30 gennaio 2009

my morning music

Giornate molto fredde, quelle di questo Gennaio 2009.
Talmente fredde che ho lasciato il motorino nel box di mio cognato Dauno e sono venuto a lavorare con i mezzi o in macchina; riscoprendo così il piacere dell'autoradio e della musica "dolce" che ti faccia cominciare la giornata con calma (ho il bioritmo basso, la mattina).

Non perdendo mai il vizio di compilare delle Top 5, ecco le classifiche di queste mattinate di inizio anno.

Top 5 dischi da mattina
Peter Gabriel - Us
Esthero - Breath from Another
Kings of Leon - Only by the night
Emiliana Torrini - Me and Armini
Jesca Hoop - Kismet

Top 5 canzoni per iniziare
Massive Attack - Protection
Alter Bridge - Watch over You
Queens of the Stone Age - In the Fade
Subsonica - Incantevole
A Perfect Circle - 3 Libras



nel video: "Watch over You" degli Alter Bridge

29 gennaio 2009

dal cliente

"Questi due aspetti li metterei in evidenza perché sono un po' i core values della vostra azienda".
(e mentre lo dicevo mi mandavo affanculo da solo)

27 gennaio 2009

uan néscion, uan stéscion

Ieri sera ho avuto anch'io i miei 5 minuti di celebrità, come Warhol sosteneva.
Immerso nel traffico milanese (in questi gelidi giorni di Gennaio vado al lavoro o con i mezzi o in macchina), ho mandato un sms a Radio Deejay perché si stava parlando di bugie.
Mai avrei immaginato che mi avrebbero richiamato per farmi andare in diretta; e invece così è stato.
Ho passato 5 minuti a parlare in diretta a Vickipedia (programma condotto da Vic) e mi sono pure divertito.
Chissà se riuscitò in qualche modo a farmi dare la registrazione della puntata.

20 gennaio 2009

solo in Italia

In questi giorni tutta l'attenzione della stampa (in particolare quella sportiva, of course) era incentrata sull'affaire Kakà.
Brevissima premessa per le persone a cui non interessa il calcio: sembra che il Manchester City (squadra inglese poco titolata, ma molto ricca) desse ormai per certo l'acquisto di Kakà (talentuoso giocatore del Milan) per cifre da capogiro.
Si parlava di 100 milioni di euro; che poi sono diventati 110; poi 120; addirittura qualcuno diceva 140 milioni.
Questo tam-tam di ipotesi economiche, eventuale trasferimento del giocatore e tifosi del Milan in rivolta, si è protratto per 4 o 5 giorni, fino a che non è arrivato lui: il nostro beneamato (da chi?) Presidente del Consiglio che - nota bene, durante una trasmissione sportiva alquanto populista - dice: "niente da fare. Al cuore non si comanda; non ci sono cifre che tengano: Kakà resta al Milan".
Tripudio dei tifosi: il calcio è salvo! No al denaro, viva lo sport! (no dico, proprio il Milan! che fino a qualche anno fa comprava giocatori a cifre astronomiche)

Ma.
Perché c'è un "Ma": chi s'informa quel tanto di più, scopre che i tabloid inglesi urlano allo scandalo e dicono "è tutta una bufala! Il Manchester City ha offerto 55 milioni di euro (valore effettivo - sic! - del giocatore). Per quelle cifre non abbiamo mai trattato".
Sì, perché pare che - cito il sito della Gazzetta dello Sport, mica del Manifesto o Repubblica - "l’intera storia sarebbe stata montata da Silvio Berlusconi per avere un positivo ritorno di immagine una volta che il trasferimento non si fosse concretizzato e che Kakà fosse così rimasto a San Siro, visto che il primo a parlare di un’offerta di 110 milioni di euro è stato proprio il sito della società rossonera."

Hai capito il nostro venditore di pentole? Ha ballato su 'sta storia solo per averne un ritorno di immagine.
Guarda caso lo stesso giorno in cui i giornali dicevano che l'indice di gradimento del governo negli ultimi mesi era sceso di 4 punti. Un caso, ovviamente.
Ma io mi dico: ma perché solo in Italia succedono 'ste cose?

