31 dicembre 2011

top ten dischi 2011

Un po' frettolosamente mi dedico al futilissimo passatempo di stilare la classifica dei dischi da me più apprezzati in questo trascorso 2011. Pronti, via!



01 - Rival Sons - Pressure and Time
Ascoltato fino allo sfinimento. Ok, non c'è niente di nuovo, ma disco che si ascolta in loop e che non stanca mai.

02 - Foo Fighters - Wasting Light
I Foos sono tornati alle origini, recuperando l'anima più grezza e rocchettara. Potente e convincente.

03 - Caparezza - Il Sogno Eretico
Michele Salvemini conferma tutto quanto fatto di buono fino ad ora e prosegue nel suo percorso ironico/dissacratorio.

04 - Battles - Gloss Drop
Bravi bravissimi. Un disco meravigliosamente ipnotico che ti avvolge e ti martella nel cervello.

05 - the Black Keys - El Camino
Giunto sul filo di lana, un disco orecchiabile ma non banale e che non stanca mai. 

06 - Social Distortion - Hard Times and Nursery Rhymes
Sono arrivato solo quest'anno ai SD e mi sono piaciuti subito. Disco rock dell'estate passata.

07 - Selah Sue - Selah Sue
Bellino, non c'è che dire. Disco reggae-pop dalle sonorità retrò con voce calda e un po' ruvida.

08 - Joan as a Police Woman - the Deep Field
Atmosfera intima e sensuale come solo lei sa fare. Disco che ti parla dritto ai sentimenti.

09 - Fatoumata Diawara - Fatou
Anche questo un disco dell'ultimo mese. Sussurrato, delicato e un po' malinconico. Dall'Africa con amore. E convinzione.

10 - Young the Giant - Young the Giant
Un bel disco d'esordio. La formula è quella dell'indie-rock, ma il risultato è piacevole e non scontato.

25 dicembre 2011

24 dicembre 2011

wishlist

Ecco una lista dei regali che mi piacerebbe ricevere a Natale e che non riceverò mai. Soprattutto perché sono tutti regali un po' costosi, che vanno oltre al "pensiero" simbolico. Quindi la scrivo non so neanch'io perché. Giusto per divertirsi un po'.

La Diavoletto.
Il terzo concerto con la band dei papà dell'Asilo mi ha fatto tornare la voglia di suonare la chitarra. E non mi dispiacerebbe un giorno possodere la mia prima chitarra elettrica. Tra tutte, la mia preferita è la Gibson "Diavoletto", o nera o rossa. Quella di Angus Young, per intenderci.






Una chitarra acustica bella.
In alternativa alla diavoletto mi accontenterei anche di una chitarra acustica un po' bella. Come non ne ho mai avute, per esempio. Lunedì, al concerto di Natale, ho suonato la Takamine elettrificata di Antonio e mi sono divertito un bel po'. Anche questa dritta nel cestone dei desiderata.






Una maglia da calcio.
Ho una vera e inutile passione per le maglie da calcio. Cioè, non sono come gli inglesi che vanno in giro con la maglia del Celtic o robe così. Semplicemente mi piacciono come oggetto e, perché no, indossarle anche durante le partite a calcetto del lunedì sera. Casomai vorreste regalarmene una (nonostante costino uno sproposito), tranne quelle a righe verticali (tipo Juve o Milan), mi piacciono tutte.




La Wii.
Avete mai giocato con la Wii? Una volta che cominci non ti fermeresti più. Voi mi direte: ma quando ce l'hai tu il tempo di giocare con la Wii? In effetti non ce l'avrei mai. E poi le mie figlie se ne impossesserebbero con quei giochi orribili dei cuccioli o quelle cagate lì. Ma la Wii rimane comunque uno di quegli oggetti che vorrei, anche se sarebbe di quasi nulla utilità.





Il casco per Anita.
Sei io entrassi in casa con un casco da scooter per Anita, Dalia mi divorzierebbe. Lei ha il terrore che io faccia un incidente. Ma proprio di quelli mortali. Quindi rimane uno di quegli oggetti che vorrei comprare ma non farò (temo) mai. Però il casco-coccinella è troppo carino, dai? Non lo comprereste anche voi?






