29 settembre 2008

festa di famiglia 2008

Ieri c'è stata la festa della famiglia Marrè Brunenghi: ogni anno, l'ultima domenica di settembre, la grande famiglia (siamo più di 100) si riunisce a Celle Ligure, per festeggiare l'anniversario di matrimonio dei miei nonni, nel lontano 1929, e di conseguenza la nascita del nostro ceppo familiare.

In cosa consiste? Ci si ritrova alla Messa delle 11,00 (ebbene sì, siamo una famiglia di forte impronta cattolica), poi ci si trasferisce sulla spiaggia dove i più valorosi fanno il bagno, se il tempo lo consente.
E già lì si hanno i primi segnali di che tipo di famiglia siamo: avete presenti i caciaroni rumorosi che rompono le balle? Aggiungetegli il sorriso stampato in faccia e una perenne tendenza a prendere e a prendersi per il culo e ci siamo.

Ma il meglio di se', la famiglia Marrè lo dà nella fase 3: il pranzo.
Si va tutti a casa dello zio Carlo (il più grande dei fratelli MB) dove si rispetta la formula "ognuno-porta-qualcosa", ma soprattutto dove vige la regola "chi prima arraffa, mangia di più".
Quando la zia Marta (moglie dello zio Carlo) porta la pasta in tavola c'è un assalto di piatti-forchette-spingi-anch'io-lui l'hai già presa-non è vero che fa sembrare gli Unni dei timidi Lord inglesi.
Ripeto: tutto questo ridendo e scherzando, sia ben chiaro. Ma la scena è da galeotti tenuti a dieta per un mese.
E se pensate che un atteggiamento del genere vi disgusterebbe, dovreste vedere cosa succede quando vengono portati i dolci (tipo il Salame al Cioccolato) dove il numero di fette è limitato. Apriti cielo.
E quando Laura (moglie di Lorenzo ed ottima cuoca) fa la panna cotta? Ancora peggio.

Dopo il tormentato pranzo, si torna sulla spiaggia per una partita a calcio o, come ieri, per una partita a biglie.
Per tracciare una pista sufficientemente adatta a contenere il numero di biglie, di solito si usa Matteo, che è uno dei cugini più piccoli. Solo di età, è chiaro: perché di stazza sarà alto almeno un 1,85 e pesa non meno di 100 chili.
Per tirarlo ci vogliono una persona per gamba e a metà percorso bisogna darsi il cambio con altri due.
La costruzione della pista occupa una buona mezz'ora.
La gara invece è un continuo di spinte, accuse di baro e scherzi atti a far sbagliare l'avversario e dura fino a quando qualche mamma non dice "dai, che dobbiamo andare". Allora automaticamente quello in atto diventa l'ultimo giro.



Beh, questo è un assaggio di quella che è la nostra festa.
Visti da fuori, dobbiamo essere alquanto originali, per usare un eufemismo.
Ma a me piace così. E mi piace pure tanto.

28 settembre 2008

addio Paul

Ieri è morto Paul Newman. Grandissimo attore e grande persona.
Mi piace ricordarlo in una delle scene più belle del cinema.
Quella qua sotto. Mitica.

24 settembre 2008

mi fa incazzare

Ha ragione Livio: la nuova canzone di cesare Cremonini è proprio carina.
E la cosa mi fa incazzare perché luilì io proprio lo odio.
E il ritornello? Avete sentito?
"Che avrei soltanto l'amore per lei...
Per lei che ha il nome di un fiore, per lei..."

Ma perché non l'ha scritta qualcun altro?
... mmmh... che nervi!

18 settembre 2008

antifurto, senza "anti"

Quando nel non lontano 2003 comprammo la casa in via Tertulliano, la mia signora decise che avevamo bisogno di un antifurto e di una cassaforte, come se le nostre mura custodissero chissà quale tesoro nascosto.
Ancora ad oggi la cosa di maggior valore che abbiamo in casa penso sia un mobile che ci ha fatto Cuciuffo su misura, in wengé, che credo costi sui 1500 euro; ma soprattutto che pesa circa un quintale, quindi non è un oggetto per cui vale la pena rubare in casa nostra.

