Anita è in gita con la scuola. Sì, a 5 anni e mezzo è in gita con la scuola, proprio così.
Se me lo avessero detto un paio di anni fa non ci avrei creduto.
4 giorni e tre notti senza la famiglia, sotto la tutela di alcune maestre coraggiose e disposte a sobbarcarsi il peso di una ventina di bambini ancora in età da "voglio la mia mamma".
Capita però che le maestre siano anche particolarmente avvezze all'uso della tecnologia. E quindi di avere l'opportunità di seguire tua figlia mentre visita un castello o fa un gita in motoscafo o altre attività.
E così la separazione è meno difficoltosa, nonostante la tenera età.
Viva Facebook, quindi, se ci permette di seguire a distanza questi avvenimenti. E viva le maestre che si sono premurate di tutto.
in foto: Anita, Amelie e Camilla, mentre mangiano un gelato (beh, questo lo vedevate da soli)
13 aprile 2012
11 aprile 2012
06 aprile 2012
indovina la citazione - 22
Film pieno zeppo di citazioni, di un regista che ama le citazioni.. Ne scelgo alcune, ma confido lo indoviniate entro le prime.
01 - Lei era una cosa unica. Certe volte la notte restavo a fissarla mentre dormiva. Ogni tanto lei si svegliava e se ne accorgeva. E si metteva a strillare.
02 - Il segreto sta nel non essere te, ma me. Tu sei bassino e piuttosto bruttino, ma anch'io sono abbastanza basso e brutto per avere successo per conto mio.
03 - Tu hai investito le tue emozioni in azioni fallimentari. Hai subito un crack: non sono più quotate in borsa. E allora tu che cosa fai? Devi reinvestire! Possibilmente in azioni più stabili, qualcosa che dia garanzia di sviluppo a lunga scadenza.
- Con chi mi vuoi fidanzare? Con la General Motors?
04 - Io voglio una donna eccezionale. Veramente eccezionale.
- Be', senti, Madame Curie è morta: chi c'è rimasto?
05 - Poi sta cominciando a piovere e mi sono ricordata che c'è un bel film con Ida Lupino sul 4° canale. Sai quello dove lei è felicemente sposata e all'improvviso si mette nei pasticci col miglior amico di suo marito?
- E poi come finisce?
- Lei li ammazza tutti e due e poi si suicida.
- È meglio uscire!
06 - Le interessa la danza signorina?
- Sparisci sgorbio!
...
- Che cosa ha detto?
- Che è un po' stanca.
07 - Devo avere delle bistecche surgelate e una bottiglia di Champagne.
- E che ci fai con lo Champagne? Devi varare una nave?
- No, volevo cucinare a casa per impressionare una ragazza: ho fatto il manzo Stroganoff nella pentola a pressione.
- E come è venuto?
- Non lo so, è ancora appiccicato al muro.
01 - Lei era una cosa unica. Certe volte la notte restavo a fissarla mentre dormiva. Ogni tanto lei si svegliava e se ne accorgeva. E si metteva a strillare.
02 - Il segreto sta nel non essere te, ma me. Tu sei bassino e piuttosto bruttino, ma anch'io sono abbastanza basso e brutto per avere successo per conto mio.
03 - Tu hai investito le tue emozioni in azioni fallimentari. Hai subito un crack: non sono più quotate in borsa. E allora tu che cosa fai? Devi reinvestire! Possibilmente in azioni più stabili, qualcosa che dia garanzia di sviluppo a lunga scadenza.
- Con chi mi vuoi fidanzare? Con la General Motors?
04 - Io voglio una donna eccezionale. Veramente eccezionale.
- Be', senti, Madame Curie è morta: chi c'è rimasto?
05 - Poi sta cominciando a piovere e mi sono ricordata che c'è un bel film con Ida Lupino sul 4° canale. Sai quello dove lei è felicemente sposata e all'improvviso si mette nei pasticci col miglior amico di suo marito?
- E poi come finisce?
- Lei li ammazza tutti e due e poi si suicida.
- È meglio uscire!
06 - Le interessa la danza signorina?
- Sparisci sgorbio!
...
- Che cosa ha detto?
- Che è un po' stanca.
07 - Devo avere delle bistecche surgelate e una bottiglia di Champagne.
- E che ci fai con lo Champagne? Devi varare una nave?
- No, volevo cucinare a casa per impressionare una ragazza: ho fatto il manzo Stroganoff nella pentola a pressione.
- E come è venuto?
- Non lo so, è ancora appiccicato al muro.
05 aprile 2012
addio, Mia!
Chissà perché certe cose succedono mentre piove. E per di più durante la notte.
Certe volte la nostra vita sembra scritta da uno sceneggiatore.
Insomma stanotte, mentre pioveva, è morta la nostra gatta. Abbiamo dovuto farla sopprimere. O "addormentarla", dicendolo in maniera più delicata.
La cosa strana è che fino a un mese fa, o anche meno, stava bene. Poi improvvisamente ha avuto un tracollo verticale che l'ha portata prima a vomitare spesso, e poi a smettere di essere un gatto e a somigliare di più a una pelliccia di gatto. Lasciata lì.
Prima l'abbiamo portata da un veterinario, quando ancora era più o meno in salute, ma è stato impossibile visitarla, perché è sempre stata una gatta aggressiva. Da ieri, poi, si trascinava a fatica, e aveva proprio lo sguardo stanco e assente.
Così abbiamo aspettato che le bambine si addormentassero; abbiamo fatto venire lo zio Dauno a casa (per qualsiasi evenienza) e siamo andati al Pronto Soccorso veterinario dove l'hanno visitata, le hanno fatto le analisi del sangue e ci hanno detto che era molto malata e che non c'era più niente da fare. Così l'abbiamo salutata e l'abbiamo lasciata lì dove l'hanno addormentata.
Ciao, gatta matta. Mi mancherai.
Certe volte la nostra vita sembra scritta da uno sceneggiatore.
Insomma stanotte, mentre pioveva, è morta la nostra gatta. Abbiamo dovuto farla sopprimere. O "addormentarla", dicendolo in maniera più delicata.
La cosa strana è che fino a un mese fa, o anche meno, stava bene. Poi improvvisamente ha avuto un tracollo verticale che l'ha portata prima a vomitare spesso, e poi a smettere di essere un gatto e a somigliare di più a una pelliccia di gatto. Lasciata lì.
Prima l'abbiamo portata da un veterinario, quando ancora era più o meno in salute, ma è stato impossibile visitarla, perché è sempre stata una gatta aggressiva. Da ieri, poi, si trascinava a fatica, e aveva proprio lo sguardo stanco e assente.
Così abbiamo aspettato che le bambine si addormentassero; abbiamo fatto venire lo zio Dauno a casa (per qualsiasi evenienza) e siamo andati al Pronto Soccorso veterinario dove l'hanno visitata, le hanno fatto le analisi del sangue e ci hanno detto che era molto malata e che non c'era più niente da fare. Così l'abbiamo salutata e l'abbiamo lasciata lì dove l'hanno addormentata.
Ciao, gatta matta. Mi mancherai.
30 marzo 2012
i mille volti di Gotye
È da un mesetto che in rete si fa un gran parlare di Gotye, ragazzo belga emigrato in Australia, cantautore polistrumentista. Con la solita curiosità, mi sono andato a cercare il nuovo disco "Making Mirrors", scoprendo peraltro che questo è il suo terzo lavoro (gli altri due dalle nostre parti non son mai arrivati).
Beh, devo dire che sembra di essere davanti a un novello Peter Gabriel. Soprattutto per le influenze etniche e alcune volte per il tono della voce. Ma anche per la poliedricità dell'album.
Sì, perché quello che differenzia quest'album dalle nuove uscite in generale, secondo me, è la varietà dei brani: ci si può trovare alcune ballate alla Patrick Wolf, inserti elettronici tipici di una certa produzione di Beck, ma anche l'utilizzo del vocoder (in "State of the Art") o addirittura interpretazioni dall'aria soul ("I Feel better" in particolare).
Nonostante tutto, però, il disco gode di una sua linea melodica e di una sua certa omogeneità. E anche di una discreta orecchiabilità. Insomma: mettere insieme tutti questi elementi e non risultare un'arlecchinata non penso sia facile.
Bravo Gotye, ti seguirò con interesse.
Beh, devo dire che sembra di essere davanti a un novello Peter Gabriel. Soprattutto per le influenze etniche e alcune volte per il tono della voce. Ma anche per la poliedricità dell'album.
Sì, perché quello che differenzia quest'album dalle nuove uscite in generale, secondo me, è la varietà dei brani: ci si può trovare alcune ballate alla Patrick Wolf, inserti elettronici tipici di una certa produzione di Beck, ma anche l'utilizzo del vocoder (in "State of the Art") o addirittura interpretazioni dall'aria soul ("I Feel better" in particolare).
Nonostante tutto, però, il disco gode di una sua linea melodica e di una sua certa omogeneità. E anche di una discreta orecchiabilità. Insomma: mettere insieme tutti questi elementi e non risultare un'arlecchinata non penso sia facile.
Bravo Gotye, ti seguirò con interesse.
27 marzo 2012
la tipa Vespa Piaggio
La tipa Vespa Piaggio è una donna sui 35/45 anni. Scarpa bassa (tipo ballerina) e jeans, in questa stagione sfodera spesso un piumino senza maniche. Di estrazione medio alta, è un'amante del classico. Usa quindi la Vespa perché non concepisce gli altri tipi di scooter.
Classificazione: non pericolosa
Accessorio d'obbligo: il casco in tinta con la Vespa
Stile di Guida: leggermente apprensivo
Espressioni facciale: calma piatta
Reazioni: tende a evitare qualsiasi rischio e si pianta in mezzo alla strada per dare la precedenza anche a chi non ce l'avrebbe.
Upgrade: nessuno
Classificazione: non pericolosa
Accessorio d'obbligo: il casco in tinta con la Vespa
Stile di Guida: leggermente apprensivo
Espressioni facciale: calma piatta
Reazioni: tende a evitare qualsiasi rischio e si pianta in mezzo alla strada per dare la precedenza anche a chi non ce l'avrebbe.
Upgrade: nessuno
26 marzo 2012
you call me a dog
Anita: "papà, ti voglio bene come a un cagnolino"
e voleva essere un complimento, eh!
in foto: Anita sfreccia sul suo monopattino, sulla strada verso l'asilo.
e voleva essere un complimento, eh!
in foto: Anita sfreccia sul suo monopattino, sulla strada verso l'asilo.
21 marzo 2012
l'inossidabile Nicke
Ci sono persone che sono dotate di un talento fuori dal comune, bisogna ammetterlo. Nicke Andersson è uno di questi. È sulla scena da più di vent'anni e continua a sfornare dischi con una frequenza impressionante.
Se andate su Wikipedia, vedete che la sua discografia è divisa in
1.1 Con gli Hellacopters
1.2 Con gli Entombed
1.3 Con i Supershit 666
1.4 Con i The Hydromatics
1.5 Con i The Solution
1.6 Con i Death Breath
1.7 Con Stefan Sundström
E volete sapere qual è la cosa più divertente? Che Wiki italia - come sempre in ritardo - si è fumata gli ultimi anni di Andersson, perché il giovane (oddio "giovane"... quest'anno ne fa quaranta) svedese ha fatto partire l'ennesimo progetto, dal nome "Imperial State Electric".
E quest'anno è arrivato al secondo album: Pop War. E da qua parto per riattaccarmi all'affermazione inizale: come cacchio fa 'sto ragazzo (eddaje, non è più un ragazzo, su!) ad avere una produzione così intensa, ma soprattutto così fresca!
Sì, perché se fate partire il disco, già dall'iniziale "Uh Huh" vi sembrerà di ascoltare un disco nuovo, scritto da ragazzi. Perché è fresco (sì, lo so, l'ho già detto) e coinvolgente.
Poi, per carità, può non piacere. Però, caspita: chapeau, Mr Andersson!
E se avete due minuti, guardate in che atmosfera si è svolta la presentazione del disco a Stoccolma. (Andersson è quello col cappello, tutto a sinistra)
Se andate su Wikipedia, vedete che la sua discografia è divisa in
1.1 Con gli Hellacopters
1.2 Con gli Entombed
1.3 Con i Supershit 666
1.4 Con i The Hydromatics
1.5 Con i The Solution
1.6 Con i Death Breath
1.7 Con Stefan Sundström
E volete sapere qual è la cosa più divertente? Che Wiki italia - come sempre in ritardo - si è fumata gli ultimi anni di Andersson, perché il giovane (oddio "giovane"... quest'anno ne fa quaranta) svedese ha fatto partire l'ennesimo progetto, dal nome "Imperial State Electric".
E quest'anno è arrivato al secondo album: Pop War. E da qua parto per riattaccarmi all'affermazione inizale: come cacchio fa 'sto ragazzo (eddaje, non è più un ragazzo, su!) ad avere una produzione così intensa, ma soprattutto così fresca!