E a peggiorare il tutto, oggi c'è pure stato l'insediamento di Obama alla Casa Bianca con tanto di giuramento e una folla oceanica ad assistere a questo momento storico: il primo Presidente nero degli Stati Uniti.
E in Italia invece la gente dove si riunisce? Sotto casa di Kakà a protestare e a dire al giocatore "rimani con noi!"
No, dico: come si fa a non deprimersi?

19 gennaio 2009

Yes, I am!

per la rubrica "esticazzi" (come direbbe l'amica Sara): sono da poco diventato imprenditore.
Dite che dovrei comprarmi il BlackBerry?

13 gennaio 2009

princìpi? quali princìpi?

Ognuno ha la propria natura. La mia, col tempo, è diventata quella della persona tranquilla, accomodante e non aggressiva.
E ho sempre odiato frasi come "il mondo è dei più furbi" soprattutto perché non credo siano vere; benché riconosca che in certe cose farsi furbi può essere decisamente un vantaggio.
Soprattutto quando si ha a che fare con gente che non si fa scrupoli a farsi gioco di te e dei tuoi interessi, come i bancari o gli agenti immobiliari.
Tra queste categorie di persone con cui non vado d'accordo (con le dovute eccezioni, ovviamente) ci sono anche i venditori di auto, complice anche il fatto che un po' tutto il mercato dell'automobile è una fregatura (basti pensare agli annunci con la dicitura "a partire da xxxxx euro" con tutta la casistica annessa di clausole e finte offerte).

Tutto questo per dire che, a mio parere, con certe persone bisogna saper giocare sporco. Oddio: "sporco" non è la parola giusta... diciamo che bisogna sapersela giocare ad armi pari.
E così, da qualche giorno, sto praticando uno sport che ha come protagonisti me e una serie di venditori di auto. Uno sport che si chiama "gioco al ribasso".

Seguendo i consigli di alcuni amici più esperti (e più scaltri di me, sicuramente), infatti, ho capito che per ottenere un buon prezzo per la mia futura auto, bisogna perdere un po' di tempo e passare da un concessionario all'altro dicendo "il tizio là mi dà la macchina per X euro. Tu a che prezzo me la puoi fare?".
Ribadisco la mia totale estraneità con questo tipo di atteggiamento mentale, ma visto che comunque di un po' di bei soldini si tratta, sto praticando questo sport con molta calma (fretta non ne ho) e metodicità.
E mi sta riuscendo, perché per la mia desiderata Scenic, siamo partiti da 20.000 euro e - ad oggi - siamo arrivati a 17,500.

Potrei aggiungere altri particolari a questo iter che sto compiendo (esilarante l'incipit nel primo concessionario, in compagnia di due compari - Piero e Steven - che mi hanno "iniziato" a questo sport), ma non è su questo che vorrei soffermarmi.
Quello che mi rimane, quando esco dai concessionari è una misto di felicità e timore.
Timore, sì, come se potessi essere scoperto; proprio perché non sono solito fare operazioni di questo tipo.
E mi fa strano.



in foto: l'oggetto del contendere

07 gennaio 2009

neve

Da due giorni nevica che dio la manda.
Milano è tutta bianca, silenziosa, soffice.
Anche se devo farmi un bel po' di strada a piedi, mi piace.

05 gennaio 2009

duemilanove

Rientro in ufficio e primo post del nuovo anno.
Un anno che già dai primi mesi si preannuncia denso di eventi importanti: l'arrivo della nuova bimba e l'ufficializzazione anche dal punto di vista legale del mio diventare imprenditore (peraltro, parola che ho sempre odiato, che mi sa di bauscia come poche altre).

Per le vacanze siamo stati prima a Celle Ligure e poi a Cortona, dove abbiamo passato uno splendido capodanno con gli amici. Un gruppo veramente eterogeneo, forse anche troppo. Gente che arrivava; gente che veniva; amici storici; semplici comparse. Tutto comunque sembrava filare per il meglio.
Eravamo in uno splendido casale di 500mq tutto per noi, isolato dal resto del mondo, che è diventato subito casa nostra.
Abbiamo suonato, cantato, fatto gite, giocato, passato ore davanti al camino, ma soprattutto abbiamo mangiato e bevuto. E cos'altro sennò?