Un viaggio.
Se proprio proprio volete farmi un regalo e volete andare su un regalo sicuro che non passa mai di moda, come una cravatta al papà o le creme corpo per le donne, comprate due biglietti aerei per una qualsiasi destinazione (meglio le grandi capitali come Londra o Berlino, toh!). Mi fareste molto felice. Non c'è niente come un viaggio per farmi staccare la spina dalla quotidianità e farmi stare bene.




E voi? Quali regali chiedete a Babbo Natale?

23 dicembre 2011

dens àuz

Ieri sera c'è stato il saggio di danza di Anita.
È stata un'esperienza a dir poco comica, con Anita, che non ha mai ballato in vita sua se non in questi ultimi due mesi (ma chiamarlo "ballo" è un'impresa) che era la più grande e - sembrava - la più sicura del suo gruppetto di coetanee.

Quindi abbiamo assistito a scene da sceneggiature di quart'ordine, con bambine immobili, una che scontra dentro l'altra, e cose così. Ma è stato comunque emozionante. Brava la mia gnoma grande.






in foto: Anita (truccata da gattino) ed Elena, a fine saggio.

15 dicembre 2011

sovraffollamento prenatale

Ogni anno si ripropone lo stesso scenario. E ogni anno mi chiedo: ma perché bisogna fare tutto "entro Natale"?
Da fine novembre in avanti la gente è presa da un attacco di "Facciamo una cena prima di Natale? Ci vediamo prima delle vacanze? Riusciamo a organizzare un aperitivo prima di Natale?" e via dicendo. La mia domanda è semplicemente questa: perché? Perché dobbiamo vederci entro il 25 dicembre se non ci vediamo da un anno o, chessò, da settembre? Che senso ha? Non puoi aspettare 15 giorni e ci vediamo a Gennaio?

Il calendario che precede il Natale è una via Crucis di impegni. Dalla festa dell'asilo alla cena aziendale, una serie di appuntamenti imprescindibili, che minano la salute di ogni uomo sano di mente. Senza contare gli impegni lavorativi (il classico "il cliente lo vuole vedere prima di andare in vacanza") e l'incubo dei regali di Natale, che sono altri due generatori di pallini rossi in agenda.

Ma quello che più mi sconvolge è la "agenda" di Anita: festa dell'asilo, spettacolo dell'asilo (non sono la stessa cosa, eh!), saggio di danza, festa in parrocchia e chi più ne ha più ne metta. Noi abbiamo un calendario "di famiglia", dove ad ogni giorno corrispondono 4 caselle, una per ogni membro del nucleo familiare. Beh, la colonna di Anita fa spavento. È di gran lunga la più impegnata di tutti.
E quando comincerà anche Elena con ailo, inglese, danza, ecc?
Non ci voglio neanche pensare.

14 dicembre 2011

al telefono

È un paio di giorni che mi ritrovo a girare per la città nelle prime ore della mattina e una cosa che mi colpisce parecchio è il numero di persone che vedo parlare al cellulare già dalla mattina presto. Fateci caso anche voi: che siano in macchina o fermi al semaforo, c'è tantissima gente che parla al cellulare. Mi chiedo: ma con chi state parlando alle 7,30 di mattina? E soprattutto: di cosa cazzo parlate al telefono tutto il giorno?

13 dicembre 2011

temporary co-blogger

Vista la mia latitanza dal blog, l'amico Ale ha deciso di scrivere un post per me, esasperando una mia peculiarità: la "casalinghitudine". Il risultato l'ho trovato esilarante. Ve lo copio/incollo qua sotto.

Come avrete capito, a casa sono io che non porto i pantaloni. E quindi, nonostante sia stressato dal lavoro, quando arrivo a casa, mi rilasso da una parte giocando/insegnando a vivere con sani principi morali alle gnome, dall'altra facendo la donna di casa. La cucina è il mio regno. Anche a stirare non me la cavo male, ma questo sarà l'argomento per un altro post. Stiamo sul pezzo. La cucina è il mio regno, dicevo.
A casa di mia moglie (mica è mia!) e delle mie figlie, la cucina è sempre in ordine, a parte quando cucino con le gnome. Sono disposto a dormire mezz'ora in meno, ma quando mi corico la cucina dev'essere in perfetto ordine. Ma, se a casa riesco tutto sommato a tenerla sotto controllo, a lavoro, dove abbiamo uno spazio all'americana, per intenderci, per il caffé e gli spuntini, è un problema che paradossalmente, rischia di mandarmi fuori di testa.
Spesso sono stupito di quanto poco educate riescano ad essere le persone. Briciole in giro dappertutto, tazze, bicchieri, coltelli, cucchiaini non lavati, vassoi che, pur di non essere l'ultimo ad usufruirne, cosa che obbligherebbe a compiere l'enorme sforzo di gettarlo nella pattumiera, rimangono con una parte infinitesimale del dolce/focaccia/pizza or whatever, bottiglie senza tappo, il cucchiaino della zuccheriera sparito, sporco dappertutto, fino ad arrivare alle famose "caccole" di caffè nello zucchero, elementi che sottintendono il fatto che una persona abbia preso il cucchiaino adibito alla zuccheriera, abbia versato lo zucchero nel suo caffè toccando il caffè stesso, per poi re-immetterlo nella zuccheriera, creando quelle schifose palle di misto caffèzucchero.
Vi giuro che devo ricorrere perennemente alla mia solida e verificata ISO14000 pazienza zen, per non compiere una strage.