Sì, perché se fate partire il disco, già dall'iniziale "Uh Huh" vi sembrerà di ascoltare un disco nuovo, scritto da ragazzi. Perché è fresco (sì, lo so, l'ho già detto) e coinvolgente.
Poi, per carità, può non piacere. Però, caspita: chapeau, Mr Andersson!
E se avete due minuti, guardate in che atmosfera si è svolta la presentazione del disco a Stoccolma. (Andersson è quello col cappello, tutto a sinistra)
20 marzo 2012
il mio ruolo in famiglia
Ieri festa del papà. All'asilo i bimbi dovevano fare un disegno del papà e scrivere (o meglio: far scrivere dalla maestra) cosa pensano dei rispettivi papà.
E questo è il risultato.
Praticamente una massaia.
E questo è il risultato.
Praticamente una massaia.
16 marzo 2012
indie fatto con cura
James Mercer mi è simpatico. Ho anche apprezzato molto la sua parentesi pseudo indie-folk-elettronica, ovvero il progetto Broken Bells.
Luilì torna oggi alla ribalta col nuovo album Port of Morrow a firma "The Shins".
Il ragazzo ha decisamente del talento e riesce a mettere insieme diverse influenze - dal rock dei seventiees alla batteria elettronica, per dirne due - ottenendo un risultato più che piacevole. Alcuni brani sono molto strutturati ("che vuol dire strutturati?" "non lo so, però non riesco a trovare un'altra espressione"), ma mai pesanti.
Siamo sempre dalle parti dell'indie rock, cone le barbe e l'aria da intellettuale, ma vi assicuro che il disco è molto carino e si lascia ascoltare volentieri. Eppoi sono solo dieci brani, su, che cosa vi costa dargli un orecchio?
Luilì torna oggi alla ribalta col nuovo album Port of Morrow a firma "The Shins".
Il ragazzo ha decisamente del talento e riesce a mettere insieme diverse influenze - dal rock dei seventiees alla batteria elettronica, per dirne due - ottenendo un risultato più che piacevole. Alcuni brani sono molto strutturati ("che vuol dire strutturati?" "non lo so, però non riesco a trovare un'altra espressione"), ma mai pesanti.
Siamo sempre dalle parti dell'indie rock, cone le barbe e l'aria da intellettuale, ma vi assicuro che il disco è molto carino e si lascia ascoltare volentieri. Eppoi sono solo dieci brani, su, che cosa vi costa dargli un orecchio?
27 febbraio 2012
in buona parte
Anita: "Papà, cosa sono tutte queste macchie sul frigo?"
Guardo il frigo, già sporco di suo, suggellato da chiazze di cioccolato, dovute a uno scellerato uso delle fruste elettriche (da parte mia, ovviamente).
Io: "In buona parte sono macchie di cioccolato?"
Anita: "E in cattiva parte?"
Guardo il frigo, già sporco di suo, suggellato da chiazze di cioccolato, dovute a uno scellerato uso delle fruste elettriche (da parte mia, ovviamente).
Io: "In buona parte sono macchie di cioccolato?"
Anita: "E in cattiva parte?"
23 febbraio 2012
da New York con certezza
C'è poco da fare: i Nada Surf sono una certezza. Come già detto per altri gruppi come i Manic Street Preachers, quando ti appresti a sentire un disco dei Nada Surf sei certo che ti piacerà.
È anche vero che loro non hanno ambizioni da supergruppo, ma le loro canzoni scorrono sempre veloci e piacevoli. Ma questo non vuol dire che non siano curate. A un secondo o terzo ascolto ti accorgi di molte finezze che fanno sì che il disco non sia mai noioso.
E la cosa sconvolgente è che - l'ho scoperto su Wikipedia - loro sono in attività dal 1992. Quando si dice: vent'anni e non sentirli.
È anche vero che loro non hanno ambizioni da supergruppo, ma le loro canzoni scorrono sempre veloci e piacevoli. Ma questo non vuol dire che non siano curate. A un secondo o terzo ascolto ti accorgi di molte finezze che fanno sì che il disco non sia mai noioso.
E la cosa sconvolgente è che - l'ho scoperto su Wikipedia - loro sono in attività dal 1992. Quando si dice: vent'anni e non sentirli.
21 febbraio 2012
coccolato
Anche quest'anno è arrivato il momento clou della nostra famiglia: Dalia è partita per l'annuale convention che le costa un monte di ore di lavoro e qualche ruga in più.
In aiuto per gestire le bambine sono arrivate mammà e zia Paola, che, non solo si occupano delle bimbe, ma, al grido di "ommiopoveropiccolochefacciastanca", mi trattano come un pascià.
Quindi, quando torno a casa, come ieri sera, trovo la cena già pronta e le bambine già lavate mangiate e pigiamate.
C'è il rischio di abituarsi troppo bene.
In aiuto per gestire le bambine sono arrivate mammà e zia Paola, che, non solo si occupano delle bimbe, ma, al grido di "ommiopoveropiccolochefacciastanca", mi trattano come un pascià.
Quindi, quando torno a casa, come ieri sera, trovo la cena già pronta e le bambine già lavate mangiate e pigiamate.
C'è il rischio di abituarsi troppo bene.
20 febbraio 2012
Elena pigliatutto
In casa nostra scompaiono le cose. L'unica spiegazione razionale è che Elena le prenda e le metta in svariate parti della casa, probabilmente alla sua altezza.
La conclusione è che negli ultimi tre giorni sono spariti un dvd - che dovevamo restituire alla biblioteca - e il mio cellulare personale.
Ho ancora quello aziendale, quindi non è che sono isolato dal mondo. Però se provate a chiamarmi e trovate spento, adesso sapete il perché.
Ovviamente è riuscita a sottrarmelo quando era scarico, quindi adesso è lì che giace sotto qualche letto o tra i giochi, spento.
Magari lo ritroverò insieme all'orologio Decathlon da 7 euro che non trovo più da qualche mese. Chissà.
La conclusione è che negli ultimi tre giorni sono spariti un dvd - che dovevamo restituire alla biblioteca - e il mio cellulare personale.
Ho ancora quello aziendale, quindi non è che sono isolato dal mondo. Però se provate a chiamarmi e trovate spento, adesso sapete il perché.
Ovviamente è riuscita a sottrarmelo quando era scarico, quindi adesso è lì che giace sotto qualche letto o tra i giochi, spento.
Magari lo ritroverò insieme all'orologio Decathlon da 7 euro che non trovo più da qualche mese. Chissà.
15 febbraio 2012
quel geniaccio malato di Maynard
Se c'è un uomo che mi fa impazzire dal ridere è MJK, al secolo Maynard James Keenan, cantante dei Tool, degli A Perfect Circle e dei Puscifer, personaggio di indubbio talento.
Andiamo con ordine, per chi non fosse avvezzo alla musica pesante: luilì prima fonda i Tool, che - a mio modo di vedere - sono il miglior gruppo in attività. Cioè, proprio che gli altri spariscono.
Solo che i Tool fanno un disco ogni 4/5 anni (quando va bene) e così, lui inizia un percorso parallelo con gli A Perfect Circle, gruppo meraviglioso, che alcuni addirittura preferiscono ai Tool (e, vabbè, dai lo confesso: all'inizio anch'io preferivo gli APC; ma solo perché non ero ancora entrato con testa, cuore e anima - o Aenima, eh eh eh - nella discografia dei Tool).
Vabbè, per farla breve, che sennò qua passano altri 15 giorni tra un post e l'altro, dicevo che lui ha già due complessi di quelli da farsi vanto per i secoli a venire. E nel tempo libero che fa? Mica s'inventa un modo per spillare soldi ai fan, o altre cagate del genere.
No, lui fa un progetto musicale solista, che chiama Puscifer. E gli riesce pure bene.
Risultato: primo disco quasi elettronico. Al secondo giro, nuova inversione di rotta e andiamo verso un industrial rock, con molte parti di canto che ricordano gli A Perfect Circle, anche se la struttura musicale è diversa.
Insomma questo "Conditions of my Parole" (uscito a fine 2011) è un disco veramente interessante, con alcuni pezzi (la title track, "Telling Ghosts" e Toma") particolarmente belli.
Bravo Maynard. Ti odio per quanto sei bravo, perché vorrei avere un decimo del tuo talento. Però al tempo stesso ti amo alla follia.
Ah, quasi dimenticavo: quando canta coi Tool è pelato (come è nella realtà), con gli APC ha i capelli lunghi (grazie all'uso di diverse parrucche, alcune volte addirittura con le trecce).
E con i Puscifer? Beh, guardatevelo da soli.
Andiamo con ordine, per chi non fosse avvezzo alla musica pesante: luilì prima fonda i Tool, che - a mio modo di vedere - sono il miglior gruppo in attività. Cioè, proprio che gli altri spariscono.
Solo che i Tool fanno un disco ogni 4/5 anni (quando va bene) e così, lui inizia un percorso parallelo con gli A Perfect Circle, gruppo meraviglioso, che alcuni addirittura preferiscono ai Tool (e, vabbè, dai lo confesso: all'inizio anch'io preferivo gli APC; ma solo perché non ero ancora entrato con testa, cuore e anima - o Aenima, eh eh eh - nella discografia dei Tool).
Vabbè, per farla breve, che sennò qua passano altri 15 giorni tra un post e l'altro, dicevo che lui ha già due complessi di quelli da farsi vanto per i secoli a venire. E nel tempo libero che fa? Mica s'inventa un modo per spillare soldi ai fan, o altre cagate del genere.
No, lui fa un progetto musicale solista, che chiama Puscifer. E gli riesce pure bene.
Risultato: primo disco quasi elettronico. Al secondo giro, nuova inversione di rotta e andiamo verso un industrial rock, con molte parti di canto che ricordano gli A Perfect Circle, anche se la struttura musicale è diversa.
Insomma questo "Conditions of my Parole" (uscito a fine 2011) è un disco veramente interessante, con alcuni pezzi (la title track, "Telling Ghosts" e Toma") particolarmente belli.
Bravo Maynard. Ti odio per quanto sei bravo, perché vorrei avere un decimo del tuo talento. Però al tempo stesso ti amo alla follia.
Ah, quasi dimenticavo: quando canta coi Tool è pelato (come è nella realtà), con gli APC ha i capelli lunghi (grazie all'uso di diverse parrucche, alcune volte addirittura con le trecce).
E con i Puscifer? Beh, guardatevelo da soli.
03 febbraio 2012
storie e cicatrici
Se avete bisogno di buona musica, di quella un po' facile, "da tappezzeria" come la chiamava John Lennon, vi consiglio il nuovo disco dei The Fray.
Ah, ma perché è un gruppo che segui? No, è il primo loro disco che ascolto.
E allora perché li segnali? Non lo so. M'è sembrato un indie/pop/rock molto fruibile, ma sufficientemente vario da non annoiare e sufficientemente allegro da non risultare lagnoso (a parte il lentone, o ballad come dicono quelli bravi "I can barely say" che skippo volentieri, nonostante gli archi che danno sempre una bella enfasi, e pure la conclusiva "Be still").
E poi stiamo parlando di un disco prodotto da Brendan o' Brien. E quindi? Quindi niente, però volevo far vedere che sono un tipo che si informa.
Per farla breve: se cercate un disco originale, siamo sulla strada sbagliata.
Se cercate un disco da ascoltare in ufficio o in una scampagnata in macchina, allora potrebbe fare al caso vostro.
Ah, ma perché è un gruppo che segui? No, è il primo loro disco che ascolto.
E allora perché li segnali? Non lo so. M'è sembrato un indie/pop/rock molto fruibile, ma sufficientemente vario da non annoiare e sufficientemente allegro da non risultare lagnoso (a parte il lentone, o ballad come dicono quelli bravi "I can barely say" che skippo volentieri, nonostante gli archi che danno sempre una bella enfasi, e pure la conclusiva "Be still").
E poi stiamo parlando di un disco prodotto da Brendan o' Brien. E quindi? Quindi niente, però volevo far vedere che sono un tipo che si informa.
Per farla breve: se cercate un disco originale, siamo sulla strada sbagliata.
Se cercate un disco da ascoltare in ufficio o in una scampagnata in macchina, allora potrebbe fare al caso vostro.
31 gennaio 2012
ottimismo funerario
Il nuovo disco di Mark Lanegan, "Blues Funeral", sarà il classico disco che spaccherà in due i fan: chi lo adora e chi lo odia. Quando si ha a che fare con un personaggio dal passato così importante e così ingombrante c'è da aspettarselo.
C'è chi continuerà a seguirlo e a difenderlo anche quando farà un disco inascoltabile e chi invece lo condannerà a prescindere perché "non è più lui", ecc ecc.
Sì, ma tu che ne pensi? Moi? Io non sono mai stato un fan di Lanegan, ma sono uno che si appassiona facilmente, quindi penso che sia un bel disco, non trascendentale, ma più che ascoltabile. È la naturale evoluzione di "Bubblegum" di otto - dicasi otto! - anni fa.
Certo, non è che luilì è rimato 8 anni a tirar sassi in acqua. Ha fatto altro, ha avuto qualche distrazione, ma alla fine è tornato. Ed è ciò che conta.