Ma se per la cassaforte un impiego c'è ed è quello di custodire oggetti di valore affettivo (come l'anello del nostro fidanzamento, alcuni oggetti della madre di Dalia, ecc.), per l'antifurto invece non c'è alcuna spiegazione logica.
Come dicevo, in casa non abbiamo nulla di valore; inoltre l'edificio in se', vista la zona e l'aspetto esteriore, non è particolarmente appetibile per eventuali ladri.

Non contento di non essere mai stato utilizzato, l'antifurto in questione, in questi 5 anni si è distinto per:
- un allarme partito senza nessun motivo una notte d'estate (senza temporali in corso o similia) con conseguente chiamata a un "pronto soccorso elettricista". Costo 200 euro.
- attivazione di allarme ogni volta che si apre un armadio in entrata e nuova chiamata ad un elettricista. Costo 100 euro.
- infine ieri si è messo a fare un suono più light ma costante, quel tanto sufficiente da rompere i coglioni con nuovo intervento di un elettricista. Altri 100 euro.

Insomma: abbiamo fatto un gran bell'affare.
Per tutto il resto c'è Mastercard...

09 settembre 2008

il tipo "Phantom Malaguti"

Avete presente il Phantom Malaguti? È quel motorino con la marmitta che fa un sacco di casino e che - nonostante sia un cinquantino - lo si vede transitare a velocità spasmodiche.
(per gli amanti della letteratura e di Stefano Benni in particolare: è il motorino che mi sono sempre immaginato in "Pronto Soccorso e Beauty Case")
Il tipo Phantom Malaguti è solitamente un ragazzino di età compresa tra i 16 e i 25 anni. Usa magliette nere e scarpe da ginnastica. La caratteristica principale del tipo Phantom è la postura: testa incassata nelle spalle e braccia molto allargate. Senza dimenicare la posizione sul sellino: un po' di tre quarti, sbilanciato da una parte (solitamente la sinistra) e atteggiamento scazzato.
Classificazione: pericoloso.
Accessorio d'obbligo: il casco rigorosamente con la visiera staccata e indossato molto alto sulla fronte; quel tanto che il laccetto finisca non sotto bensì esattamente sopra il mento.
Stile di Guida: se siete fermi al semaforo e sentite qualcuno che sgasa di continuo, non avete neanche bisogno di girarvi: è lui. Guida molto aggressiva e spesso imprudente.
Espressioni facciale: da encefalogramma piatto.
Reazioni: ha una guida talmente "sportiva" che non si scalfisce davanti a nulla. Ogni tanto tira qualche frenata se vede qualche gnocca a bordo strada.
Upgrade: meno pericoloso quando è dotato di "tipa" sul sellino dietro di lui.

03 settembre 2008

nuova palestra

La palestra dove sono andato fino a luglio, naviga in brutte acque.
Così, finché i buoni propositi dell'estate sono ancora caldi, mi sono deciso e mi sono iscritto subito a una nuova palestra. Più vicina all'ufficio, tra l'altro.
Sfruttando una di quelle offerte dell'estate, sono riuscito a strappare un prezzo più che buono, ma soprattutto ad alzare notevolmente il livello della struttura: questa nuova palestra è fighissima.
Frequentata un po' da stronzi, è vero, però è bellissima.
Oggi - prima volta che andavo - per esempio, mi guardavo la tv mentre facevo ciclette. Ma non una tv in fondo alla sala: ogni ciclette ha la sua tv!
Eppoi c'è la piscina da 25 metri, che già solo di per se' è una figata.

Però, pensavo, se l'omologazione è un elemento fondamentale nella psicologia umana, guardandomi intorn pensavo che nel giro di un anno avrò un fisico della madonna e mi sarò fatto 3 o 4 tatuaggi.
See.

02 settembre 2008

genio

La prima volta che l'ho sentito, per me Caparezza era solo un tormentone musicale: "Sono fuori dal tunnel-lel-lel-lel del divertimento-ooooh".
Però, dopo averlo ascoltato le prime due o tre volte, ti accorgevi che la canzone aveva un testo profondo e non era per niente stupida (requisito solitamente fondamentale per i tormentoni).

E quest'estate di nuovo: "Vieni a ballare in Puglia, Puglia, Pugliaaaa".
Sì, ma fammi vedere bene il testo.

