31 maggio 2013

back to the gym

A quattro mesi dall'infortunio al piede, sono finalmente tornato in palestra.
Dovevo stare fuori un mese, ma la cosa è stata più difficoltosa di quanto avessi previsto. Il piede mi ha fatto male (e - anche se pochisimo - mi fa ancora male), quindi continuavo a rimandare il ritorno all'attività agonistica.

Oggi, su indicazioni del medico, ho cominciato una riabilitazione che principalmente prevede il camminare tanto. Quindi tapis-roulant e andare.

Mi sono pesato prima di cominciare e adesso sono 87 chili. In un paio di mesi vorrei perderne 5 di questi 87. Ma il vero dilemma, come sa chi mi conosce bene, non è la costanza nell'attività fisica, ma la mia passione per il cibo.
Devo cercare di mangiare di meno, che per me equivale ad uno sforzo titanico.
Soprattutto perché a tavola sono solito mangiarmi quello che le mie figlie avanzano.
Con questo non voglio dire che le mie figlie non mangino, eh! Solo che ogni pasto è un terno al lotto su cosa mangeranno. Per esempio, se fino a ieri hanno divorato i pomodori, tessendone le lodi, non è comunque sicuro che il giorno dopo li mangino. E così via.

Insomma: cercherò di impegnarmi per perdere questi fatidici 5 chili.
Ce la farò? Si accettano scommesse.



30 maggio 2013

dell'essere furbi

Fortunatamente le scuole elementari sensibilizzano gli alunni (e di conseguenza, si spera, le famiglie) ad una corretta alimentazione. Per merenda, ad esempio, Anita a scuola può portare solo o frutta oppure sostitutivi del pane tipo craker, grissini et similia. Tutto ciò per evitare che i bambini si ingozzino di "fetta al latte", "kinder brioss" o porcherie del genere.
Ho accolto la notizia con entusiasmo, sin da quando me la comunicarono, ad inizio anno.
Tutto ciò è il pre.

Veniamo a qualche giorno fa. Mentre la accompagnavo a scuola, Anita mi confida che un suo compagno - che ha il padre pasticcere o fornaio o non ho capito bene cosa (Anita non ha saputo spiegarmelo) - fa dei biscotti in casa che sembrano biscotti secchi, ma che in realtà sono ripieni di cioccolato, in modo che dall'esterno sembrino "regolari".

"Furbo, no?" mi dice Anita con un sorriso. "Sì, troppo furbo" rispondo amareggiato.
Prendetemi pure per un invasato, ma se insegniamo ai nostri figli ad ingannare gli insegnanti per una cosa stupida come la merenda, poi non scandalizziamoci se cresciamo un popolo di stronzi.

in foto: la merenda preferita di Anita, in questo periodo.

13 maggio 2013

sì, ma non facciamo passare troppo tempo

Mi sento dire questa frase (quella del titolo) molto spesso ultimamente. Da gente che non sento da un po' e di cui sento una voce entusiasta quando risponde alle mie chiamate.
Sono cose che fanno piacere, certo. Così come mi lascia sgomento la chiusura che invita a un repentino risentirsi o vedersi di persona.

Mi viene da ridere quando me lo dicono perché in cuor mio penso sempre "beh, se sei così felice di sentirmi perché non mi hai chiamato tu?". Ma, un po' per buona creanza un po' per non creare una polemica sterile e controproducente, è una domanda che non faccio mai.

Quello che invece mi piace pensare è quanto abbiamo bisogno di recuperare i contatti umani di chi ci vuole bene. Passato un inverno lungo e faticoso (almeno per me), sento sbocciare la primavera nelle corde vocali della gente.
Un aperitivo, una cena, ma anche un caffè al volo: necessitiamo di momenti di convivialità e di confronto. Di sentirci vicini, di volerci bene, di ridere e scherzare.

Per quanto certe volte abbia voglia di fare l'eremita, ancora una volta mi rendo conto che io senza gli altri non so stare. Ho proprio bisogno di recuperare umanità, di sentire il calore delle persone.
Abbiamo bisogno di sentimenti. Viviamo a pieni polmoni questa tardiva primavera. E godiamocela, santi numi!