Poi ci sarà chi predilige i pezzi laneganiani classici tipo "Leviathan" e denigra quelli un po' più nuovi (leggasi "con un sintetizzatore in più") tipo "Ode to Sad Disco", e chi invece farà viceversa. Ma si sa che alla gente ci piace rompere i coglioni.
Noi invece cerchiamo di prendere di buono quello che ci capita per le orecchie. E mister Mark-sonovivopermiracolo-Lanegan porta sempre con se' qualche cosa che vale la pena di ascoltare.
C'è chi continuerà a seguirlo e a difenderlo anche quando farà un disco inascoltabile e chi invece lo condannerà a prescindere perché "non è più lui", ecc ecc.
Sì, ma tu che ne pensi? Moi? Io non sono mai stato un fan di Lanegan, ma sono uno che si appassiona facilmente, quindi penso che sia un bel disco, non trascendentale, ma più che ascoltabile. È la naturale evoluzione di "Bubblegum" di otto - dicasi otto! - anni fa.
Certo, non è che luilì è rimato 8 anni a tirar sassi in acqua. Ha fatto altro, ha avuto qualche distrazione, ma alla fine è tornato. Ed è ciò che conta.
Poi ci sarà chi predilige i pezzi laneganiani classici tipo "Leviathan" e denigra quelli un po' più nuovi (leggasi "con un sintetizzatore in più") tipo "Ode to Sad Disco", e chi invece farà viceversa. Ma si sa che alla gente ci piace rompere i coglioni.
Noi invece cerchiamo di prendere di buono quello che ci capita per le orecchie. E mister Mark-sonovivopermiracolo-Lanegan porta sempre con se' qualche cosa che vale la pena di ascoltare.
30 gennaio 2012
indovina la citazione - 21
Siamo a un film così famoso ma così famoso e così ricco di citazioni ma così ricco che... boh! indovinatelo subito. E ditemi a che numero.
Ah, dimenticavo: Paci, tu a 'sto giro non puoi giocare.
1 - 1026 west addison? ma è lo stadio del Baseball!
2 - Siete proprio una coppia incorreggibile. Ho pregato tanto per voi. Mi si stringe il cuore vedere che due giovani che avevo cresciuto nell'obbedienza dei dieci comandamenti mi tornano come due ladri... due sporcaccioni, che conoscono solo le parolacce!
3 - Appropinquiamoci al tavolo più vicino e godiamoci questa sofisticata ma ospitale tavola calda.
4 - La signora Tarantella?
- No, Tarantino.
- Signora lei per caso ha un Bones Malone e un Louis Marini a pensione qui?
5 - Che genere di musica fate qui, di solito?
- Oh, ne facciamo di tutt'e due i generi: il country e il western.
6 - Io prendo del pane bianco tostato, per favore
- Ci vuoi burro e marmellata sul toast tesoro?
- No, signora: liscio.
- Avete del pollo fritto?
- Il pollo fritto più buono dell'Illinois.
- Mi porti 4 polli fritti e una Coca.
- Petti di pollo o cosce di pollo?
- 4 polli fritti e una Coca.
7 - Io li odio i nazisti dell'Illinois.
8 - Sono 126 miglia per Chicago. Abbiamo il serbatoio pieno, mezzo pacchetto di sigarette, è buio, e portiamo tutt'e due gli occhiali da sole.
- Vai!
9 - Non ti ho tradito. Dico sul serio. Ero... rimasto senza benzina. Avevo una gomma a terra. Non avevo i soldi per prendere il taxi. La tintoria non mi aveva portato il tight. C'era il funerale di mia madre! Era crollata la casa! C'è stato un terremoto! Una tremenda inondazione! Le cavallette! Non è stata colpa mia, lo giuro su Dio!
Ah, dimenticavo: Paci, tu a 'sto giro non puoi giocare.
1 - 1026 west addison? ma è lo stadio del Baseball!
2 - Siete proprio una coppia incorreggibile. Ho pregato tanto per voi. Mi si stringe il cuore vedere che due giovani che avevo cresciuto nell'obbedienza dei dieci comandamenti mi tornano come due ladri... due sporcaccioni, che conoscono solo le parolacce!
3 - Appropinquiamoci al tavolo più vicino e godiamoci questa sofisticata ma ospitale tavola calda.
4 - La signora Tarantella?
- No, Tarantino.
- Signora lei per caso ha un Bones Malone e un Louis Marini a pensione qui?
5 - Che genere di musica fate qui, di solito?
- Oh, ne facciamo di tutt'e due i generi: il country e il western.
6 - Io prendo del pane bianco tostato, per favore
- Ci vuoi burro e marmellata sul toast tesoro?
- No, signora: liscio.
- Avete del pollo fritto?
- Il pollo fritto più buono dell'Illinois.
- Mi porti 4 polli fritti e una Coca.
- Petti di pollo o cosce di pollo?
- 4 polli fritti e una Coca.
7 - Io li odio i nazisti dell'Illinois.
8 - Sono 126 miglia per Chicago. Abbiamo il serbatoio pieno, mezzo pacchetto di sigarette, è buio, e portiamo tutt'e due gli occhiali da sole.
- Vai!
9 - Non ti ho tradito. Dico sul serio. Ero... rimasto senza benzina. Avevo una gomma a terra. Non avevo i soldi per prendere il taxi. La tintoria non mi aveva portato il tight. C'era il funerale di mia madre! Era crollata la casa! C'è stato un terremoto! Una tremenda inondazione! Le cavallette! Non è stata colpa mia, lo giuro su Dio!
25 gennaio 2012
in farmacia
Succede sempre quando hai fretta. È ovvio.
Succede che c'è quella persona che entra in farmacia 3 secondi prima di te. Proprio quella persona lì, anziana e un po' claudicante. Ti chiedi perché doveva uscire di casa proprio a quell'ora.
Non poteva uscire 5 minuti dopo?
Ma bastavano anche 30 secondi dopo.
Perché nelle farmacie, non so se avete notato, è sempre così: c'è uno (o una) che tiene occupata una farmacista per tutto il tempo in cui voi state lì. Che sia 3 minuti o mezz'ora, c'è una persona che rende impraticabile uno sportello. E amen.
Ma c'è l'altro libero. Uno solo. A disposizione degli avventori normali.
È lì che si fionda la vecchia e comincia con una frase che non fa presagire niente di buono: "Ho perso le medicine della pressione". Ahia!
E continua: "non mi ricordo come si chiama... flestil qualcosa... non ricordo. Ha una scatola arancione"
"Signora - interviene la farmacista con molta pazienza - ci sono tantissime medicine con la scatola arancione"
"Ha la scritta vivace, i colori vivaci... Ha la scritta in alto... Sinestil forse?!
"No"
E qui la vecchia inizia a snocciolare una serie di nomi improbabili, con la farmacista che continuava a rispondere "no, non esiste".
Alla fine sono uscito disperato mentre sentivo che ricominciava la tiritera "Ha la scatola arancione..."
Secondo me hanno dovuto chiamare un'ambulanza che se la portasse via.
Succede che c'è quella persona che entra in farmacia 3 secondi prima di te. Proprio quella persona lì, anziana e un po' claudicante. Ti chiedi perché doveva uscire di casa proprio a quell'ora.
Non poteva uscire 5 minuti dopo?
Ma bastavano anche 30 secondi dopo.
Perché nelle farmacie, non so se avete notato, è sempre così: c'è uno (o una) che tiene occupata una farmacista per tutto il tempo in cui voi state lì. Che sia 3 minuti o mezz'ora, c'è una persona che rende impraticabile uno sportello. E amen.
Ma c'è l'altro libero. Uno solo. A disposizione degli avventori normali.
È lì che si fionda la vecchia e comincia con una frase che non fa presagire niente di buono: "Ho perso le medicine della pressione". Ahia!
E continua: "non mi ricordo come si chiama... flestil qualcosa... non ricordo. Ha una scatola arancione"
"Signora - interviene la farmacista con molta pazienza - ci sono tantissime medicine con la scatola arancione"
"Ha la scritta vivace, i colori vivaci... Ha la scritta in alto... Sinestil forse?!
"No"
E qui la vecchia inizia a snocciolare una serie di nomi improbabili, con la farmacista che continuava a rispondere "no, non esiste".
Alla fine sono uscito disperato mentre sentivo che ricominciava la tiritera "Ha la scatola arancione..."
Secondo me hanno dovuto chiamare un'ambulanza che se la portasse via.
24 gennaio 2012
ma come fa?
Certi libri si divorano. O perché l'argomento ti interessa molto; o perché il libro è scritto in maniera scorrevole. O, come mi è capitato di recente, si verificano entrambi i casi appena citati. Il libro in questione si intitola "Ma come fa a far tutto?", della giornalista gallese Allison Pearson.
Parla di una mamma lavoratrice, immersa tanto nella famiglia, ma anche nel lavoro, che la vede competere alla pari coi maschi in un settore - quello finanziario - dove la parità dei sessi è mera fantasia.
Il libro è veramente molto divertente, ma non dimentica mai i problemi quotidiani che assillano una mamma moderna. Ça va sans dire, io mi sono immedesimato molto nella parte di Kate, la protagonista.
Ecco un paio di citazioni che mi piace portarmi appresso:
"Quando sei giovane tua madre cerca di difenderti dal mondo perché è convinta che tu sia troppo giovane per capire e quando è vecchia tu cerchi di difendere lei nella convinzione che sia troppo vecchia per capire, o per essere costretta a continuare a capire.
La curva della vita è: desiderio di sapere, sapere, desiderio di non sapere."
"Gli uomini di adesso non possono che essere padri migliori dei loro padri. Per il solo fatto di saper cambiare un pannolino o di infilare il biberon nell'orifizio giusto, sono considerati genitori più capaci di quelli delle precedenti generazioni. Le donne, invece, possono essere soltanto madri peggiori delle loro madri, e questo fa veramente rabbia perché ce la mettiamo tutta e ciononostante siamo destinate a fallire"
Ah, e se vi chiedete come mai c'è Sarah Jessica Parker in copertina, sappiate che da questo libro ne è stato tratto un film (TRAILER).
Parla di una mamma lavoratrice, immersa tanto nella famiglia, ma anche nel lavoro, che la vede competere alla pari coi maschi in un settore - quello finanziario - dove la parità dei sessi è mera fantasia.
Il libro è veramente molto divertente, ma non dimentica mai i problemi quotidiani che assillano una mamma moderna. Ça va sans dire, io mi sono immedesimato molto nella parte di Kate, la protagonista.
Ecco un paio di citazioni che mi piace portarmi appresso:
"Quando sei giovane tua madre cerca di difenderti dal mondo perché è convinta che tu sia troppo giovane per capire e quando è vecchia tu cerchi di difendere lei nella convinzione che sia troppo vecchia per capire, o per essere costretta a continuare a capire.
La curva della vita è: desiderio di sapere, sapere, desiderio di non sapere."
"Gli uomini di adesso non possono che essere padri migliori dei loro padri. Per il solo fatto di saper cambiare un pannolino o di infilare il biberon nell'orifizio giusto, sono considerati genitori più capaci di quelli delle precedenti generazioni. Le donne, invece, possono essere soltanto madri peggiori delle loro madri, e questo fa veramente rabbia perché ce la mettiamo tutta e ciononostante siamo destinate a fallire"
Ah, e se vi chiedete come mai c'è Sarah Jessica Parker in copertina, sappiate che da questo libro ne è stato tratto un film (TRAILER).
19 gennaio 2012
il giusto tributo
Non sono mai stato un fan dei R.E.M., anche se per qualche anno, ai loro esordi, li seguii, su segnalazione di un'amica di mio fratello.
Poi ci fu l'esplosione con "Losing my Religion" e da lì in avanti, una carriera che procedeva tra alti e bassi ("Accelerate", per esempio, fu il primo che mi piacque dopo una lunga serie).
A fine anno scorso si sono sciolti. Hanno avuto un discreto coraggio nel non continuare a mandare avanti una macchina che evidentemente stentava a procedere. E si sono congedati dal mondo musicale serenamente (e speriamo senza future reunion).
Arriva il loro ultimo singolo, che è anche l'ultimo inedito che pubblicheranno for evah end evah, e... beh, scende un po ' la lacrimuccia, perché è una sorta di congedo dal mondo. Tanto più che si intitola "We all go back where we belong".
Fra l'altro ne hanno fatto un video, di cui ne esistono due versioni: una con protagonista Kirsten Dunst, e una con John Giorno (poeta statunitense). Vi incollo qua le delicatissima versione con Kirsten Dunst, che non so se recita o meno, ma sembra che ascolti le parole di queste canzoni per la prima volta e le sue emozioni siano vere. Un video veramente bello.
Ma non è del video che volevo parlare. Volevo solo dire grazie ai R.E.M. per quello che hanno fatto. Cari Michael e gli altri due di cui non ricordo i nomi, sinceramente grazie, perché siete stati un gruppo onesto e meritevole. Senza grosse autoesaltazioni, divismi o boutade fuori luogo. Bravi. Ve lo dice uno che non è un fan, ma semplicemente un fruitore di musica. Grazie per la vostra musica.
