31 gennaio 2012

ottimismo funerario

Il nuovo disco di Mark Lanegan, "Blues Funeral", sarà il classico disco che spaccherà in due i fan: chi lo adora e chi lo odia. Quando si ha a che fare con un personaggio dal passato così importante e così ingombrante c'è da aspettarselo.

C'è chi continuerà a seguirlo e a difenderlo anche quando farà un disco inascoltabile e chi invece lo condannerà a prescindere perché "non è più lui", ecc ecc.

Sì, ma tu che ne pensi? Moi? Io non sono mai stato un fan di Lanegan, ma sono uno che si appassiona facilmente, quindi penso che sia un bel disco, non trascendentale, ma più che ascoltabile. È la naturale evoluzione di "Bubblegum" di otto - dicasi otto! - anni fa.
Certo, non è che luilì è rimato 8 anni a tirar sassi in acqua. Ha fatto altro, ha avuto qualche distrazione, ma alla fine è tornato. Ed è ciò che conta.

Poi ci sarà chi predilige i pezzi laneganiani classici tipo "Leviathan" e denigra quelli un po' più nuovi (leggasi "con un sintetizzatore in più") tipo "Ode to Sad Disco", e chi invece farà viceversa. Ma si sa che alla gente ci piace rompere i coglioni.
Noi invece cerchiamo di prendere di buono quello che ci capita per le orecchie. E mister Mark-sonovivopermiracolo-Lanegan porta sempre con se' qualche cosa che vale la pena di ascoltare.


30 gennaio 2012

indovina la citazione - 21

Siamo a un film così famoso ma così famoso e così ricco di citazioni ma così ricco che... boh! indovinatelo subito. E ditemi a che numero.

Ah, dimenticavo: Paci, tu a 'sto giro non puoi giocare.


1 - 1026 west addison? ma è lo stadio del Baseball!

2 - Siete proprio una coppia incorreggibile. Ho pregato tanto per voi. Mi si stringe il cuore vedere che due giovani che avevo cresciuto nell'obbedienza dei dieci comandamenti mi tornano come due ladri... due sporcaccioni, che conoscono solo le parolacce!

3 - Appropinquiamoci al tavolo più vicino e godiamoci questa sofisticata ma ospitale tavola calda.

4 - La signora Tarantella?
- No, Tarantino.
- Signora lei per caso ha un Bones Malone e un Louis Marini a pensione qui?

 5 - Che genere di musica fate qui, di solito?
- Oh, ne facciamo di tutt'e due i generi: il country e il western.

6 - Io prendo del pane bianco tostato, per favore
- Ci vuoi burro e marmellata sul toast tesoro?
- No, signora: liscio.
- Avete del pollo fritto?
- Il pollo fritto più buono dell'Illinois.
- Mi porti 4 polli fritti e una Coca.
- Petti di pollo o cosce di pollo?
- 4 polli fritti e una Coca.

7 - Io li odio i nazisti dell'Illinois.

8 - Sono 126 miglia per Chicago. Abbiamo il serbatoio pieno, mezzo pacchetto di sigarette, è buio, e portiamo tutt'e due gli occhiali da sole.
- Vai!

9 - Non ti ho tradito. Dico sul serio. Ero... rimasto senza benzina. Avevo una gomma a terra. Non avevo i soldi per prendere il taxi. La tintoria non mi aveva portato il tight. C'era il funerale di mia madre! Era crollata la casa! C'è stato un terremoto! Una tremenda inondazione! Le cavallette! Non è stata colpa mia, lo giuro su Dio!


25 gennaio 2012

in farmacia

Succede sempre quando hai fretta. È ovvio.
Succede che c'è quella persona che entra in farmacia 3 secondi prima di te. Proprio quella persona lì, anziana e un po' claudicante. Ti chiedi perché doveva uscire di casa proprio a quell'ora.
Non poteva uscire 5 minuti dopo?
Ma bastavano anche 30 secondi dopo.

Perché nelle farmacie, non so se avete notato, è sempre così: c'è uno (o una) che tiene occupata una farmacista per tutto il tempo in cui voi state lì. Che sia 3 minuti o mezz'ora, c'è una persona che rende impraticabile uno sportello. E amen.
Ma c'è l'altro libero. Uno solo. A disposizione degli avventori normali.

È lì che si fionda la vecchia e comincia con una frase che non fa presagire niente di buono: "Ho perso le medicine della pressione". Ahia!
E continua: "non mi ricordo come si chiama... flestil qualcosa... non ricordo. Ha una scatola arancione"
"Signora - interviene la farmacista con molta pazienza - ci sono tantissime medicine con la scatola arancione"
"Ha la scritta vivace, i colori vivaci... Ha la scritta in alto... Sinestil forse?!
"No"

E qui la vecchia inizia a snocciolare una serie di nomi improbabili, con la farmacista che continuava a rispondere "no, non esiste".
Alla fine sono uscito disperato mentre sentivo che ricominciava la tiritera "Ha la scatola arancione..."