"no matter how cold the winter there's a springtime ahead..."

09 maggio 2013

Volbeat

Veloce post di aggiornamento, giusto per dire che si è vivi, anche se il tempo da dedicare a me e a miei vizi (essaichevizi!) è poco. Molto poco.

La musica però non mi abbandona mai. E le uscite di questa primavera sono interessanti.
Non sono riuscito a scrivere dei Ministri, per esempio. Ma in realtà non sono neanche riuscito ad ascoltare bene bene il disco nuovo, "Per un Passato Migliore".

Quello che invece ascolto in heavy rotation, da un mesetto a questa parte è la nuova uscita dei Volbeat, dal titolo "Outlaw Gentlemen & Shady Ladies". Non sono molto bravo a scrivere recensioni. O meglio: dovrei dedicarmici in maniera analitica e dovrei scrivere con calma un pezzo per volta.
Ma, oltre a risultare comunque un recensore "di pancia", non sono certo il migliore scrittore di musica sulla piazza, quindi se volete saperne di più su questo disco, vi direi di affidarvi a qualche recensione seria, tipo quella di Jumbolo.

Tutto ciò che vi posso dire in queste poche righe è che riesco difficilmente a staccarmi da questo gruppo (che anch'io, come Jumbolo ho conosciuto grazie a Monty) e anche a staccarmi da questo disco. E il singolo, dopo una mia prima perplessità (mi aspettavo un pezzo più "duro") mi ha veramente conquistato.
E il video non mi dispiace affatto.


29 aprile 2013

Brixen


4 giorni in montagna, in un maso vicino a Bressanone.
Posti meravigliosi, stile di vita rilassato, aria pura e soprattutto compagnia eccellente.
3 famiglie: 6 adulti + 6 bambini, tutti tra i 6 e i 3 anni.

Ci voleva.
Caspita se ci voleva.


quella lì bianca, era la nostra casa. ci torneremo presto, spero.

24 aprile 2013

abbiamo vinto le energiadi!

E che cosa sono le energiadi, direte voi?
È una gara tra scuole a chi produce più energia.
In pratica: a turno, ogni scuola elementare di Milano veniva dotata di alcune biciclette speciali, collegate a un accumulatore di energia. Pedalando si producevano un tot di chilowatt, che venivano accumulati non so bene come ne dove.

Fatto sta, che - grazie all'organizzazione meticolosa delle mamme che hanno costretto se stesse ma soprattutto i mariti ad alternarsi al manubrio - il nostro istituto ha stravinto la gara.
Abbiamo anche partecipato anche noi, in ben due sessioni, una di mercoledì e una di domenica.

Trascinati dall'entusiasmo, hanno voluto cimentarsi anche alcuni bimbi, come potete vedere dalla foto qua sotto, dove ci sono Anita e Mattia (figlio dei nostri amici Marco e Cinzia).


22 aprile 2013

dell'ineluttabile scorrere del tempo

e del mio coscientamente vano tentativo di fermarlo.

Uichend impegnativo, quello appena trascorso. Classica due giorni di "cose da fare".
Ieri, in particolare, il pomeriggio è stato dedicato allo shopping.
E per farlo, abbiamo deciso di affrontarlo nel peggiore dei modi: andando al Centro commerciale Fiordaliso.

Per chi non vivesse a Milano, bisogna sapere che il Fiordaliso raccoglie quanto di peggio ci sia in tema di centri commerciali: casino esagerato, gente a zonzo senza meta giusto "per fare un giro", tamarri come se piovesse, fastidioso rumore continuo di sottofondo, etc.
Tutto questo è compensato da un unico grande pregio: Decathlon, H&M, Zara, Gap, Oviesse e Original Marines tutti insieme. Il che si traduce in: qualsiasi cosa tu stia cercando, la trovi; o in un negozio o nell'altro, ma la trovi.