Poi ci fu l'esplosione con "Losing my Religion" e da lì in avanti, una carriera che procedeva tra alti e bassi ("Accelerate", per esempio, fu il primo che mi piacque dopo una lunga serie).
A fine anno scorso si sono sciolti. Hanno avuto un discreto coraggio nel non continuare a mandare avanti una macchina che evidentemente stentava a procedere. E si sono congedati dal mondo musicale serenamente (e speriamo senza future reunion).
Arriva il loro ultimo singolo, che è anche l'ultimo inedito che pubblicheranno for evah end evah, e... beh, scende un po ' la lacrimuccia, perché è una sorta di congedo dal mondo. Tanto più che si intitola "We all go back where we belong".
Fra l'altro ne hanno fatto un video, di cui ne esistono due versioni: una con protagonista Kirsten Dunst, e una con John Giorno (poeta statunitense). Vi incollo qua le delicatissima versione con Kirsten Dunst, che non so se recita o meno, ma sembra che ascolti le parole di queste canzoni per la prima volta e le sue emozioni siano vere. Un video veramente bello.
Ma non è del video che volevo parlare. Volevo solo dire grazie ai R.E.M. per quello che hanno fatto. Cari Michael e gli altri due di cui non ricordo i nomi, sinceramente grazie, perché siete stati un gruppo onesto e meritevole. Senza grosse autoesaltazioni, divismi o boutade fuori luogo. Bravi. Ve lo dice uno che non è un fan, ma semplicemente un fruitore di musica. Grazie per la vostra musica.
18 gennaio 2012
tamarri canadesi
Non so bene perché. Penso, ma è una mia supposizione, sia per il loro modo di comporre musiche sì di hard rock, ma anche di facile ascolto, con coretti ruffiani e ritornelli cantabili ai concerti anche da chi ha ascoltato la canzone solo un paio di volte.
Allora mi chiedo: perché loro sì e i Foo Fighters no?
Vabbè, a parte questa premessa inutile, volevo dirvi che a fine 2011 è uscito il nuovo album dei Nicklback. Non ha niente da diverso dai precedenti album: canzoni "a cannone" intervallate da poche ballad. In pratica se, come me, skippate le ballad, avete una colonna sonora perfetta per fare footing.
16 gennaio 2012
il commercialista dice
Il commercialista dice che siamo stati bravi.
Il commercialista dice che il 2011 è andato molto bene, meglio del 2010.
Il commercialista dice che la maggior parte dei suoi clienti è in crisi e noi siamo un'eccezione.
Il commercialista dice che quando viene da noi è contento perché tutti si lamentano e noi invece abbiamo sempre buone notizie.
Poi il commercialista ci pensa un po' e aggiunge: "certo che a giugno vi toccherà pagare un monte di tasse".
Il commercialista dice che il 2011 è andato molto bene, meglio del 2010.
Il commercialista dice che la maggior parte dei suoi clienti è in crisi e noi siamo un'eccezione.
Il commercialista dice che quando viene da noi è contento perché tutti si lamentano e noi invece abbiamo sempre buone notizie.
Poi il commercialista ci pensa un po' e aggiunge: "certo che a giugno vi toccherà pagare un monte di tasse".
14 gennaio 2012
volersi bene
Anita: "non ti voglio più come sorella. Adesso devi andartene in un'altra famiglia"
Elena: "e io ti butto giù dalla finestra e poi ti rompo in due"
Elena: "e io ti butto giù dalla finestra e poi ti rompo in due"
13 gennaio 2012
testa e cuore
Tra i dischi che non ho inserito nella classifica 2011, ma che comunque ho apprezzato c'è sicuramente quello dei "the Head and the Heart". Loro sono una band di Seattle (città natale di prestigiosi nomi in ambito musicale) e hanno una tendenza indie-folk.
Termine che, lo ammetto, mi fa già venire voglia di sbaidigliare. E invece il disco è abbastanza fresco, nonostante le atmosfere calde (perdonatemi il gioco di parole). Suonato con passione (e si sente) ma senza scadere nella mania depressiva a cui ci hanno abituati gli esponenti di questo tipo di musica.
Canzoni non particolarmente originali, è vero. E probabilmente da qua a qualche tempo nessuno parlerà più di loro, almeno in Italia. Però è stato la colonna sonora di buona parte del mio autunno. E questo post è per ricordarmelo.
Termine che, lo ammetto, mi fa già venire voglia di sbaidigliare. E invece il disco è abbastanza fresco, nonostante le atmosfere calde (perdonatemi il gioco di parole). Suonato con passione (e si sente) ma senza scadere nella mania depressiva a cui ci hanno abituati gli esponenti di questo tipo di musica.
Canzoni non particolarmente originali, è vero. E probabilmente da qua a qualche tempo nessuno parlerà più di loro, almeno in Italia. Però è stato la colonna sonora di buona parte del mio autunno. E questo post è per ricordarmelo.
12 gennaio 2012
di X factor e della musica italiana
In principio era X Factor e io non lo cagai, come del resto faccio con tutti i talentsciòu. Poi l'evento: Stefano Belisari - conosciuto ai più come Elio di Elio e le Storie Tese - viene ingaggiato come giudice alla nonsoquantesima edizione e lì, complice il mio amore per lui e per il gruppo, mi sono detto "beh, allora qualcosa di interessante almeno ci dev'essere" e ho iniziato a seguire X Factor.
Delle varie edizioni, l'ultima, conclusasi il giorno della Befana, è quella che mi è piaciuta e mi ha appassionato di più. Avrei giurato che in finale ci arrivassero la talentuosissima Nicole (VIDEO), ragazzina diciassettenne alquanto acerba, ma dalla grande voce; e l'aiuto-pizzaiola Antonella (VIDEO), ragazza con voce meno stucchevole, ma di bell'aspetto e con una considerevole presenza scenica.
La battaglia era tra loro due. Anche quando il palco era carico di personaggi insulsi, il duello a distanza per me era quello. Se vogliamo fare una citazione cinematografica, era una lotta tra il cigno bianco Nicole e il cigno nero Antonella.
E invece chi ha vinto? Francesca.
Francesca chiiii? Una giovincella sponsorizzata dalla casa discografica giusta e che - sì, è vero - ha una bella voce, ma probabilmente farà un singolo e poi sparirà nel dimenticatoio. Non bella, niente presenza scenica, titubante, insomma un perfetta NON popstar da lanciare sul mercato.
Possibile che in Italia sia sempre così? Che vincano sempre le persone con le spinte giuste a discapito di chi ha una grande passione (Antonella) o un gran talento (Nicole) o di qualcuno che prova a fare qualcosa di diverso (i Moderni, che a parte il nome orribile, comunque non erano niente male)?
in foto: Antonella Lo Coco, per me vincitrice morale di X Factor.
Delle varie edizioni, l'ultima, conclusasi il giorno della Befana, è quella che mi è piaciuta e mi ha appassionato di più. Avrei giurato che in finale ci arrivassero la talentuosissima Nicole (VIDEO), ragazzina diciassettenne alquanto acerba, ma dalla grande voce; e l'aiuto-pizzaiola Antonella (VIDEO), ragazza con voce meno stucchevole, ma di bell'aspetto e con una considerevole presenza scenica.
La battaglia era tra loro due. Anche quando il palco era carico di personaggi insulsi, il duello a distanza per me era quello. Se vogliamo fare una citazione cinematografica, era una lotta tra il cigno bianco Nicole e il cigno nero Antonella.
E invece chi ha vinto? Francesca.
Francesca chiiii? Una giovincella sponsorizzata dalla casa discografica giusta e che - sì, è vero - ha una bella voce, ma probabilmente farà un singolo e poi sparirà nel dimenticatoio. Non bella, niente presenza scenica, titubante, insomma un perfetta NON popstar da lanciare sul mercato.
Possibile che in Italia sia sempre così? Che vincano sempre le persone con le spinte giuste a discapito di chi ha una grande passione (Antonella) o un gran talento (Nicole) o di qualcuno che prova a fare qualcosa di diverso (i Moderni, che a parte il nome orribile, comunque non erano niente male)?
in foto: Antonella Lo Coco, per me vincitrice morale di X Factor.
11 gennaio 2012
le dieci cose importanti per me
rigorosamente in ordine sparso.
1 - Trovare il lato divertente delle situazioni.
2 - La mia famiglia.
3 - La musica. Sempre e comunque.
4 - La colazione ricca. Specie nei giorni di festa (ovvero senza fretta).
5 - Il contatto fisico con le persone che amo.
6 - Girare in motorino.
7 - Il mare.
8 - Il calcetto del lunedì.
9 - L'odore della focaccia nel carrugio di Celle.
10 - Il rispetto dagli altri e degli altri.
1 - Trovare il lato divertente delle situazioni.
2 - La mia famiglia.
3 - La musica. Sempre e comunque.
4 - La colazione ricca. Specie nei giorni di festa (ovvero senza fretta).
5 - Il contatto fisico con le persone che amo.
6 - Girare in motorino.
7 - Il mare.
8 - Il calcetto del lunedì.
9 - L'odore della focaccia nel carrugio di Celle.
10 - Il rispetto dagli altri e degli altri.
03 gennaio 2012
duezerododici
È comiciato l'anno nuovo. Per noi è cominciato coerentemente con la nostra vita da famiglia sgarruppata: siamo riusciti ad arrivare in ritardo pure al brindisi di mezzanotte.
Stavamo mettendo a letto le bambine dormienti e loro si sono risvegliate e ringalluzzite, così siamo scesi a brindare con gli amici che era passata mezzanotte da un minuto circa.
Da ricordarsi che la cornice scenica in cui si è svolto questo piacevole capodanno è stata la bellissima casa di Matteo, nella campagna parmigiana. Pochi amici, ma buoni. Il cibo invece era sia tanto che buono.
Comunque, a parte queste scemate, si prospetta un anno tosto, denso di avvenimenti ma anche di problmatiche da affrontare. Si stringe i denti e si riparte.
In bocca al lupo a tutti.
Stavamo mettendo a letto le bambine dormienti e loro si sono risvegliate e ringalluzzite, così siamo scesi a brindare con gli amici che era passata mezzanotte da un minuto circa.
Da ricordarsi che la cornice scenica in cui si è svolto questo piacevole capodanno è stata la bellissima casa di Matteo, nella campagna parmigiana. Pochi amici, ma buoni. Il cibo invece era sia tanto che buono.
Comunque, a parte queste scemate, si prospetta un anno tosto, denso di avvenimenti ma anche di problmatiche da affrontare. Si stringe i denti e si riparte.
In bocca al lupo a tutti.
31 dicembre 2011
top ten dischi 2011
Un po' frettolosamente mi dedico al futilissimo passatempo di stilare la classifica dei dischi da me più apprezzati in questo trascorso 2011. Pronti, via!
01 - Rival Sons - Pressure and Time
Ascoltato fino allo sfinimento. Ok, non c'è niente di nuovo, ma disco che si ascolta in loop e che non stanca mai.
02 - Foo Fighters - Wasting Light
I Foos sono tornati alle origini, recuperando l'anima più grezza e rocchettara. Potente e convincente.
03 - Caparezza - Il Sogno Eretico
Michele Salvemini conferma tutto quanto fatto di buono fino ad ora e prosegue nel suo percorso ironico/dissacratorio.
04 - Battles - Gloss Drop
Bravi bravissimi. Un disco meravigliosamente ipnotico che ti avvolge e ti martella nel cervello.
05 - the Black Keys - El Camino
Giunto sul filo di lana, un disco orecchiabile ma non banale e che non stanca mai.
06 - Social Distortion - Hard Times and Nursery Rhymes
Sono arrivato solo quest'anno ai SD e mi sono piaciuti subito. Disco rock dell'estate passata.
07 - Selah Sue - Selah Sue
Bellino, non c'è che dire. Disco reggae-pop dalle sonorità retrò con voce calda e un po' ruvida.
08 - Joan as a Police Woman - the Deep Field
Atmosfera intima e sensuale come solo lei sa fare. Disco che ti parla dritto ai sentimenti.
09 - Fatoumata Diawara - Fatou
Anche questo un disco dell'ultimo mese. Sussurrato, delicato e un po' malinconico. Dall'Africa con amore. E convinzione.
10 - Young the Giant - Young the Giant
Un bel disco d'esordio. La formula è quella dell'indie-rock, ma il risultato è piacevole e non scontato.
01 - Rival Sons - Pressure and Time
Ascoltato fino allo sfinimento. Ok, non c'è niente di nuovo, ma disco che si ascolta in loop e che non stanca mai.
02 - Foo Fighters - Wasting Light
I Foos sono tornati alle origini, recuperando l'anima più grezza e rocchettara. Potente e convincente.
03 - Caparezza - Il Sogno Eretico
Michele Salvemini conferma tutto quanto fatto di buono fino ad ora e prosegue nel suo percorso ironico/dissacratorio.