Anita è riuscita a prendere una clamorosa facciata per terra, in quel di Cortona, mentre stava correndo con le mani in tasca. Le si è gonfiato tutto il labbro e si è graffiata un po' il naso, ma tutto sommato niente di grave.
A parte un labbro superiore che sembrava quello della Parietti.

Adesso si riparte. La voglia di fare, come ad ogni ritorno dalle vacanze, è pari a zero, ma non importa, tanto si partirà comunque; che io lo voglia o no.



nella foto: Anita, prima della cicciolata per terra

30 dicembre 2008

Top Ten dischi 2008

Come ogni anno, eccomi a fare il resoconto dei dischi più belli dell'anno appena trascorso. O meglio: quelli che ho ascoltato di più e che più mi sono piaciuti. Trionfa in primis Caparezza; e comunque l'Italia in generale, visto che ben 4 su 10 sono dischi nostrani. Eccovi la mia top ten.

01 Caparezza - Le dimensioni del mio caos
Applausi a scena aperta. Come già detto, non è il mio genere musicale preferito, ma Caparezza con questa sorta di concept album (?) è riuscito ad unire rime incalzanti a tematiche immerse nella realtà odierna. Non so cos'altro dire se non: ascoltatelo attentamente; vi piacerà.

02 Emiliana Torrini - Me and Armini
Anche quest'anno questa timida e simpatica cantante islandese mi ha deliziato con un disco bellissimo. Istruzioni per l'uso: uscite di casa 5 minuti in anticipo rispetto ai vostri standard, dopodiché lasciatevi cullare dalle morbidi melodie mentre andate a lavorare: la giornata comincerà d'incanto.

03 the Kooks - Konk
Là dove non poterono gli Arctic Monkeys, arrivarono i Kooks. Ovvero: ecco un secondo e repentino album di una giovane band emergente che non sputtana il primo. Canzoni più rifinite (e anche un po' più ruffiane, in alcuni casi) per un cd allegro e divertente. L'ho ascoltato tutto lungo tutto l'arco dell'anno. Premio brit pop 2008.

04 Vinicio Capossela - Da solo
Strani i periodi musicali nella vita di ciascuno. Non mi è mai piaciuto Capossela, ma quest'anno mi è entrato di prepotenza nelle corde. Disco bellissimo, che sa di provincia, di intimità e di turbamenti. Canzone fondamentale: "Il Paradiso dei Calzini".

05 Elio e le Storie Tese - Studentessi
Sono sempre loro, e sono sempre in forma smagliante: gli Elii anche quest'anno mi hanno deliziato con l'ennesimo disco musicalmente superbo e con i loro testi irriverenti (per non dire idioti). Solite grandi partecipazioni e solita domanda finale: ma se facessero musica "sul serio", che ne verrebbe fuori?

06 Stonerider - Three Legs of Trouble
Ed ecco la rivelazione dell'anno: quattro ragazzi posseduti dalla sacra passione per il rock confezionano un album d'esordio che ha del miracoloso: un po' AC/DC, un po' Rolling Stones, un po' Guns 'n' Roses. Sonorità decise e ritmo sostenuto. Disco ideale per palestra o footing.

07 Afterhours - I Milanesi ammazzano il Sabato
"C'era una casa bellissima, che un brutto mutuo stregò": l'incipit dell'ultimo lavoro degli Afterhours merita la citazione. Ritorno alle vecchie sonorità per la band milanese e, di conseguenza, ritorno di fiamma per me. Alternanza di pezzi discreti a pezzi invece bellissimi.

08 Backyard Babies - album omonimo
Vi piacciono le schitarrate rock e le sonorità crude alla Ramones? Ecco un gruppo (che io ho scoperto solo quest'anno) che fa per voi. Molto energico e senza particolari pretese artistiche, a tratti sembra un disco confezionato negli anni 70, in pieno punk.

