"Qual è il costo delle bugie?" si chiede lo scienziato Valerji Legasov, nella prima scena di Chernobyl, la serie tv andata in onda su HBO in questi giorni, che ripercorre i giorni del terribile incidente nucleare avvenuto nella centrale russa nell'aprile del 1986.
Una domanda che pesa come un macigno per tutte e 5 le puntate che compongono questo film a episodi.
Le bugie in questione, intese come verità non dette o celate, caratteristica assai presente nell'URSS ai tempi delle guerra fredda, portano con se due conseguenze.
La prima, più immediata, è quella di far vivere le persone all'oscuro della verità, per esempio minimizzando un disastro (che poteva essere di portata mondiale) e causando decine di morti, per non aver immediatamente evacuato città e paesi.
La seconda, che si sviluppa nel tempo, è quella di mascherare il tutto con altre menzogne, creando una spirale sempre più pericolosa che fa sprofondare tutto il castello di carte.
Emblematica in tal senso, è la bellissima scena del processo dell'ultima puntata, dove Legasov spiega le azioni e reazioni che regolano la fusione nucleare e da dove è partito l'errore che ha fatto esplodere il reattore n° 4 dell'impianto di Chernobyl.
Parallelamente, attraverso l'uso dei flashback, si capisce come è cominciato il disastro a livello umano e le relative conseguenze che hanno portato a quella tragica notte.
Qual è il costo delle bugie, quindi? A Chernobyl il costo è stato altissimo. E avrebbe potuto essere molto ma molto peggio, se non fossero intervenuti scienziati come Legasov, che hanno messo in gioco la propria vita in nome di un bene comune.
Me ne stanno parlando bene un pò tutti.
RispondiEliminaToccherà derogare alla scelta di farla finita con (molte del) le serie?