04 - Battles - Gloss Drop
Bravi bravissimi. Un disco meravigliosamente ipnotico che ti avvolge e ti martella nel cervello.
05 - the Black Keys - El Camino
Giunto sul filo di lana, un disco orecchiabile ma non banale e che non stanca mai.
06 - Social Distortion - Hard Times and Nursery Rhymes
Sono arrivato solo quest'anno ai SD e mi sono piaciuti subito. Disco rock dell'estate passata.
07 - Selah Sue - Selah Sue
Bellino, non c'è che dire. Disco reggae-pop dalle sonorità retrò con voce calda e un po' ruvida.
08 - Joan as a Police Woman - the Deep Field
Atmosfera intima e sensuale come solo lei sa fare. Disco che ti parla dritto ai sentimenti.
09 - Fatoumata Diawara - Fatou
Anche questo un disco dell'ultimo mese. Sussurrato, delicato e un po' malinconico. Dall'Africa con amore. E convinzione.
10 - Young the Giant - Young the Giant
Un bel disco d'esordio. La formula è quella dell'indie-rock, ma il risultato è piacevole e non scontato.
25 dicembre 2011
24 dicembre 2011
wishlist
Ecco una lista dei regali che mi piacerebbe ricevere a Natale e che non riceverò mai. Soprattutto perché sono tutti regali un po' costosi, che vanno oltre al "pensiero" simbolico. Quindi la scrivo non so neanch'io perché. Giusto per divertirsi un po'.
La Diavoletto.
Il terzo concerto con la band dei papà dell'Asilo mi ha fatto tornare la voglia di suonare la chitarra. E non mi dispiacerebbe un giorno possodere la mia prima chitarra elettrica. Tra tutte, la mia preferita è la Gibson "Diavoletto", o nera o rossa. Quella di Angus Young, per intenderci.
Una chitarra acustica bella.
In alternativa alla diavoletto mi accontenterei anche di una chitarra acustica un po' bella. Come non ne ho mai avute, per esempio. Lunedì, al concerto di Natale, ho suonato la Takamine elettrificata di Antonio e mi sono divertito un bel po'. Anche questa dritta nel cestone dei desiderata.
Una maglia da calcio.
Ho una vera e inutile passione per le maglie da calcio. Cioè, non sono come gli inglesi che vanno in giro con la maglia del Celtic o robe così. Semplicemente mi piacciono come oggetto e, perché no, indossarle anche durante le partite a calcetto del lunedì sera. Casomai vorreste regalarmene una (nonostante costino uno sproposito), tranne quelle a righe verticali (tipo Juve o Milan), mi piacciono tutte.
La Wii.
Avete mai giocato con la Wii? Una volta che cominci non ti fermeresti più. Voi mi direte: ma quando ce l'hai tu il tempo di giocare con la Wii? In effetti non ce l'avrei mai. E poi le mie figlie se ne impossesserebbero con quei giochi orribili dei cuccioli o quelle cagate lì. Ma la Wii rimane comunque uno di quegli oggetti che vorrei, anche se sarebbe di quasi nulla utilità.
Il casco per Anita.
Sei io entrassi in casa con un casco da scooter per Anita, Dalia mi divorzierebbe. Lei ha il terrore che io faccia un incidente. Ma proprio di quelli mortali. Quindi rimane uno di quegli oggetti che vorrei comprare ma non farò (temo) mai. Però il casco-coccinella è troppo carino, dai? Non lo comprereste anche voi?
Un viaggio.
Se proprio proprio volete farmi un regalo e volete andare su un regalo sicuro che non passa mai di moda, come una cravatta al papà o le creme corpo per le donne, comprate due biglietti aerei per una qualsiasi destinazione (meglio le grandi capitali come Londra o Berlino, toh!). Mi fareste molto felice. Non c'è niente come un viaggio per farmi staccare la spina dalla quotidianità e farmi stare bene.
E voi? Quali regali chiedete a Babbo Natale?
La Diavoletto.
Il terzo concerto con la band dei papà dell'Asilo mi ha fatto tornare la voglia di suonare la chitarra. E non mi dispiacerebbe un giorno possodere la mia prima chitarra elettrica. Tra tutte, la mia preferita è la Gibson "Diavoletto", o nera o rossa. Quella di Angus Young, per intenderci.
Una chitarra acustica bella.
In alternativa alla diavoletto mi accontenterei anche di una chitarra acustica un po' bella. Come non ne ho mai avute, per esempio. Lunedì, al concerto di Natale, ho suonato la Takamine elettrificata di Antonio e mi sono divertito un bel po'. Anche questa dritta nel cestone dei desiderata.
Una maglia da calcio.
Ho una vera e inutile passione per le maglie da calcio. Cioè, non sono come gli inglesi che vanno in giro con la maglia del Celtic o robe così. Semplicemente mi piacciono come oggetto e, perché no, indossarle anche durante le partite a calcetto del lunedì sera. Casomai vorreste regalarmene una (nonostante costino uno sproposito), tranne quelle a righe verticali (tipo Juve o Milan), mi piacciono tutte.
La Wii.
Avete mai giocato con la Wii? Una volta che cominci non ti fermeresti più. Voi mi direte: ma quando ce l'hai tu il tempo di giocare con la Wii? In effetti non ce l'avrei mai. E poi le mie figlie se ne impossesserebbero con quei giochi orribili dei cuccioli o quelle cagate lì. Ma la Wii rimane comunque uno di quegli oggetti che vorrei, anche se sarebbe di quasi nulla utilità.
Il casco per Anita.
Sei io entrassi in casa con un casco da scooter per Anita, Dalia mi divorzierebbe. Lei ha il terrore che io faccia un incidente. Ma proprio di quelli mortali. Quindi rimane uno di quegli oggetti che vorrei comprare ma non farò (temo) mai. Però il casco-coccinella è troppo carino, dai? Non lo comprereste anche voi?
Un viaggio.
Se proprio proprio volete farmi un regalo e volete andare su un regalo sicuro che non passa mai di moda, come una cravatta al papà o le creme corpo per le donne, comprate due biglietti aerei per una qualsiasi destinazione (meglio le grandi capitali come Londra o Berlino, toh!). Mi fareste molto felice. Non c'è niente come un viaggio per farmi staccare la spina dalla quotidianità e farmi stare bene.
E voi? Quali regali chiedete a Babbo Natale?
23 dicembre 2011
dens àuz
Ieri sera c'è stato il saggio di danza di Anita.
È stata un'esperienza a dir poco comica, con Anita, che non ha mai ballato in vita sua se non in questi ultimi due mesi (ma chiamarlo "ballo" è un'impresa) che era la più grande e - sembrava - la più sicura del suo gruppetto di coetanee.
Quindi abbiamo assistito a scene da sceneggiature di quart'ordine, con bambine immobili, una che scontra dentro l'altra, e cose così. Ma è stato comunque emozionante. Brava la mia gnoma grande.
in foto: Anita (truccata da gattino) ed Elena, a fine saggio.
È stata un'esperienza a dir poco comica, con Anita, che non ha mai ballato in vita sua se non in questi ultimi due mesi (ma chiamarlo "ballo" è un'impresa) che era la più grande e - sembrava - la più sicura del suo gruppetto di coetanee.
Quindi abbiamo assistito a scene da sceneggiature di quart'ordine, con bambine immobili, una che scontra dentro l'altra, e cose così. Ma è stato comunque emozionante. Brava la mia gnoma grande.
in foto: Anita (truccata da gattino) ed Elena, a fine saggio.
15 dicembre 2011
sovraffollamento prenatale
Ogni anno si ripropone lo stesso scenario. E ogni anno mi chiedo: ma perché bisogna fare tutto "entro Natale"?
Da fine novembre in avanti la gente è presa da un attacco di "Facciamo una cena prima di Natale? Ci vediamo prima delle vacanze? Riusciamo a organizzare un aperitivo prima di Natale?" e via dicendo. La mia domanda è semplicemente questa: perché? Perché dobbiamo vederci entro il 25 dicembre se non ci vediamo da un anno o, chessò, da settembre? Che senso ha? Non puoi aspettare 15 giorni e ci vediamo a Gennaio?
Il calendario che precede il Natale è una via Crucis di impegni. Dalla festa dell'asilo alla cena aziendale, una serie di appuntamenti imprescindibili, che minano la salute di ogni uomo sano di mente. Senza contare gli impegni lavorativi (il classico "il cliente lo vuole vedere prima di andare in vacanza") e l'incubo dei regali di Natale, che sono altri due generatori di pallini rossi in agenda.
Ma quello che più mi sconvolge è la "agenda" di Anita: festa dell'asilo, spettacolo dell'asilo (non sono la stessa cosa, eh!), saggio di danza, festa in parrocchia e chi più ne ha più ne metta. Noi abbiamo un calendario "di famiglia", dove ad ogni giorno corrispondono 4 caselle, una per ogni membro del nucleo familiare. Beh, la colonna di Anita fa spavento. È di gran lunga la più impegnata di tutti.
E quando comincerà anche Elena con ailo, inglese, danza, ecc?
Non ci voglio neanche pensare.
Da fine novembre in avanti la gente è presa da un attacco di "Facciamo una cena prima di Natale? Ci vediamo prima delle vacanze? Riusciamo a organizzare un aperitivo prima di Natale?" e via dicendo. La mia domanda è semplicemente questa: perché? Perché dobbiamo vederci entro il 25 dicembre se non ci vediamo da un anno o, chessò, da settembre? Che senso ha? Non puoi aspettare 15 giorni e ci vediamo a Gennaio?
Il calendario che precede il Natale è una via Crucis di impegni. Dalla festa dell'asilo alla cena aziendale, una serie di appuntamenti imprescindibili, che minano la salute di ogni uomo sano di mente. Senza contare gli impegni lavorativi (il classico "il cliente lo vuole vedere prima di andare in vacanza") e l'incubo dei regali di Natale, che sono altri due generatori di pallini rossi in agenda.
Ma quello che più mi sconvolge è la "agenda" di Anita: festa dell'asilo, spettacolo dell'asilo (non sono la stessa cosa, eh!), saggio di danza, festa in parrocchia e chi più ne ha più ne metta. Noi abbiamo un calendario "di famiglia", dove ad ogni giorno corrispondono 4 caselle, una per ogni membro del nucleo familiare. Beh, la colonna di Anita fa spavento. È di gran lunga la più impegnata di tutti.
E quando comincerà anche Elena con ailo, inglese, danza, ecc?
Non ci voglio neanche pensare.
14 dicembre 2011
al telefono
È un paio di giorni che mi ritrovo a girare per la città nelle prime ore della mattina e una cosa che mi colpisce parecchio è il numero di persone che vedo parlare al cellulare già dalla mattina presto.
Fateci caso anche voi: che siano in macchina o fermi al semaforo, c'è tantissima gente che parla al cellulare.
Mi chiedo: ma con chi state parlando alle 7,30 di mattina?
E soprattutto: di cosa cazzo parlate al telefono tutto il giorno?
13 dicembre 2011
temporary co-blogger
Vista la mia latitanza dal blog, l'amico Ale ha deciso di scrivere un post per me, esasperando una mia peculiarità: la "casalinghitudine". Il risultato l'ho trovato esilarante. Ve lo copio/incollo qua sotto.
Come avrete capito, a
casa sono io che non porto i pantaloni. E quindi, nonostante sia
stressato dal lavoro, quando arrivo a casa, mi rilasso da una parte
giocando/insegnando a vivere con sani principi morali alle gnome,
dall'altra facendo la donna di casa. La cucina è il mio regno. Anche a
stirare non me la cavo male, ma questo sarà l'argomento per un altro
post. Stiamo sul pezzo. La cucina è il mio regno, dicevo.
A casa di mia moglie (mica è mia!) e delle mie figlie, la cucina è
sempre in ordine, a parte quando cucino con le gnome. Sono disposto a
dormire mezz'ora in meno, ma quando mi corico la cucina dev'essere in
perfetto ordine. Ma, se a casa riesco tutto sommato a tenerla sotto
controllo, a lavoro, dove abbiamo uno spazio all'americana, per
intenderci, per il caffé e gli spuntini, è un problema che
paradossalmente, rischia di mandarmi fuori di testa.
Spesso sono stupito di quanto poco educate riescano ad essere le
persone. Briciole in giro dappertutto, tazze, bicchieri, coltelli,
cucchiaini non lavati, vassoi che, pur di non essere l'ultimo ad
usufruirne, cosa che obbligherebbe a compiere l'enorme sforzo di
gettarlo nella pattumiera, rimangono con una parte infinitesimale del
dolce/focaccia/pizza or whatever, bottiglie senza tappo, il cucchiaino
della zuccheriera sparito, sporco dappertutto, fino ad arrivare alle
famose "caccole" di caffè nello zucchero, elementi che sottintendono il
fatto che una persona abbia preso il cucchiaino adibito alla
zuccheriera, abbia versato lo zucchero nel suo caffè toccando il caffè
stesso, per poi re-immetterlo nella zuccheriera, creando quelle schifose
palle di misto caffèzucchero.