09 Lenny Kravitz - It is Time for a Love Revolution
Quando non ti aspetti più nulla da un cantante che secondo te "ha già dato", sei pronto a farti stupire. Ed ecco che l'ultimo disco di quello che era uno dei miei cantanti preferiti mi ha dato delle piacevoli sensazioni. Non è un capolavoro, sia chiaro. Ma a me è piaciuto.

10 Anberlin - New Surrender
Ultimo posto per un altro disco "pop/rock" o "indie" o "alternative rock" o come diavolo si dice. Quarto lavoro della band americana dalla grande energia e dalle sonorità orecchiabili. Anche questo disco mi ha fatto spesso compagnia nelle mie sedute in palestra.

24 dicembre 2008

ui uìsciu e merri crismas

L'allegra famigliola ad espansione rapida augura a tutti un sereno Natale e delle piacevoli vacanze.
Speremm.

23 dicembre 2008

offensive tackle

Penso si chiami così: offensive tackle.
Avete mai visto il football americano? È quello che prende a bastonate gli avversari per difendere chi corre con la palla in mano verso la meta, oppure difende il quarterback prima che lanci.
Io mi sento così.
Non sono mai stato protagonista, però do botte (e le prendo) nell'ottica del gioco di squadra e facendo fare bella figura agli altri.
Ma non è un discorso vittimista, sia chiaro. Io non ho ne' il carattere ne' il phisique du role per essere un quarteback o quello che riceve i lanci.
Sto nel mio.
Certe volte vorrei più spazio, ma poi penso che tutto sommato va bene così, perché se avessi più spazio non saprei come sfruttarlo bene.

Sarà che sono stanco, ma oggi mi sento proprio così.
E anche se ne ho prese tante, di botte, tutto sommato sto bene.

22 dicembre 2008

in fondo, una luce

Come già detto in passato, nell'ambito pubblicitario (come in tutti i lavori di "servizio") c'è la sindrome del "riusciamo a vederlo prima di Natale?", che fa sì che i clienti possano andarsene in vacanza tranquilli, mentre tu fai orari da bestie per poterli accontentare.
C'è chi parte il 18, chi il 19, chi il 24 e con le LORO partenze stabiliscono la TUA via Crucis.
In tutto questo c'è un'aggravante: io sarei anche cattolico. E, per un cattolico, il Natale ha un significato molto importante; che va ben al di là del "sotto le feste siamo tutti più buoni.
Bisognerebbe avere un po' di tempo da dedicare alla propria spiritualità.
E invece è tutta una corsa.

Venerdì ero a Parma; oggi a Vicenza.
E facendo su e giù dai treni continuavo a vedere gente con trolley al seguito che intraprendeva viaggi verso montagna, casa dei genitori, eccetera.
Mentre io continuo ad avere un'agenda (non ce l'ho fisicamente, eh! è un modo di dire) piena di impegni e scadenze.
Nella riunione di stamattina a Vicenza, alla fine dell'organizzazione del nuovo lavoro, c'è stata la fatidica domanda: "ma tu fino a quando lavori?"
E io, che mi vedevo già al 24 pomeriggio a lavorare con mia moglie che mi chiama sul cellulare e mi dice "dove sei? dobbiamo andare da mia sorella", ho preso una grossa boccata d'aria e ho detto:"da domani sono in ferie".
Mentendo, ovviamente.
Eccheccazz...

13 dicembre 2008

na bruta banda

Da un mesetto a questa parte, in casa nostra gira indisturbata una piccola banda di delinquenti.
Sono onnipresenti e di conseguenza te li puoi trovare nel letto quando vai a dormire o sotto il divano o in un cassetto della cucina.
Sono incontrollabili e temibilissimi.
E la cosa bella è che è una banda formata da elementi che hanno le più svariate provenienze, come se avessero deciso di mettersi insieme per formare una superbanda.
Ma chi sarà la mente criminale che agisce alle loro spalle?



da sinistra a destra: Pirata, Elefantino dispettosino, Lisa, Livio, Mignolo e Cane piccolo.

12 dicembre 2008

anniversario

Visto che la memoria storica in questo paese va sempre più perdendosi, mi sembra giusto ricordare che oggi è il 12 dicembre.
Sono passati quasi quarant'anni.