01 dicembre 2011

chiuso per suevele

Ci sono negozi che, per quanto mi riguarda, potrebbero chiudere istantaneamente. E non sto parlando di mancato utilizzo, perché è ovvio che non entrerò (forse) mai in una merceria o in un parrucchiere per signora.

Sto parlando di esercizi commerciali che non incontrano proprio il mio gusto,  e di cui depreco anche un po' l'esistenza.

• i vari "vendo/compro oro"
• le agenzie immobiliari
• le pizzerie al trancio (quelli con la pizza alta, per intenderci)
• le profumerie
• le grandi marche di abbigliamento (Hermes, Gucci, ecc)
• le gastronomia/rosticceria (ma non le pollerie, sia chiaro!)
• i ristoranti giapponesi e sushi bar
• gli antiquari


to be continued

23 novembre 2011

niente più cioTTolato

Oggi è l'ultima seduta di logopedia di Anita. Anche se molti dei nostri amici o parenti non se ne sono accorti, fino a poco tempo fa Anita aveva un piccolo problema, ovvero non riusciva a pronunciare le consonanti gutturali.
In pratica: la C e la G dure erano sostituite da T e D. Non se ne accorgeva quasi nessuno quando lei parlava, se non quelli un po' più attenti.

Dalia ed io abbiamo deciso di intervenire su questo problema prima che la bimba cominciasse le elementari e, come dicevo, oggi è l'ultima di dieci sedute che la bimba ha compiuto, con una dottoressa specializzata in questo campo.
In realtà dopo 5 sedute la cosa era già risolta, però abbiamo pensato che era meglio compiere il ciclo fino in fondo, per scongiurare "ricadute".

La cosa divertente è che Anita, dopo le prime due/tre lezioni, aveva cominciato a sostituire la T e la D anche in parole dove non c'era bisogno. Del tipo che ad Halloween aveva detto "oggi mi vesto da sCrega". Un eccesso di zelo.

Ciò che importa è adesso Anita parla bene. Cioè: lo faceva anche prima, ma adesso lo fa al 100%. L'unico problema è che i nostri amici più stretti, che hanno figli che magari non pronunciano la R o hanno la S con la zeppola, adesso iniziano a preoccuparsi. E noi, ai loro occhi, siamo i super esperti della materia. "Ma secondo voi quando dovremmo intervenire?" "Senti un po' come pronuncia la R. Dobbiamo iscriverlo anche noi", ecc.



in foto lo spettacolino di qualche giorno fa: Anita suona la chitarra (più o meno) ed Elena balla

22 novembre 2011

galline e dinosauri

È uscito il nuovo disco dei Chickenfoot.
E questi chi sono? direte voi?
Mi affido a queste parole testuali di Alessandro, per farvi capire quantomeno il genere musicale.

"beh del resto è un supergruppo. diciamo che sta per diventare l'attività principale pure per chad smith, visto che i RHCP sono degli ectoplasmi.
AOR classicissimo, con musicisti con le palle esagonali, che però non si fanno le seghe sui manici. poi a me la voce di hagar è sempre sempre sempre piaciuta. tra l'altro su sto disco ha lavorato un minimo sui testi, ce ne sono un paio quasi politici.
la mia preferita è come closer. una ballad super classica con un assolo da vero silver surfer satriani."

Poi, detto tra noi, io preferisco i pezzi "tirati", alle ballad. Ma comunque penso abbiate capito di cosa si tratta. Disco consigliato.