Vi giuro che devo ricorrere perennemente alla mia solida e verificata ISO14000 pazienza zen, per non compiere una strage.
01 dicembre 2011
chiuso per suevele
Ci sono negozi che, per quanto mi riguarda, potrebbero chiudere istantaneamente. E non sto parlando di mancato utilizzo, perché è ovvio che non entrerò (forse) mai in una merceria o in un parrucchiere per signora.
Sto parlando di esercizi commerciali che non incontrano proprio il mio gusto, e di cui depreco anche un po' l'esistenza.
• i vari "vendo/compro oro"
• le agenzie immobiliari
• le pizzerie al trancio (quelli con la pizza alta, per intenderci)
• le profumerie
• le grandi marche di abbigliamento (Hermes, Gucci, ecc)
• le gastronomia/rosticceria (ma non le pollerie, sia chiaro!)
• i ristoranti giapponesi e sushi bar
• gli antiquari
to be continued
Sto parlando di esercizi commerciali che non incontrano proprio il mio gusto, e di cui depreco anche un po' l'esistenza.
• i vari "vendo/compro oro"
• le agenzie immobiliari
• le pizzerie al trancio (quelli con la pizza alta, per intenderci)
• le profumerie
• le grandi marche di abbigliamento (Hermes, Gucci, ecc)
• le gastronomia/rosticceria (ma non le pollerie, sia chiaro!)
• i ristoranti giapponesi e sushi bar
• gli antiquari
to be continued
23 novembre 2011
niente più cioTTolato
Oggi è l'ultima seduta di logopedia di Anita. Anche se molti dei nostri amici o parenti non se ne sono accorti, fino a poco tempo fa Anita aveva un piccolo problema, ovvero non riusciva a pronunciare le consonanti gutturali.
In pratica: la C e la G dure erano sostituite da T e D. Non se ne accorgeva quasi nessuno quando lei parlava, se non quelli un po' più attenti.
Dalia ed io abbiamo deciso di intervenire su questo problema prima che la bimba cominciasse le elementari e, come dicevo, oggi è l'ultima di dieci sedute che la bimba ha compiuto, con una dottoressa specializzata in questo campo.
In realtà dopo 5 sedute la cosa era già risolta, però abbiamo pensato che era meglio compiere il ciclo fino in fondo, per scongiurare "ricadute".
La cosa divertente è che Anita, dopo le prime due/tre lezioni, aveva cominciato a sostituire la T e la D anche in parole dove non c'era bisogno. Del tipo che ad Halloween aveva detto "oggi mi vesto da sCrega". Un eccesso di zelo.
Ciò che importa è adesso Anita parla bene. Cioè: lo faceva anche prima, ma adesso lo fa al 100%. L'unico problema è che i nostri amici più stretti, che hanno figli che magari non pronunciano la R o hanno la S con la zeppola, adesso iniziano a preoccuparsi. E noi, ai loro occhi, siamo i super esperti della materia. "Ma secondo voi quando dovremmo intervenire?" "Senti un po' come pronuncia la R. Dobbiamo iscriverlo anche noi", ecc.
in foto lo spettacolino di qualche giorno fa: Anita suona la chitarra (più o meno) ed Elena balla
In pratica: la C e la G dure erano sostituite da T e D. Non se ne accorgeva quasi nessuno quando lei parlava, se non quelli un po' più attenti.
Dalia ed io abbiamo deciso di intervenire su questo problema prima che la bimba cominciasse le elementari e, come dicevo, oggi è l'ultima di dieci sedute che la bimba ha compiuto, con una dottoressa specializzata in questo campo.
In realtà dopo 5 sedute la cosa era già risolta, però abbiamo pensato che era meglio compiere il ciclo fino in fondo, per scongiurare "ricadute".
La cosa divertente è che Anita, dopo le prime due/tre lezioni, aveva cominciato a sostituire la T e la D anche in parole dove non c'era bisogno. Del tipo che ad Halloween aveva detto "oggi mi vesto da sCrega". Un eccesso di zelo.
Ciò che importa è adesso Anita parla bene. Cioè: lo faceva anche prima, ma adesso lo fa al 100%. L'unico problema è che i nostri amici più stretti, che hanno figli che magari non pronunciano la R o hanno la S con la zeppola, adesso iniziano a preoccuparsi. E noi, ai loro occhi, siamo i super esperti della materia. "Ma secondo voi quando dovremmo intervenire?" "Senti un po' come pronuncia la R. Dobbiamo iscriverlo anche noi", ecc.
in foto lo spettacolino di qualche giorno fa: Anita suona la chitarra (più o meno) ed Elena balla
22 novembre 2011
galline e dinosauri
È uscito il nuovo disco dei Chickenfoot.
E questi chi sono? direte voi?
Mi affido a queste parole testuali di Alessandro, per farvi capire quantomeno il genere musicale.
"beh del resto è un supergruppo. diciamo che sta per diventare l'attività principale pure per chad smith, visto che i RHCP sono degli ectoplasmi.
AOR classicissimo, con musicisti con le palle esagonali, che però non si fanno le seghe sui manici. poi a me la voce di hagar è sempre sempre sempre piaciuta. tra l'altro su sto disco ha lavorato un minimo sui testi, ce ne sono un paio quasi politici.
la mia preferita è come closer. una ballad super classica con un assolo da vero silver surfer satriani."
Poi, detto tra noi, io preferisco i pezzi "tirati", alle ballad. Ma comunque penso abbiate capito di cosa si tratta. Disco consigliato.
E questi chi sono? direte voi?
Mi affido a queste parole testuali di Alessandro, per farvi capire quantomeno il genere musicale.
"beh del resto è un supergruppo. diciamo che sta per diventare l'attività principale pure per chad smith, visto che i RHCP sono degli ectoplasmi.
AOR classicissimo, con musicisti con le palle esagonali, che però non si fanno le seghe sui manici. poi a me la voce di hagar è sempre sempre sempre piaciuta. tra l'altro su sto disco ha lavorato un minimo sui testi, ce ne sono un paio quasi politici.
la mia preferita è come closer. una ballad super classica con un assolo da vero silver surfer satriani."
Poi, detto tra noi, io preferisco i pezzi "tirati", alle ballad. Ma comunque penso abbiate capito di cosa si tratta. Disco consigliato.
13 novembre 2011
Pietro
Gioci dei ruoli, insieme alle bambine.
Un grande classico: tu sei il papà, io sono la mamma, eccetera.
"E io?" chiedo alle due gnome
"Tu sei nostro figlio" dice Anita
"Ok, e come mi chiamo?"
Elena interviene: "Pietro"
e io: "Pietro?"
Lei ci pesa un po' e spara: "sì, Pietro Prezioso"
da morir dal ridere.
Un grande classico: tu sei il papà, io sono la mamma, eccetera.
"E io?" chiedo alle due gnome
"Tu sei nostro figlio" dice Anita
"Ok, e come mi chiamo?"
Elena interviene: "Pietro"
e io: "Pietro?"
Lei ci pesa un po' e spara: "sì, Pietro Prezioso"
da morir dal ridere.
12 novembre 2011
liberi tutti
Finalmente è arrivato il giorno. Finalmente Berlusconi si è dimesso da Presidente del Consiglio.
Un ruolo che in un paese civile non avrebbe mai ricoperto, in quanto mafioso, corruttore, puttaniere e tanti altri epiteti per cui ne basterebe mezzo per far sì che in un altro stato questo sgradevole individuo non avrebbe neanche avuto il coraggio di presentarsi alle elezioni.
Tutta a dire "è finita un'epoca". Io ci spero, ma sinceramente non lo credo, perché in una democrazia (per quanto in Italia si tratti di democrazia malata) un esponente di governo non può rimanere in auge per 17 anni senza avere l'appoggio delle persone.
E le stesse persone sono - temo! - pronte a farsi abbindolare dal prossimo che dirà "vi risolvo io i problemi", come fece Berlusconi col suo famoso "ghe pensi mì".

Ma oggi è giornata per gioire, perché qualsiasi persona vada al posto di Berlusconi, che si tratti dell'accreditato Monti o che sia Elisabetta Canalis, sicuramente non farà peggio di lui. Per un semplicissimo motivo: perché avrà a cuore l'Italia e non solo i cazzi propri.
C'è comunque da stare attenti, perché quest'uomo ha sette vite come i gatti e l'ha dimostrato in più occasioni, in questo (per me eterno) periodo in cui ha dominato la scena politica italiana. Quindi, sotto a lavorare e a rimboccarsi le maniche, che adesso c'è da costruire un'Italia migliore.
C'è solo un'unica domanda che mi lascia un po' perplesso: ma a me 17 anni di sangue marcio chi me li ridà indietro?
Un ruolo che in un paese civile non avrebbe mai ricoperto, in quanto mafioso, corruttore, puttaniere e tanti altri epiteti per cui ne basterebe mezzo per far sì che in un altro stato questo sgradevole individuo non avrebbe neanche avuto il coraggio di presentarsi alle elezioni.
Tutta a dire "è finita un'epoca". Io ci spero, ma sinceramente non lo credo, perché in una democrazia (per quanto in Italia si tratti di democrazia malata) un esponente di governo non può rimanere in auge per 17 anni senza avere l'appoggio delle persone.
E le stesse persone sono - temo! - pronte a farsi abbindolare dal prossimo che dirà "vi risolvo io i problemi", come fece Berlusconi col suo famoso "ghe pensi mì".
Ma oggi è giornata per gioire, perché qualsiasi persona vada al posto di Berlusconi, che si tratti dell'accreditato Monti o che sia Elisabetta Canalis, sicuramente non farà peggio di lui. Per un semplicissimo motivo: perché avrà a cuore l'Italia e non solo i cazzi propri.
C'è comunque da stare attenti, perché quest'uomo ha sette vite come i gatti e l'ha dimostrato in più occasioni, in questo (per me eterno) periodo in cui ha dominato la scena politica italiana. Quindi, sotto a lavorare e a rimboccarsi le maniche, che adesso c'è da costruire un'Italia migliore.
C'è solo un'unica domanda che mi lascia un po' perplesso: ma a me 17 anni di sangue marcio chi me li ridà indietro?
05 novembre 2011
tutta suo padre
A cena a casa di amici, Elena gioca con un riccio.
io: "e come lo chiamiamo questo riccio?"
Elena: "Lidoro"
l'avete capita?
io: "e come lo chiamiamo questo riccio?"
Elena: "Lidoro"
l'avete capita?
04 novembre 2011
quando la barca affonda
A poco a poco tutti prendono distanza da Berlusconi e dalla politica attuale, fatta di economia selvaggia a favore dei soliti e - va da sé - a sfavore della gente comune.
Ma dico io: ma quanto ci avete messo a rendervene conto? Io, che non sono ne' Che Guevara ne' uno che si informa in maniera troppo articolata, me ne ero accorto 17 anni fa. Diciassette!
Voi che adesso fate un passo indietro non potete esservene accorti dopo di me. E allora? Cosa c'era che vi impediva di opporvi a questo modo di fare? Vi eravate fatti comprare, dite la verità.
E adesso che il sultano sta perdendo il suo regno, iniziate a farvi amico il popolo bue, per poter risalire sul carro vincente, dicendo il più classico dei "io ve l'avevo detto"? Beh, signori miei, mi fate cagare. È troppo facile tirarvi fuori adesso. Troppo facile.

20 ottobre 2011
brucia la tua città
Ebbene no: non è un post sui fatti di Roma di sabato scorso.
Sto parlando di musica, ed esattamente di un gruppo che si chiama The Chapman Family, gruppo britannico al loro esordio. Ma, attenzione: brit + esordio non vuol dire necessariamente brit pop tipo canzoncina easy listening, capito?
Qua, siamo più dalle parti dei Placebo, o dei Blur quelli più ruvidi, con qualche spruzzatina di Cure (giusto per potervi far capire che qualche canzone ha un piccolo sfondo dark). Ma, come già detto, questi esempi sono solo per farvi capire in che ambito ci muoviamo.
Perché per il resto sono solo The Chapman Family. E cosa li differenzia dal resto? Non lo so esattamente, però una cosa ve la posso dire: non sembra un disco d'esordio. È troppo studiato, suonato, vissuto per essere tale.
E comunque un ascolto lo merita. Per me, veramente, più di uno, ma lascio a voi la scelta.
Sto parlando di musica, ed esattamente di un gruppo che si chiama The Chapman Family, gruppo britannico al loro esordio. Ma, attenzione: brit + esordio non vuol dire necessariamente brit pop tipo canzoncina easy listening, capito?
Qua, siamo più dalle parti dei Placebo, o dei Blur quelli più ruvidi, con qualche spruzzatina di Cure (giusto per potervi far capire che qualche canzone ha un piccolo sfondo dark). Ma, come già detto, questi esempi sono solo per farvi capire in che ambito ci muoviamo.