Che Decathlon sia diventato il primo negozio in cui andiamo a cercare dei vestiti la dice lunga su due cose: primo - a noi ce ne frega una bella fava dell'apparire e delle marche; secondo - che riusciamo a vestire noi e le bimbe, spendendo comunque cifre ragionevoli.
E qui vi concedo pure qualche battuta sulla mia genovesità, ma sappiate che vi comportereste anche voi così se aveste delle figlie come le mie, che cambiano taglia a ogni battito di ciglia.

Comunque, pomeriggio impegnativo, dicevamo. Ho fatto di tutto per non far pesare questa maratona alle bimbe (leggi: ho giocato a nascondino e cel'hai - ma si scrive così? - in giro per corridoi e negozi) e loro devo dire che si sono comportate più che bene.

Ma veniamo al titolo del post, con relativo sottotitolo: visto che dovevo comprarmi pure io un paio di jeans, volevo sottolineare che OGNI commessa con cui ho avuto a che fare, mi ha dato del lei.
Magari a voi non pesa. O forse sì. A me comunque ha fatto una certa impressione. Passi una... due... ma tutte-dicasi-tutte mi ha abbattuto.
Ed io ho fatto il simpatico, cercando di fare battute e quant'altro, ma non c'è stato niente da fare: il lei ha caparbiamente resistito in ogni conversazione.
E non mi andava neanche di apostrofare la commessa con un classico "dai, non scherzare, dammi pure del tu", perché secondo me è tipico di quelli della mia età che non vogliono accettare l'inesorabile scorrere del tempo.
Quelli come me, insomma.

in foto: Elena si riposa, sfruttando i piedistali di due manichini di H&M.

11 aprile 2013

at the four

oggi la mia piccolina (!) compie 4 anni.
Tanti auguri Elena.


in foto, Elena impegnata nella sua attività preferita: giocare a "Hay Day" sull'iPad di Dalia.

10 aprile 2013

white limo

Uno sta lì a cercare di educare le proprie figlie per gradi, partendo dalla musica per bambini passando per cantautori tipo Silvestri, per poi arrivare a Caparezza e da lì in avanti.

Poi succede che una sera sei lì che stai cercando una musica per un video e, per sbaglio, parte una canzone tipo White Limo dei Foo Fighters.
E se provi a stopparla, entrambe le figlie ti dicono "no, papà lascia questa!".
Allora la rimetti e loro ballano come matte, felici.

forse mi faccio troppi scrupoli. forZe.



05 aprile 2013

tributo a Layne

Oggi è il 5 aprile, e tutti gli appassionati di musica celebrano, con retorici post su Facebook, la dipartita di Kurt Cobain, morto suicida esattamente 19 anni fa.
Ma un altro personaggio è morto il 5 aprile: si tratta di Layne Staley, storico cantante degli Alice in Chains, morto per overdose nel 2002.

Ecco, pur riconoscendo l'importanza di Cobain nel panorama musicale mondiale, io sono un po' più affezionato a Staley.
Sarà perché Cobain ormai è diventato un'icona e - come tale - mi esce un po' dagli occhi, mentre Layne è più "mio".
Sarà perché aveva una voce così particolare e così comunicativa, che ogni sua intepretazione mi colpiva fino in fondo.

Fatto sta che ogni anno, al 5 aprile, mi ascolto il disco "unplugged" degli Alice in Chains.
La sua ultima performance, anche se è avvenuta ben prima della sua morte.
Un uomo sfatto e strafatto, che canta tutta la sua fragilità, mentre compie la strada verso l'autodistruzione.

"Down in a hole and I don't know if I can be saved
See my heart I decorate it like a grave.

You don't understand who they thought I was supposed to be
Look at me now, I'm a man who wont let himself be"



03 aprile 2013

Reginald Perrin

Siamo a Londra, negli anni 70.
Reginald Perrin è un signor nessuno, perfettamente omologato: persona rispettabile, buon padre, discreto marito, lavoratore serio. È talmente inserito nel meccanismo societario, da chiedersi se anche lui, come i suoi colleghi, debba avere una relazione con la segretaria.
Un giorno, suo malgrado, chiama sua suocera "ippopotamo": è la prima avvisaglia di una vita che a poco a poco gli si è stretta troppo addosso.