13 novembre 2011

Pietro

Gioci dei ruoli, insieme alle bambine.
Un grande classico: tu sei il papà, io sono la mamma, eccetera.

"E io?" chiedo alle due gnome
"Tu sei nostro figlio" dice Anita
"Ok, e come mi chiamo?"
Elena interviene: "Pietro"
e io: "Pietro?"
Lei ci pesa un po' e spara: "sì, Pietro Prezioso"

da morir dal ridere.

12 novembre 2011

liberi tutti

Finalmente è arrivato il giorno. Finalmente Berlusconi si è dimesso da Presidente del Consiglio.
Un ruolo che in un paese civile non avrebbe mai ricoperto, in quanto mafioso, corruttore, puttaniere e tanti altri epiteti per cui ne basterebe mezzo per far sì che in un altro stato questo sgradevole individuo non avrebbe neanche avuto il coraggio di presentarsi alle elezioni.


Tutta a dire "è finita un'epoca". Io ci spero, ma sinceramente non lo credo, perché in una democrazia (per quanto in Italia si tratti di democrazia malata) un esponente di governo non può rimanere in auge per 17 anni senza avere l'appoggio delle persone.
E le stesse persone sono - temo! - pronte a farsi abbindolare dal prossimo che dirà "vi risolvo io i problemi", come fece Berlusconi col suo famoso "ghe pensi mì".



Ma oggi è giornata per gioire, perché qualsiasi persona vada al posto di Berlusconi, che si tratti dell'accreditato Monti o che sia Elisabetta Canalis, sicuramente non farà peggio di lui. Per un semplicissimo motivo: perché avrà a cuore l'Italia e non solo i cazzi propri.

C'è comunque da stare attenti, perché quest'uomo ha sette vite come i gatti e l'ha dimostrato in più occasioni, in questo (per me eterno) periodo in cui ha dominato la scena politica italiana. Quindi, sotto a lavorare e a rimboccarsi le maniche, che adesso c'è da costruire un'Italia migliore.

C'è solo un'unica domanda che mi lascia un po' perplesso: ma a me 17 anni di sangue marcio chi me li ridà indietro?

05 novembre 2011

tutta suo padre

A cena a casa di amici, Elena gioca con un riccio.
io: "e come lo chiamiamo questo riccio?"
Elena: "Lidoro"


l'avete capita?

04 novembre 2011

quando la barca affonda

Prima era il turno dei politici (Fini, Bocchino, etc); poi è stato il turno degli economisti (Emma Marcegaglia; Luca di Montezemolo, etc); adesso siamo ai comici (ci si è messo pure Iacchetti).
A poco a poco tutti prendono distanza da Berlusconi e dalla politica attuale, fatta di economia selvaggia a favore dei soliti e - va da sé - a sfavore della gente comune.

Ma dico io: ma quanto ci avete messo a rendervene conto? Io, che non sono ne' Che Guevara ne' uno che si informa in maniera troppo articolata, me ne ero accorto 17 anni fa. Diciassette!
Voi che adesso fate un passo indietro non potete esservene accorti dopo di me. E allora? Cosa c'era che vi impediva di opporvi a questo modo di fare? Vi eravate fatti comprare, dite la verità.

E adesso che il sultano sta perdendo il suo regno, iniziate a farvi amico il popolo bue, per poter risalire sul carro vincente, dicendo il più classico dei "io ve l'avevo detto"? Beh, signori miei, mi fate cagare. È troppo facile tirarvi fuori adesso. Troppo facile.


20 ottobre 2011

brucia la tua città

Ebbene no: non è un post sui fatti di Roma di sabato scorso.
Sto parlando di musica, ed esattamente di un gruppo che si chiama The Chapman Family, gruppo britannico al loro esordio. Ma, attenzione: brit + esordio non vuol dire necessariamente brit pop tipo canzoncina easy listening, capito?

Qua, siamo più dalle parti dei Placebo, o dei Blur quelli più ruvidi, con qualche spruzzatina di Cure (giusto per potervi far capire che qualche canzone ha un piccolo sfondo dark). Ma, come già detto, questi esempi sono solo per farvi capire in che ambito ci muoviamo.

Perché per il resto sono solo The Chapman Family. E cosa li differenzia dal resto? Non lo so esattamente, però una cosa ve la posso dire: non sembra un disco d'esordio. È troppo studiato, suonato, vissuto per essere tale.
E comunque un ascolto lo merita. Per me, veramente, più di uno, ma lascio a voi la scelta.