Vieni a ballare in Puglia Puglia Puglia,
tremulo come una foglia foglia foglia.
Tieni la testa alta quando passi vicino alla gru
perchè può capitare che si stacchi e venga giù.

Ehy turista so che tu resti in questo posto italico.
Attento! Tu passi il valico ma questa terra ti manda al manicomio.
Mare adriatico e Jonio, vuoi respirare lo iodio
ma qui nel golfo c'è puzza di zolfo, che sta arrivando il demonio.
Abbronzatura da paura con la diossina dell'ILVA.
Qua ti vengono pois più rossi di Milva e dopo assomigli alla Pimpa.
Nella zona spacciano la morìa più buona.
C'è chi ha fumato veleni all'ENI, chi ha lavorato ed è andato in coma.
Fuma persino il Gargano, con tutte quelle foreste accese.
Turista tu balli e canti, io conto i defunti di questo paese.
Dove quei furbi che fanno le imprese, non badano a spese,
pensano che il protocollo di Kyoto sia un film erotico giapponese.

RIT: Vieni a ballare in Puglia Puglia Puglia
dove la notte è buia buia buia.
Tanto che chiudi le palpebre e non le riapri più.
Vieni a ballare e grattati le palle pure tu
che devi ballare in Puglia Puglia Puglia,
tremulo come una foglia foglia foglia.
Tieni la testa alta quando passi vicino alla gru
perché può capitare che si stacchi e venga giù.

E' vero, qui si fa festa, ma la gente è depressa e scarica.
Ho un amico che per ammazzarsi ha dovuto farsi assumere in fabbrica.
Tra un palo che cade ed un tubo che scoppia
in quella bolgia si accoppa chi sgobba
e chi non sgobba si compra la roba
e si sfonda finché non ingombra la tomba.
Vieni a ballare compare nei campi di pomodori
dove la mafia schiavizza i lavoratori, e se ti ribelli vai fuori.
Rumeni ammassati nei bugigattoli come pelati nei barattoli.
Costretti a subire i ricatti di uomini grandi ma come coriandoli.
Turista tu resta coi sandali, non fare scandali
se siamo ingrati e ci siamo dimenticati d'essere figli di emigrati.
Mortificati, non ti rovineremo la gita.
Su, passa dalla Puglia, passa a miglior vita.

RIT: Vieni a ballare in Puglia Puglia Puglia
dove la notte è buia buia buia.
Tanto che chiudi le palpebre e non le riapri più.
Vieni a ballare e grattati le palle pure
tu che devi ballare in Puglia Puglia Puglia
dove ti aspetta il boia boia boia.
Agli angoli delle strade spade più di re Artù,
si apre la voragine e vai dritto a Belzebù.

O Puglia Puglia mia tu Puglia mia,
ti porto sempre nel cuore quando vado via
e subito penso che potrei morire senza te.
E subito penso che potrei morire anche con te.


Grande Caparezza!
E - per chi ancora non lo avesse sentito tutto - sappiate che tutto il disco è bello.
Non è il mio genere musicale preferito, però è proprio bello.
Mi ripeto: grande Caparezza!

01 settembre 2008

settembre

A Celle Ligure, settembre è il mese più bello: il paese e le spiaggie si svuotano; i negozianti sono più "rilassati" e nell'aria c'è più tranquillità.
Ma soprattutto il tempo è splendido: belle giornate di sole, un po' di venticello e il mare ha onde basse e lunghe.

Ho avuto un assaggio dei miei (passati) settembre cellesi ieri sera, quando mi sono concesso quello che probabilmente sarà l'ultimo bagno della stagione.
Già molte persone erano partite tra sabato e domenica mattina/primo pomeriggio. Noi abbiamo passato il pomeriggio a fare bagagli e a pulire casa, in vista di una partenza serale, dopo cena.
Alle 19,30 quindi - finito tutto - me ne sono andato da solo sulla spiaggia deserta.
C'eravamo solo io, i gabbiani e i bagnini che chiudevano gli stabilimenti. L'acqua era limpidissima e calda.
E mi sono fatto un bagno talmente bello ma talmente bello che mi sono chiesto: ma perché non mi prendo mai una settimana di ferie a settembre?