06 dicembre 2008

performance matutine

È sabato, uno dei pochi giorni in cui posso dormire. Più o meno.
Ore 6,45 circa Anita (che avevo portato nel lettone perché stanotte non riusciva a dormire) si alza in piedi tra me e Dalia e si mette a recitare: "fiuuufiii c'hai le sigarette? fiuuuuu, c'hai le siga?"
Come fai a dirle mettiti a dormire mentre ti stai sganasciando dal ridere?

per chi non capisse la citazione, vedere filmato sottostante

02 dicembre 2008

Vinicio

Non sono mai stato un estimatore di Vinicio Capossela. Specialmente da quando - anni fa - lo vidi su un palco a Savona, completamente ubriaco. O almeno così spero, sennò non si spiegherebbe quel groviglio di parole senza senso e quel comportamento assurdo che tenne per tutta la durata del concerto. O così credo, visto che me ne andai a metà, irritato.
Sono passati molti anni. Anch'io sono cambiato parecchio.
Ho voluto dargli un'altra chance, con "Ovunque Proteggi" di un paio di anni fa; e nisba.
Quest'anno ritento e così mi ritrovo il nuovo disco nell'iPod: mi lascio trascinare nel dolce vortice delle sue musiche e liriche, abbandonandomi al classico mondo di maghi, ballerini, malinconie e storie di provincia.
E questa volta funziona. Cazzo, se funziona.

Vi voglio segnalare una canzone su tutte: "Il paradiso dei calzini".

Dove vanno a finire i calzini
quando perdono i loro vicini
dove vanno a finire beati
i perduti con quelli spaiati
quelli a righe mischiati con quelli a pois
dove vanno nessuno lo sa
Dove va chi rimane smarrito
in un’alba d’albergo scordato
chi è restato impigliato in un letto
chi ha trovato richiuso il cassetto
chi si butta alla cieca nel mucchio della biancheria
dove va chi ha smarrito la via.

Nel paradiso dei calzini
si ritrovano tutti vicini
nel paradiso dei calzini.

Chi non ha mai trovato il compagno
fabbricato soltanto nel sogno
chi si è lasciato cadere sul fondo
chi non ha mai trovato il ritorno
chi ha inseguito testardo un rattoppo
chi si è fatto trovare sul fatto
chi ha abusato di napisan o di cloritina
chi si è sfatto con la candeggina.

Nel paradiso dei calzini
nel paradiso dei calzini
non c’è pena se non sei con me.

Dov’è andato a finire il tuo amore
quando si è perso lontano dal mio
dov’è andato a finire nessuno lo sa
ma di certo si trovera’ la’.

Nel paradiso dei calzini
si ritrovano uniti e vicini
nel paradiso dei calzini
non c’è pena se non sei con me
non c’è pena se non sei con me

01 dicembre 2008

non ci sono più i metallari di una volta

Sabato sera sono andato con Gualtiero, Ale e il suo amico Giovanni a vedere gli Alter Bridge all'Alcatraz.
Il concerto è stato bello e godibile ma la cosa che più mi ha sconvolto è che - come da titolo - ho scoperto che non ci sono più i metallari di una volta.
Per chi non li conoscesse, gli Alter Bridge, benché abbastanza melodici, possono essere considerati una band metal. E, girando per il parterre dell'Alcatraz, ho notato che tra i loro fan annoverano molti ragazzi che non corrispondono al cliché del metallero tipico: capelli lunghi, faccia pallida, sguardo truce e maglietta satanica.
C'era pieno di bei giovini e ragazze, pure vestite benino.
E fin qui la notizia è positiva.

Quel che maggiormente mi ha sconvolto è che, appena si sono abbassate le luci, e il concerto stava per iniziare, si sono levate in aria decine e decine di mani che brandivano cellulari, macchine fotografiche e videocamere pronte a riprendere ogni pezzo dello show.
Per un attimo pensavo di essere finito al concerto di Robbie Williams.

Quando poi - a conferma - è salito sul palco il quartetto americano, ho pensato: o tu, metallaro degli anni 2000, perché devi riprendere il concerto che:
1 - poi, quando te lo riguardi, non si vede ne' sente mai niente;
2 - se stai sempre lì con il cellulare in mano non ti godi il concerto;
3 - a me mi rompi la minchia con 'ste cazzo di braccia alzate che non vedo un belino?