Secondo me hanno dovuto chiamare un'ambulanza che se la portasse via.


24 gennaio 2012

ma come fa?

Certi libri si divorano. O perché l'argomento ti interessa molto; o perché il libro è scritto in maniera scorrevole. O, come mi è capitato di recente, si verificano entrambi i casi appena citati. Il libro in questione si intitola "Ma come fa a far tutto?", della giornalista gallese Allison Pearson.

Parla di una mamma lavoratrice, immersa tanto nella famiglia, ma anche nel lavoro, che la vede competere alla pari coi maschi in un settore - quello finanziario - dove la parità dei sessi è mera fantasia.
Il libro è veramente molto divertente, ma non dimentica mai i problemi quotidiani che assillano una mamma moderna. Ça va sans dire, io mi sono immedesimato molto nella parte di Kate, la protagonista.

Ecco un paio di citazioni che mi piace portarmi appresso:
"Quando sei giovane tua madre cerca di difenderti dal mondo perché è convinta che tu sia troppo giovane per capire e quando è vecchia tu cerchi di difendere lei nella convinzione che sia troppo vecchia per capire, o per essere costretta a continuare a capire.
La curva della vita è: desiderio di sapere, sapere, desiderio di non sapere."

"Gli uomini di adesso non possono che essere padri migliori dei loro padri. Per il solo fatto di saper cambiare un pannolino o di infilare il biberon nell'orifizio giusto, sono considerati genitori più capaci di quelli delle precedenti generazioni. Le donne, invece, possono essere soltanto madri peggiori delle loro madri, e questo fa veramente rabbia perché ce la mettiamo tutta e ciononostante siamo destinate a fallire"


Ah, e se vi chiedete come mai c'è Sarah Jessica Parker in copertina, sappiate che da questo libro ne è stato tratto un film (TRAILER).

19 gennaio 2012

il giusto tributo

Non sono mai stato un fan dei R.E.M., anche se per qualche anno, ai loro esordi, li seguii, su segnalazione di un'amica di mio fratello.
Poi ci fu l'esplosione con "Losing my Religion" e da lì in avanti, una carriera che procedeva tra alti e bassi ("Accelerate", per esempio, fu il primo che mi piacque dopo una lunga serie).

A fine anno scorso si sono sciolti. Hanno avuto un discreto coraggio nel non continuare a mandare avanti una macchina che evidentemente stentava a procedere. E si sono congedati dal mondo musicale serenamente (e speriamo senza future reunion).

Arriva il loro ultimo singolo, che è anche l'ultimo inedito che pubblicheranno for evah end evah, e... beh, scende un po ' la lacrimuccia, perché è una sorta di congedo dal mondo. Tanto più che si intitola "We all go back where we belong".

Fra l'altro ne hanno fatto un video, di cui ne esistono due versioni: una con protagonista Kirsten Dunst, e una con John Giorno (poeta statunitense). Vi incollo qua le delicatissima versione con Kirsten Dunst, che non so se recita o meno, ma sembra che ascolti le parole di queste canzoni per la prima volta e le sue emozioni siano vere. Un video veramente bello.

Ma non è del video che volevo parlare. Volevo solo dire grazie ai R.E.M. per quello che hanno fatto. Cari Michael e gli altri due di cui non ricordo i nomi, sinceramente grazie, perché siete stati un gruppo onesto e meritevole. Senza grosse autoesaltazioni, divismi o boutade fuori luogo. Bravi. Ve lo dice uno che non è un fan, ma semplicemente un fruitore di musica. Grazie per la vostra musica.
 


18 gennaio 2012

tamarri canadesi

I Nickelback mi piacciono sempre. E dire che sono uno dei gruppi odiati, dal mondo dell'heavy metal in particolare.
Non so bene perché. Penso, ma è una mia supposizione, sia per il loro modo di comporre musiche sì di hard rock, ma anche di facile ascolto, con coretti ruffiani e ritornelli cantabili ai concerti anche da chi ha ascoltato la canzone solo un paio di volte.
Allora mi chiedo: perché loro sì e i Foo Fighters no?

Vabbè, a parte questa premessa inutile, volevo dirvi che a fine 2011 è uscito il nuovo album dei Nicklback. Non ha niente da diverso dai precedenti album: canzoni "a cannone" intervallate da poche ballad. In pratica se, come me, skippate le ballad, avete una colonna sonora perfetta per fare footing.