Perché per il resto sono solo The Chapman Family. E cosa li differenzia dal resto? Non lo so esattamente, però una cosa ve la posso dire: non sembra un disco d'esordio. È troppo studiato, suonato, vissuto per essere tale.
E comunque un ascolto lo merita. Per me, veramente, più di uno, ma lascio a voi la scelta.
19 ottobre 2011
indovina la citazione - 20
- "Ma tu sai recitare?"
- "So mentire molto bene. E sono abituata a improvvisare."
- Tu sai guidare?
- Sì, da giovane ero camionista.
- Ah sì?
- A Parigi, subito prima di farmi le tette. Poi ho lasciato il camion e sono diventata puttana.
- Che cosa interessante!
- Non le sopporto le drag, sono delle svergognate, hanno confuso il circo col travestitismo, ma che dico circo: il mimo! Una donna è capelli, unghie lunghe, una bocca buona per spompinare o criticare, ma scherziamo? Dove si è mai vista una donna calva!
- "Sei stupenda!"
- "Niente come uno Chanel ti fa sentire rispettabile."
- "Sei rispettabile. E io? Non faccio un po' troia con questo vestito?"
- "Meglio! Perché queste suore aiutano solo puttane e travestiti, perciò..."
- Bene, quello che stavo dicendo è che costa molto essere autentica, signora mia. E in questa cosa non si deve essere tirchi, perché una è più autentica, quanto più somiglia all'idea che ha sognato di se stessa.
- "So mentire molto bene. E sono abituata a improvvisare."
- Tu sai guidare?
- Sì, da giovane ero camionista.
- Ah sì?
- A Parigi, subito prima di farmi le tette. Poi ho lasciato il camion e sono diventata puttana.
- Che cosa interessante!
- Non le sopporto le drag, sono delle svergognate, hanno confuso il circo col travestitismo, ma che dico circo: il mimo! Una donna è capelli, unghie lunghe, una bocca buona per spompinare o criticare, ma scherziamo? Dove si è mai vista una donna calva!
- "Sei stupenda!"
- "Niente come uno Chanel ti fa sentire rispettabile."
- "Sei rispettabile. E io? Non faccio un po' troia con questo vestito?"
- "Meglio! Perché queste suore aiutano solo puttane e travestiti, perciò..."
- Bene, quello che stavo dicendo è che costa molto essere autentica, signora mia. E in questa cosa non si deve essere tirchi, perché una è più autentica, quanto più somiglia all'idea che ha sognato di se stessa.
18 ottobre 2011
14 ottobre 2011
la famiglia sgarrupponi
Sempre di corsa. La sensazione è un po' questa, di essere sempre in ritardo. E quindi di corsa, a rincorrere. C'è poco da fare, noi saremo sempre una famiglia sgarruppata.
Vedo in giro quelle coppie che riescono a fare tutto e sono - almeno in apparenza - sempre sereni. Beh, noi non apparteniamo a quelle.
Che poi sono convinto che per molti è più un atteggiamento che un vero e proprio stato mentale.
Però devo dire che, per esempio, quando entro nelle case degli altri e vedo tutto in ordine nonostante ci siano uno o due figli piccoli, io penso di appartenere ad un altro pianeta.
Se qualcuno fa una visita non prevista a casa nostra trova in giro di tutto: matite, giochi, lego e via dicendo. Per non contare il fatto che anche io e mia moglie siamo così: Dalia appoggia tutto sullo stesso armadio di camera nostra, fino a che la pila non diventa insormontabile.
Ed io - per dirne una - appena torno a casa la sera mi levo le scarpe nel punto esatto in cui una delle due figlie mi bracca, che è nel tragitto (non infinito, eh!) tra la porta di casa e camera nostra. E sempre le scarpe lì rimangono fino al giorno dopo.
Ma non è solo quello. È l'atteggiamento mentale. Bollette non pagate, roba dimenticata in giro, il box doccia da cambiare da più di un anno, gli armadi sempre pieni di cianfrusaglie.
Ho la sensazione che non ce la faremo mai. Saremo sempre così: sgarruppati.
e vogliamo per caso parlare di quanta roba ci portiamo appresso ogni volta che ci spostiamo? ogni viaggio, un trasloco.
Vedo in giro quelle coppie che riescono a fare tutto e sono - almeno in apparenza - sempre sereni. Beh, noi non apparteniamo a quelle.
Che poi sono convinto che per molti è più un atteggiamento che un vero e proprio stato mentale.
Però devo dire che, per esempio, quando entro nelle case degli altri e vedo tutto in ordine nonostante ci siano uno o due figli piccoli, io penso di appartenere ad un altro pianeta.
Se qualcuno fa una visita non prevista a casa nostra trova in giro di tutto: matite, giochi, lego e via dicendo. Per non contare il fatto che anche io e mia moglie siamo così: Dalia appoggia tutto sullo stesso armadio di camera nostra, fino a che la pila non diventa insormontabile.
Ed io - per dirne una - appena torno a casa la sera mi levo le scarpe nel punto esatto in cui una delle due figlie mi bracca, che è nel tragitto (non infinito, eh!) tra la porta di casa e camera nostra. E sempre le scarpe lì rimangono fino al giorno dopo.
Ma non è solo quello. È l'atteggiamento mentale. Bollette non pagate, roba dimenticata in giro, il box doccia da cambiare da più di un anno, gli armadi sempre pieni di cianfrusaglie.
Ho la sensazione che non ce la faremo mai. Saremo sempre così: sgarruppati.
e vogliamo per caso parlare di quanta roba ci portiamo appresso ogni volta che ci spostiamo? ogni viaggio, un trasloco.
09 ottobre 2011
a perfect day
Blocco totale del traffico, oggi a Milano. Inutile, da un punto di vista meteorologico, perché, da quando è stato deciso, un forte vento spazza via lo smog e rende l'aria pulita come neanche Mastro Lindo sarebbe in grado di fare.
Inutile anche secondo l'uomo della strada che "fare il blocco del traffico la domenica non serve a niente".
Utile invece. Anzi: utilissimo. E sapete per chi? Per i milanesi.
Che per un giorno si godono la città al meglio. Si va in giro in bici, in pattini o qualsiasi altro mezzo ecologico, senza la paura di venire asfaltati da un SUV. E quindi: intere famiglie in bicicletta, gente per strada che ride e scherza come neanche a una festa di paese.
Per noi: tram, giro in centro, Castello Sforzesco (sotto richiesta reiterata da Anita) e parco Sempione, con tanto di festa degli agricoltori lombardi. E poi a casa, of course.
Il tutto con un - come dicevo - cielo terso e dei colori vividi che hanno reso Milano... (oddio lo dico? vabbè, lo dico) una città perfetta.
ah, e c'erano anche i truccabimbi. si capiva, ne'?
Inutile anche secondo l'uomo della strada che "fare il blocco del traffico la domenica non serve a niente".
Utile invece. Anzi: utilissimo. E sapete per chi? Per i milanesi.
Che per un giorno si godono la città al meglio. Si va in giro in bici, in pattini o qualsiasi altro mezzo ecologico, senza la paura di venire asfaltati da un SUV. E quindi: intere famiglie in bicicletta, gente per strada che ride e scherza come neanche a una festa di paese.
Per noi: tram, giro in centro, Castello Sforzesco (sotto richiesta reiterata da Anita) e parco Sempione, con tanto di festa degli agricoltori lombardi. E poi a casa, of course.
Il tutto con un - come dicevo - cielo terso e dei colori vividi che hanno reso Milano... (oddio lo dico? vabbè, lo dico) una città perfetta.
ah, e c'erano anche i truccabimbi. si capiva, ne'?
08 ottobre 2011
la verità
Elena: "Papà, non dire le sciocchezze come dico io, dimmi la verità".
04 ottobre 2011
fenomenologia del calcetto
Donne, vi siete mai chieste perché gli ometti amano così tanto il calcetto? Perché dedicano una (o due) sere a rincorrere una palla, anziché passare del tempo con voi?
La risposta, secondo me è da dividere in due motivazioni: quella fisica e quella mentale.
Quella fisica. È molto semplice: in quell'ora o più di corsa, l'uomo sfoga molte delle proprie tensioni fisiche. Si scarica, espelle le tossine. Terminata l'ora e fatta la doccia, noi maschietti siamo contenti, perché il nostro corpo è di nuovo in pace con se stesso (salvo infortuni).
Penso sia un po' paragonabile ad una vostra seduta all'hammam.
Quella mentale. Qual è il pensiero di un calciatore durante il match? Il massimo dello sforzo mentale è a chi passare la palla o cose del tipo "adesso faccio la finta di sinistro e poi tiro di destro".
Ovvero: nulla; vuoto; deserto. Qualcosa di simile ad un encefalogramma piatto.
Per un'ora alla settimana noi possiamo avere anche appena perso il lavoro, che non pensiamo a niente. Mentre voi quando uscite con le amiche discutete dei vostri problemi e tendete a rientrare nei pensieri della giornata, noi in quella sacra serata siamo in grado di resettare qualsiasi cosa.
Vi sembra stupido, faceto? Beh, non avete idea la minima idea di come sia fatto un maschio, allora.
La risposta, secondo me è da dividere in due motivazioni: quella fisica e quella mentale.
Quella fisica. È molto semplice: in quell'ora o più di corsa, l'uomo sfoga molte delle proprie tensioni fisiche. Si scarica, espelle le tossine. Terminata l'ora e fatta la doccia, noi maschietti siamo contenti, perché il nostro corpo è di nuovo in pace con se stesso (salvo infortuni).
Penso sia un po' paragonabile ad una vostra seduta all'hammam.
Quella mentale. Qual è il pensiero di un calciatore durante il match? Il massimo dello sforzo mentale è a chi passare la palla o cose del tipo "adesso faccio la finta di sinistro e poi tiro di destro".
Ovvero: nulla; vuoto; deserto. Qualcosa di simile ad un encefalogramma piatto.
Per un'ora alla settimana noi possiamo avere anche appena perso il lavoro, che non pensiamo a niente. Mentre voi quando uscite con le amiche discutete dei vostri problemi e tendete a rientrare nei pensieri della giornata, noi in quella sacra serata siamo in grado di resettare qualsiasi cosa.
Vi sembra stupido, faceto? Beh, non avete idea la minima idea di come sia fatto un maschio, allora.
27 settembre 2011
e se i ChemBros facessero rock?
Risposta: sarebbero i Kasabian. Li conoscete? io li avevo sentiti nominare, ma non li avevo mai ascoltati; e devo dire che questo loro nuovo disco, "Velociraptor!" mi ha conquistato facilmente.
Sì, perché mischia due generi musicali che a me piacciono: il rock, mio genere pereferito, e l'elettronica, passione sfociata negli anni '90 grazie a Massive Attack e compagnia dubbante.
I Kasabian hanno alcuni loop elettronici che sembrano usciti dai campionatori dei Chemical Brothers, ma sono fondamentalemente un gruppo rock. O forse, sarebbe più giusto dire britpop, se non altro come estrazione.
Avrete sicuramente sentito "Days are forgotten" che sta spopolando in questi giorni, ma non fatevi ingannare dalla facilità d'ascolto (infatti è il singolo di lancio), il disco - in alcuni tratti per lo meno - è più interessante.
Insomma: "Velociraptor!" è un ottimo disco. Il pot-pourri di generi differenti rende le composizioni interessanti sotto diversi punti di vista, sia per gli amanti dell'indie rock che per gli aficionados dell'elettronica.
Sì, perché mischia due generi musicali che a me piacciono: il rock, mio genere pereferito, e l'elettronica, passione sfociata negli anni '90 grazie a Massive Attack e compagnia dubbante.
I Kasabian hanno alcuni loop elettronici che sembrano usciti dai campionatori dei Chemical Brothers, ma sono fondamentalemente un gruppo rock. O forse, sarebbe più giusto dire britpop, se non altro come estrazione.
Avrete sicuramente sentito "Days are forgotten" che sta spopolando in questi giorni, ma non fatevi ingannare dalla facilità d'ascolto (infatti è il singolo di lancio), il disco - in alcuni tratti per lo meno - è più interessante.
Insomma: "Velociraptor!" è un ottimo disco. Il pot-pourri di generi differenti rende le composizioni interessanti sotto diversi punti di vista, sia per gli amanti dell'indie rock che per gli aficionados dell'elettronica.
26 settembre 2011
crazy vibes
Non c'è bisogno di dirvi chi sia Selah Sue, mi auguro. Il suo
singolo "Raggamuffin" passa costantemente in radio da prima delle
vacanze estive e gli amanti della black music l'avranno sentita duettare
con Cee Lo Green in "Please" pezzo contenuto sia nel disco del rapper americano che in quello di Selah Sue.
Insomma, è una ragazzina belga dalla bella voce (simile un po' a quella di Duffy) con stile retrò, e con una discreta passione per il reggae/dub/raggamuffin. Tanto per capirci, siamo dalle parti di Lauryn Hill, di Erikah Badu (anche per la cofana, devo ammetterlo), ma con meno hip hop e più musica caraibica.