Questo un breve riassunto delle prime pagine di Caduta e ascesa di Reginald Perrin, che ho scoperto essere un classico della letteratura moderna inglese. Potremmo definirlo un po' la versione britannica de "Il fu Mattia Pascal", per diversi motivi.

C'è una critica al mondo del lavoro, c'è una catarsi come ribellione a uno stile di vita troppo avviato su binari già preimpostati, ci sono i rapporti personali schiavi di ipocrisie. Il tutto condito con molta ironia e humor inglese.
Libro che fa riflettere e che vi farà sorridere. Consigliato.

Quasi dimenticavo: un grazie ad Armando per avermelo consigliato e prestato.


02 aprile 2013

la cozza e la bestia

Brillante definizione delle nostre figlie, firmata Dalia.

La cozza, Anita, che non si stacca mai da lei.
E la bestia, Elena, che si comporta come una selvaggia.

25 marzo 2013

i Croods

Ieri doppio battesimo spettacolare, nel senso di "riguardante lo spettacolo", delle nostre figlie.
Mentre Dalia se ne andava a Teatro con Anita a vedere uno spettacolo di Kataklò (sia Anita che Dalia praticano il Kataklò, ovviamente in lezioni separate), io e Elena siamo andati al cinema a vedere "i Croods".

Se levate il fatto che sia ambientato nell'epoca preistorica, il film è assolutamente non originale: ragazzina ribelle, padre buono ma conservatore, lei che vuole scappare, madre che fa da tramite tra l'uno e l'altra, lei che si innamora di un giovane valoroso, padre che è geloso del nuovo arrivato, ecc.
Plot già visto e stravisto, ne converrete.
Anche i personaggi comprimari, che creano una cornice simpatica a tutto il sipario, sono abbastanza prevedibili.

Quindi film brutto? No di certo, perché i signori Dreamworks sanno benissimo come far funzionare la macchina divertimento. Certo: non lo consiglierei a nessun adulto, ma per i bambini tutto il pacchetto è molto ben confezionato. Addirittura un paio di scene mi hanno fatto saltare sulla sedia dal ridere, nonostante il film non mi abbia entusiasmato.

L'unica nota veramente di merito è stata Elena che ha visto tutto il film seduta tranquilla sulla sua poltrona (enorme), subendo solo un po' di soggezione dovuta allo schermo grande e al volume molto alto, rispetto ai nostri standard. Mi ha confessato di essere "molto emozionata".


12 marzo 2013

conclave

Da oggi si riunisce il Conclave per nominare il nuovo Papa.
Impossibile non pensare a questa scena del film di Nanni Moretti "Habemus Papam".
D'altrone anche i cardinali sono essere umani come tutti gli altri.


11 marzo 2013

the D is silent

Voglio dire la mia su Django, ultimo film di Quentin Tarantino.
Io a Quentin gli voglio bene. Siamo un po' cresciuti insieme: "Le Iene" mi piacque molto. Tanto che mi feci sostenitore di "Pulp Fiction" quando molte persone non sapevano neanche chi fosse Tarantino.
Mi lessi anche dei libri sul suo modo di interpretare il cinema e sviluppai una forte simpatia per il suo modo di ragionare e il suo modo di amare il cinema (ha lavorato a lungo in un negozio di Videotape).

Poi però le cose gli sono un po' sfuggite di mano. Lui è stato portato sugli allori dopo Pulp Fiction e da lì ha definito un suo modo di fare cinema che non mi convince.
L'esempio più eclatante penso sia Kill Bill: con il pretesto di citare (e omaggiare) i film del passato, è riuscito a confezionare un fumettone splatter di dubbio gusto. Sempre a mio modo di vedere, ovviamente.

E così ha proseguito per la sua strada, sia con Bastardi senza Gloria, che con questo ultimo Django.
Cioè: lui secondo me potrebbe fare dei film belli. Magari anche molto belli. Ma poi si autocita e si autoplagia, scadendo nel manierismo e di conseguenza nel ridicolo.