L'errore grammaticale è voluto per rendere più efficace l'invettiva, quindi non menatemelo.


nella foto: Myles Kennedy e Mark Tremonti.
Photo courtesy by John Klijnen

26 novembre 2008

four days in one day

Chi è stato in Irlanda conosce bene il significato dell'espressione "four seasons in one day", ovvero quando ti capitano di quelle giornate assurde per esempio in cui la mattina ti alzi e c'è un bel tepore primaverile; a metà mattinata c'è vento e piove che sembra autunno; dopo pranzo esce di nuovo il sole e te ne vai in giro in maglietta; e poi di sera magari nevica.

Nelle ultime ore invece mi è capitato di vivere una giornata assurda: ieri ero a pranzo bello bello (si fa per dire) con i miei ex colleghi, quando, mentre rientro, ricevo una telefonata: una collega è andata a ritirare un catalogo e ci sono delle pagine sbagliate. Penso: non è possibile.
Rientro in ufficio e controllo: è tutto vero.
Urge soluzione. E in tempi brevissimi: il catalogo è per una Fiera che comincia il giorno dopo alle 9,00. A Cannes.

Dopo un po' di prove, trovo una soluzione e faccio stampare delle pagine "di ripiego" a un nostro stampatore di fiducia, implorandolo che mi aiuti nel fronteggiare l'urgenza. Quindi preparo le pagine, le mando allo stampatore, dopodiché vado a casa, preparo una borsa con un ricambio (e un po' di cd) e vado dallo stampatore.
Alle 21,15 ho le pagine sostitutive nel bagagliaio della macchina e parto per Cannes.
La collega (che è a Cannes) mi prenota un albergo al quale arrivo all'1,15.
Tempo di sistemarmi e farmi un thè in camera si fanno le 2 e vado a nanna.
Un microsecondo dopo suona la sveglia: sono le 7. Mi lavo, mi sbarbo, mi vesto e sono al Palais des Festival alle 7,45, come da appuntamento.

Mi metto a integrare i primi cataloghi (in tutto sono 2700!) con le "nuove" pagine.
Alle 9,00 ne ho fatto un numero sufficiente perché i primi avventori entrino a abbiano il loro catalogo con le pagine corrette.
Era quello che volevo e quindi mi concedo una giusta pausa mangiandomi 6 (sei!) croissant. Ma piccoli, eh! Dopotutto avevo saltato cena e colazione e chi mi conosce sa che senza cibo non riesco a stare.
Quando torno per salutare, le ragazze mi coinvolgono in una serie di "fuori programma" di bassa manovalanza (tra cui anche una specie di buttafuori all'ingresso) per tappare alcune urgenze.
Finalmente verso le 11,00 la mia domanda "cosa posso fare?", che fino a quel momento mi aveva procurato le più svariate mansioni, ha la sua degna risposta: "niente, mi sembra sia tutto ok".
Così, finalmente sollevato, mi decido a salire in macchina e fare rotta verso Milano; mando un sms a mia mamma e mi autoinvito a pranzo, e così all'1,15 esco a Celle e mi dirigo dai miei genitori, ben contenti di questo fuori programma.
Alle 2,20 sono di nuovo in macchina e torno a Milano, in ufficio.
Ora sono le 6 di sera e devo ancora finire un lavoro e poi andare a casa dalla mia famiglia. Però già adesso se penso al pranzo coi miei ex colleghi, mi sembra passata una settimana.

Ah, le gioie di lavorare in proprio!

21 novembre 2008

la buona novella

Oramai è ufficiale: oggi abbiamo ritirato le analisi e abbiamo scoperto che quella strana cosa che Dalia si porta in pancia da metà luglio non solo è in perfetta salute, ma è pure una bimba.
Un'altra.
E io con chi la guardo la cèmpions lìgg?

19 novembre 2008

delirio

di lavoro,
di impegni,
di gente che si aspetta qualcosa da me,
di gente che vuole essere rassicurata.

Sono stanco e vorrei avere più tempo per poter fare le cose.
E per dormire.