19 ottobre 2011

indovina la citazione - 20

- "Ma tu sai recitare?"
- "So mentire molto bene. E sono abituata a improvvisare."

- Tu sai guidare?
- Sì, da giovane ero camionista.
- Ah sì?
- A Parigi, subito prima di farmi le tette. Poi ho lasciato il camion e sono diventata puttana.
- Che cosa interessante!

- Non le sopporto le drag, sono delle svergognate, hanno confuso il circo col travestitismo, ma che dico circo: il mimo! Una donna è capelli, unghie lunghe, una bocca buona per spompinare o criticare, ma scherziamo? Dove si è mai vista una donna calva!

- "Sei stupenda!"
- "Niente come uno Chanel ti fa sentire rispettabile."
- "Sei rispettabile. E io? Non faccio un po' troia con questo vestito?"
- "Meglio! Perché queste suore aiutano solo puttane e travestiti, perciò..."

- Bene, quello che stavo dicendo è che costa molto essere autentica, signora mia. E in questa cosa non si deve essere tirchi, perché una è più autentica, quanto più somiglia all'idea che ha sognato di se stessa.

18 ottobre 2011

'a famigghia

E non c'eravamo neanche tutti, pensa un po'.
(per es. mancano Dalia ed Elena)


14 ottobre 2011

la famiglia sgarrupponi

Sempre di corsa. La sensazione è un po' questa, di essere sempre in ritardo. E quindi di corsa, a rincorrere. C'è poco da fare, noi saremo sempre una famiglia sgarruppata.

Vedo in giro quelle coppie che riescono a fare tutto e sono - almeno in apparenza - sempre sereni. Beh, noi non apparteniamo a quelle.
Che poi sono convinto che per molti è più un atteggiamento che un vero e proprio stato mentale.

Però devo dire che, per esempio, quando entro nelle case degli altri e vedo tutto in ordine nonostante ci siano uno o due figli piccoli, io penso di appartenere ad un altro pianeta.
Se qualcuno fa una visita non prevista a casa nostra trova in giro di tutto: matite, giochi, lego e via dicendo. Per non contare il fatto che anche io e mia moglie siamo così: Dalia appoggia tutto sullo stesso armadio di camera nostra, fino a che la pila non diventa insormontabile.

Ed io - per dirne una - appena torno a casa la sera mi levo le scarpe nel punto esatto in cui una delle due figlie mi bracca, che è nel tragitto (non infinito, eh!) tra la porta di casa e camera nostra. E sempre le scarpe lì rimangono fino al giorno dopo.

Ma non è solo quello. È l'atteggiamento mentale. Bollette non pagate, roba dimenticata in giro, il box doccia da cambiare da più di un anno, gli armadi sempre pieni di cianfrusaglie.

Ho la sensazione che non ce la faremo mai. Saremo sempre così: sgarruppati.

e vogliamo per caso parlare di quanta roba ci portiamo appresso ogni volta che ci spostiamo? ogni viaggio, un trasloco.

09 ottobre 2011

a perfect day

Blocco totale del traffico, oggi a Milano. Inutile, da un punto di vista meteorologico, perché, da quando è stato deciso, un forte vento spazza via lo smog e rende l'aria pulita come neanche Mastro Lindo sarebbe in grado di fare.
Inutile anche secondo l'uomo della strada che "fare il blocco del traffico la domenica non serve a niente".

Utile invece. Anzi: utilissimo. E sapete per chi? Per i milanesi.
Che per un giorno si godono la città al meglio. Si va in giro in bici, in pattini o qualsiasi altro mezzo ecologico, senza la paura di venire asfaltati da un SUV. E quindi: intere famiglie in bicicletta, gente per strada che ride e scherza come neanche a una festa di paese.

Per noi: tram, giro in centro, Castello Sforzesco (sotto richiesta reiterata da Anita) e parco Sempione, con tanto di festa degli agricoltori lombardi. E poi a casa, of course.

Il tutto con un - come dicevo - cielo terso e dei colori vividi che hanno reso Milano... (oddio lo dico? vabbè, lo dico) una città perfetta.


ah, e c'erano anche i truccabimbi. si capiva, ne'?

08 ottobre 2011

la verità

Elena: "Papà, non dire le sciocchezze come dico io, dimmi la verità".