A me questo disco piace parecchio. Non è un capolavoro, è vero, però ha tutte le caratteristiche per essere un bell'ascolto, con quel tanto di crossover tra generi da renderlo piacevole un po' per tutti, ma senza essere ruffiano.
Insomma, è una ragazzina belga dalla bella voce (simile un po' a quella di Duffy) con stile retrò, e con una discreta passione per il reggae/dub/raggamuffin. Tanto per capirci, siamo dalle parti di Lauryn Hill, di Erikah Badu (anche per la cofana, devo ammetterlo), ma con meno hip hop e più musica caraibica.
A me questo disco piace parecchio. Non è un capolavoro, è vero, però ha tutte le caratteristiche per essere un bell'ascolto, con quel tanto di crossover tra generi da renderlo piacevole un po' per tutti, ma senza essere ruffiano.
18 settembre 2011
ripartenze
Quando hai una famiglia, la ripartenza settembrina è sempre un trauma. O meglio: lo è anche per chi è single, ma dover avviare tutte le attività familiari, peggiora la situazione.
Iscrizione in piscina, iscrizione ad inglese, ripetere l'iter scuola-pediatra-scuola per la dieta senza uovo di Anita per la scuola, per esempio, sono solo alcuni dei compiti che tocca affrontare.
Lavorativamente invece mi tocca rituffarmi in una serie di incombenze, tra le quali spicca la mia preferita (in senso ironico, ne'): telefonare ai clienti, chiedere come stanno, se sono andate bene le ferie, ecc.
Chiariamoci: con i clienti con cui vado d'accordo è una passeggiata. Ad alcuni mi fa anche piacere chiederlo, come se fossero degli amici. Ma quando tocca a quelli con i quali lo fai solo per questioni di rappresentanza, beh, lì la pesantezza si fa insopportabile.
A dare una svolta - in negativo - a questo settembre '11 - c'è una cappa d'afa che, unita allo smog, ha reso l'aria irrespirabile. Risultato? prima s'è ammalata Anita e poi Elena. In più Dalia ha un'asma clamorosa, causata dalle polveri sottili.
Insomma, come se non bastassero i soliti pensieri post-ferie del tipo "cambio vita e apro un resort in Giamaica", c'è pure questo deterrente in più.
Decisioni drastiche si prospettano all'orizzonte.
Iscrizione in piscina, iscrizione ad inglese, ripetere l'iter scuola-pediatra-scuola per la dieta senza uovo di Anita per la scuola, per esempio, sono solo alcuni dei compiti che tocca affrontare.
Lavorativamente invece mi tocca rituffarmi in una serie di incombenze, tra le quali spicca la mia preferita (in senso ironico, ne'): telefonare ai clienti, chiedere come stanno, se sono andate bene le ferie, ecc.
Chiariamoci: con i clienti con cui vado d'accordo è una passeggiata. Ad alcuni mi fa anche piacere chiederlo, come se fossero degli amici. Ma quando tocca a quelli con i quali lo fai solo per questioni di rappresentanza, beh, lì la pesantezza si fa insopportabile.
A dare una svolta - in negativo - a questo settembre '11 - c'è una cappa d'afa che, unita allo smog, ha reso l'aria irrespirabile. Risultato? prima s'è ammalata Anita e poi Elena. In più Dalia ha un'asma clamorosa, causata dalle polveri sottili.
Insomma, come se non bastassero i soliti pensieri post-ferie del tipo "cambio vita e apro un resort in Giamaica", c'è pure questo deterrente in più.
Decisioni drastiche si prospettano all'orizzonte.
09 settembre 2011
alberi (ancora) urlanti
Non mi entusiasmano ne' le band che si riuniscono ne' tantomeno i dischi di gruppi defunti che pubblicano materiale sepolto in alcuni cassetti della casa discografica (se è sepolto un motivo ci sarà, no?).
Però. C'è un però (e lo sapevate già dall'inizio che c'era un "però", dite la verità).
Però quando sei orfano di un gruppo che ti piace tanto, un disco di outtakes può risultare una specie di manna dal cielo.
Ed infatti è con molto entusiasmo che saluto "Last Words: the Final Recordings", disco degli (ormai defunti da tempo) Screaming Trees. Il loro sound energico e ruvido quel tanto che basta mi aveva conquistato. E sentire delle loro nuove canzoni, mi fa godere un bel po'.
Saranno pure degli scarti da dischi precedenti, ma è materiale bello genuino, sano e rocchenrollante.
Però. C'è un però (e lo sapevate già dall'inizio che c'era un "però", dite la verità).
Però quando sei orfano di un gruppo che ti piace tanto, un disco di outtakes può risultare una specie di manna dal cielo.
Ed infatti è con molto entusiasmo che saluto "Last Words: the Final Recordings", disco degli (ormai defunti da tempo) Screaming Trees. Il loro sound energico e ruvido quel tanto che basta mi aveva conquistato. E sentire delle loro nuove canzoni, mi fa godere un bel po'.
Saranno pure degli scarti da dischi precedenti, ma è materiale bello genuino, sano e rocchenrollante.
07 settembre 2011
indovina la citazione - 19
1 - Il vantaggio di essere considerato un coglione è che la gente non pensa mai che hai un secondo fine.
2 - Vieni su a bere qualcosa da me?
- Sei sicura?
- Sì, perché no? Possiamo correre questo rischio. Ho la sensazione che riuscirò a resisterti. Non sei poi così carino.
3 - Ero convinta che i Red Hot Chili Peppers fossero un piatto messicano.
4 - Mi avevano promesso tanto sesso. Me lo dicevano tutti: una damigella d'onore fa tanto sesso; vedrai quante lingue penzoloni. E invece non c'è un maschietto disponibile nel raggio di un chilometro.
- Beh, se hai proprio voglia, ecco io potrei.. essere... diciamo disponibile...
- Oh, non essere ridicolo, Bernard... Non sono disperata fino a questo punto!
5 - Comunque, prima di partire, quando avresti intenzione di annunciare il fidanzamento?
- Scusa... qua-quale fidanzamento?
- Il nostro! Dal momento che siamo stati a letto insieme credo che ci sposeremo. Tu che dici?
6 - Un brindisi a Charlie e a "faccia di chiulo"
7 - Come sta la tua meravigliosa fidanzata?
- Non è più la mia fidanzata!
- Ah, peccato... Però, fossi in te non la rimpiangerei, so che mentre stavate insieme si scopava Toby Dely, nel caso tra voi fosse finita!
- È diventata mia moglie.
- Eccellente, davvero eccellente!
2 - Vieni su a bere qualcosa da me?
- Sei sicura?
- Sì, perché no? Possiamo correre questo rischio. Ho la sensazione che riuscirò a resisterti. Non sei poi così carino.
3 - Ero convinta che i Red Hot Chili Peppers fossero un piatto messicano.
4 - Mi avevano promesso tanto sesso. Me lo dicevano tutti: una damigella d'onore fa tanto sesso; vedrai quante lingue penzoloni. E invece non c'è un maschietto disponibile nel raggio di un chilometro.
- Beh, se hai proprio voglia, ecco io potrei.. essere... diciamo disponibile...
- Oh, non essere ridicolo, Bernard... Non sono disperata fino a questo punto!
5 - Comunque, prima di partire, quando avresti intenzione di annunciare il fidanzamento?
- Scusa... qua-quale fidanzamento?
- Il nostro! Dal momento che siamo stati a letto insieme credo che ci sposeremo. Tu che dici?
6 - Un brindisi a Charlie e a "faccia di chiulo"
7 - Come sta la tua meravigliosa fidanzata?
- Non è più la mia fidanzata!
- Ah, peccato... Però, fossi in te non la rimpiangerei, so che mentre stavate insieme si scopava Toby Dely, nel caso tra voi fosse finita!
- È diventata mia moglie.
- Eccellente, davvero eccellente!
06 settembre 2011
Damon e il Congo
Ci sono persone che mi stanno simpatiche a pelle. Tipo Damon Albarn.
Avete presente Damon Albarn? Il cantante dei Blur, nonché cantante dei Gorillaz, nonché promotore di nonsoquantialtri progetti paralleli. Ed anche una persona dal cuore d'oro, credo. Perché ha partecipato a parecchie iniziative pro-qualcosa.
Beh, ecco, l'ultima trovata è la seguente: sembra che Damon, insieme a una pletora di fedeli collaboratori ed un nutrito gruppo di artisti locali, stia dando vita - in 5 giorni! - a un album che sta a metà tra l'iniziativa sociale e la musica elettronica dal titolo "Kinshasa One Two". E tutta l'allegra combriccola si palesa sotto il nome di DRC Music, dove DRC sta per Democratic Republic of Congo.
Qui potete visitare il blog dell'iniziativa. O altrimenti aspettate l'8 novembre per l'uscita del disco.
Nel frattempo potete ascoltarvi questo brano qui:
04 settembre 2011
la morte che ti passa davanti agli occhi
e ci passa su una BMW color grigio scuro, per l'esattezza.
Non hai neanche il tempo di dire "belin": quello che ti sta sorpassando a sinistra, va in testa coda e ti sfreccia davanti a una distanza minima, andandosi a schiantare contro il muro alla nostra destra.
La sua macchina rimbalza e torna in carreggiata dopo che tu sei passato.
Dura tutto un attimo. E non serve a un beneamato cazzo essere il miglior guidatore del mondo o essersi bevuto 8 Red Bull per rimanere perfettamente vigile alla guida.
Da oggi pomeriggio alle 17,00 ho - penso - un centinaio di capelli bianchi in più in testa.
E, da 10 minuti dopo, un sorriso ebete dipinto in volto che dice "che culo!".
Non hai neanche il tempo di dire "belin": quello che ti sta sorpassando a sinistra, va in testa coda e ti sfreccia davanti a una distanza minima, andandosi a schiantare contro il muro alla nostra destra.
La sua macchina rimbalza e torna in carreggiata dopo che tu sei passato.
Dura tutto un attimo. E non serve a un beneamato cazzo essere il miglior guidatore del mondo o essersi bevuto 8 Red Bull per rimanere perfettamente vigile alla guida.
Da oggi pomeriggio alle 17,00 ho - penso - un centinaio di capelli bianchi in più in testa.
E, da 10 minuti dopo, un sorriso ebete dipinto in volto che dice "che culo!".
02 settembre 2011
Intimissimi e Irina
Dalla metà di agosto Milano è letteralmente invasa dai manifesti di Intimissimi uomo. Penso che l'abbiate vista tutti, sulle riviste o sulle affissioni in tutta Italia: c'è la foto di questa modella - Irina Shayk, che, diciamocelo, starebbe bene anche con addosso un sacco della spazzatura - mentre indossa dell'intimo maschile.
Cerchiamo di comprendere meglio la pubblicità. Ci sono due scuole di pensiero:
1 - il pensiero "tira più un pelo di gnugna che un carro di buoi" sostiene: per forza che ci hanno messo una donna. Almeno sono sicuri che gli uomini notino la pubblicità. Ma a questi rispondo: avete fatto caso che il target di riferimento delle mutande firmate di solito sono i gay? E credo che a loro interessi più un manzo come David Beckham (qui sotto ritratto nella famosa pubblicità di Armani), che non la bellissima fidanzata (probabilmente già ex-fidanzata) di Cristiano Ronaldo.
2 - dall'altra parte, il pensiero "intimità" (che guardacaso è anche il mio) sostiene, invece: vi è mai capitato che una donna si fermasse a dormire a casa vostra inaspettatamente? E che la mattina indossasse qualcosa di vostro? Beh, io dò questa interpretazione, all'immagine. Una scena di inaspettata intimità.
Qualcuno potrebbe appuntare che allora potevano non far vedere la ragazza così discinta, con la spallina cascante e con lo sguardo sensuale. Beh, avete ragione. Ma, se è per quello, io non mi sono neanche mai trovato una come Irina Shayk nel letto la mattina.
Cerchiamo di comprendere meglio la pubblicità. Ci sono due scuole di pensiero:
1 - il pensiero "tira più un pelo di gnugna che un carro di buoi" sostiene: per forza che ci hanno messo una donna. Almeno sono sicuri che gli uomini notino la pubblicità. Ma a questi rispondo: avete fatto caso che il target di riferimento delle mutande firmate di solito sono i gay? E credo che a loro interessi più un manzo come David Beckham (qui sotto ritratto nella famosa pubblicità di Armani), che non la bellissima fidanzata (probabilmente già ex-fidanzata) di Cristiano Ronaldo.
2 - dall'altra parte, il pensiero "intimità" (che guardacaso è anche il mio) sostiene, invece: vi è mai capitato che una donna si fermasse a dormire a casa vostra inaspettatamente? E che la mattina indossasse qualcosa di vostro? Beh, io dò questa interpretazione, all'immagine. Una scena di inaspettata intimità.
Qualcuno potrebbe appuntare che allora potevano non far vedere la ragazza così discinta, con la spallina cascante e con lo sguardo sensuale. Beh, avete ragione. Ma, se è per quello, io non mi sono neanche mai trovato una come Irina Shayk nel letto la mattina.
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