In pratica: la prima ora e mezza a me è piaciuta. Non da impazzire, ma mi è piaciuta. Poi parte con sparatorie assurde e fiotti di sangue, facendo (quasi) dimenticare quanto di buono avevo visto fino ad allora. Come il tema del razzismo, per esempio.
O come la fotografia (bella) o come le varie interpretazioni degli attori.
Ecco, a proposito degli attori: Foxx e Waltz perfetti nella parte, Di Caprio bravissimo, Franco Nero patetico e Samuel L. Jackson decisamente sopra le righe (questa è per Ale).

Ma quello che volevo dire - e che mi porto dietro già da Inglorious Bastards - è: Quentin quand'è che farai un film veramente bello? Quand'è che smetterai di giocare all'enfant prodige e cominci a diventare un grande regista?
Anche il fatto che tu faccia la tua comparsata: non c'entra una mazza, eri completamente fuori ruolo.
Quentin, da' retta a me: piantala con le cagate e inizia a fare film di un certo valore, senza che la gente, uscendo dal cinema dica "è Tarantino: o lo ami o lo odi".
Tu ne sei in grado, fidati, te lo dice un amico.


08 marzo 2013

Anitenerezze

"Quando vado a scuola al pomeriggio (ovvero 2 volte su 5 alla settimana, ndS) sono contenta perché poi sembra che papà torna prima a casa."


05 marzo 2013

della mia passione per le moto

L'amico Samuele cerca di trasmettermi (giustamente) l'entusiasmo per le sua nuova moto.
Ma in me ha trovato una specie di muro di gomma.
Sì, perché io non ho mai avuto nessuna passione per auto, moto e motorini. Ma proprio mai.

Ricordo ancora durante il primo anno di liceo uno scambio di battute tra me e il mio compagno Diego Risi, superfanatico di motori (non per niente lavorava o forse lavora ancora all'Aprilia).

Diego: "e tu che motorino hai?"
io: "quello di mio fratello"
Lui scoppia a ridere, credendo che io volessi fare una battuta.
Diego: "dai, di che marca è?"
io: "boh. Credo che sia della Pioneer"
(il motorino, credo Yamaha, ma non sono sicuro, aveva un enorme adesivo Pioneer sul fianco)
Nuova risata fragorosa da parte di Diego. Da quel momento non sono mai più stato interpellato sull'argomento motori.

in foto: il Fifty, il primo motorino che abbia mai usato di cui sapevo anche il nome.

28 febbraio 2013

ancora sulle politiche

Da lunedì si alza come un unico coro il mea culpa di quelli di sinistra: avremmo dovuto votare Renzi alle primarie. Adesso non saremmo in queste condizioni.

A parte che mi fanno sentire un illuminato (cosa che non sono, tantomeno politicamente), solo adesso vi rendete conto che le cose cambiano?
Vi accorgete ora che bisognava votare uno più "sul pezzo", quando avete passato tutto il percorso delle primarie a sbeffeggiarlo e a dire che è di destra?
Ma io vi mando veramente tutti affanculo.


26 febbraio 2013

politiche 2013

 
Sono abbastanza incazzato. Politicamente, intendo.
Con chi non è andato a votare, perché non è vero che "rossi e neri son tutti uguali".
Con gli elettori del PD perché si sono lasciati sfuggire Renzi e hanno preferito il vecchiume.
Con gli elettori di Berlusconi perché non capisco cos'altro aspettino per smettere di votarlo.
Con gli elettori del Movimento 5 stelle perché alla fine il loro voto non arriva da nessuna parte, visto che di alleanze Grillo non ne vuole fare.
Con chi ha votato Maroni in Lombardia, perché non capisce che è un altro voto dato alla 'Ndrangheta.

Mi viene da piangere. O da emigrare.

21 febbraio 2013

famiglia con superpoteri

Ho appena finito di leggere "Ritratto di famiglia con superpoteri".
È un libro molto carino, ve lo consiglio.

Ma più che altro volevo dirvi una cosa: se lo comprate nella (bella) versione delle edizioni isbn, come quella che vedete qua sotto, NON leggete la 4° di copertina. Vi rovinerebbe qualche bella sorpresa.
E sarebbe un peccato.