16 gennaio 2012

il commercialista dice

Il commercialista dice che siamo stati bravi.
Il commercialista dice che il 2011 è andato molto bene, meglio del 2010.
Il commercialista dice che la maggior parte dei suoi clienti è in crisi e noi siamo un'eccezione.
Il commercialista dice che quando viene da noi è contento perché tutti si lamentano e noi invece abbiamo sempre buone notizie.

Poi il commercialista ci pensa un po' e aggiunge: "certo che a giugno vi toccherà pagare un monte di tasse".

14 gennaio 2012

volersi bene

Anita: "non ti voglio più come sorella. Adesso devi andartene in un'altra famiglia"
Elena: "e io ti butto giù dalla finestra e poi ti rompo in due"

13 gennaio 2012

testa e cuore

Tra i dischi che non ho inserito nella classifica 2011, ma che comunque ho apprezzato c'è sicuramente quello dei "the Head and the Heart". Loro sono una band di Seattle (città natale di prestigiosi nomi in ambito musicale) e hanno una tendenza indie-folk.

Termine che, lo ammetto, mi fa già venire voglia di sbaidigliare. E invece il disco è abbastanza fresco, nonostante le atmosfere calde (perdonatemi il gioco di parole). Suonato con passione (e si sente) ma senza scadere nella mania depressiva a cui ci hanno abituati gli esponenti di questo tipo di musica.

Canzoni non particolarmente originali, è vero. E probabilmente da qua a qualche tempo nessuno parlerà più di loro, almeno in Italia. Però è stato la colonna sonora di buona parte del mio autunno. E questo post è per ricordarmelo.


12 gennaio 2012

di X factor e della musica italiana

In principio era X Factor e io non lo cagai, come del resto faccio con tutti i talentsciòu. Poi l'evento: Stefano Belisari - conosciuto ai più come Elio di Elio e le Storie Tese - viene ingaggiato come giudice alla nonsoquantesima edizione e lì, complice il mio amore per lui e per il gruppo, mi sono detto "beh, allora qualcosa di interessante almeno ci dev'essere" e ho iniziato a seguire X Factor.

Delle varie edizioni, l'ultima, conclusasi il giorno della Befana, è quella che mi è piaciuta e mi ha appassionato di più. Avrei giurato che in finale ci arrivassero la talentuosissima Nicole (VIDEO), ragazzina diciassettenne alquanto acerba, ma dalla grande voce; e l'aiuto-pizzaiola Antonella (VIDEO), ragazza con voce meno stucchevole, ma di bell'aspetto e con una considerevole presenza scenica.

La battaglia era tra loro due. Anche quando il palco era carico di personaggi insulsi, il duello a distanza per me era quello. Se vogliamo fare una citazione cinematografica, era una lotta tra il cigno bianco Nicole e il cigno nero Antonella.

E invece chi ha vinto? Francesca.
Francesca chiiii? Una giovincella sponsorizzata dalla casa discografica giusta e che - sì, è vero - ha una bella voce, ma probabilmente farà un singolo e poi sparirà nel dimenticatoio. Non bella, niente presenza scenica, titubante, insomma un perfetta NON popstar da lanciare sul mercato.

Possibile che in Italia sia sempre così? Che vincano sempre le persone con le spinte giuste a discapito di chi ha una grande passione (Antonella) o un gran talento (Nicole) o di qualcuno che prova a fare qualcosa di diverso (i Moderni, che a parte il nome orribile, comunque non erano niente male)?




in foto: Antonella Lo Coco, per me vincitrice morale di X Factor.

11 gennaio 2012

le dieci cose importanti per me

rigorosamente in ordine sparso.

1 - Trovare il lato divertente delle situazioni.

2 - La mia famiglia.

3 - La musica. Sempre e comunque.

4 - La colazione ricca. Specie nei giorni di festa (ovvero senza fretta).

5 - Il contatto fisico con le persone che amo.

6 - Girare in motorino.

7 - Il mare.

8 - Il calcetto del lunedì.

9 - L'odore della focaccia nel carrugio di Celle.

10 - Il rispetto dagli altri e degli altri.

03 gennaio 2012

duezerododici

È comiciato l'anno nuovo. Per noi è cominciato coerentemente con la nostra vita da famiglia sgarruppata: siamo riusciti ad arrivare in ritardo pure al brindisi di mezzanotte.
Stavamo mettendo a letto le bambine dormienti e loro si sono risvegliate e ringalluzzite, così siamo scesi a brindare con gli amici che era passata mezzanotte da un minuto circa.
Da ricordarsi che la cornice scenica in cui si è svolto questo piacevole capodanno è stata la bellissima casa di Matteo, nella campagna parmigiana. Pochi amici, ma buoni. Il cibo invece era sia tanto che buono.

Comunque, a parte queste scemate, si prospetta un anno tosto, denso di avvenimenti ma anche di problmatiche da affrontare. Si stringe i denti e si riparte.
In bocca al lupo a tutti.