Anita cresce. E tanto.
Interagisce con le cose e le persone. Mi ha già preso gli occhiali un paio di volte. Oppure, mentre Dalia la allatta, lei le afferra la maglietta e se la tira addosso. Fa delle cose fenomenali.
Eppoi sorride sempre. Anche sull'autobus, se uno sconosciuto le sorride, lei sorride subito di rimando e poi nasconde la faccia con quella vergogna un po' vezzosa tipica dei bambini piccoli.
Ieri sera a un certo momento, mentre io le preparavo il bagnetto e Dalia la teneva in braccio, è scoppiata in una sua prima, nitida, sonora risata.
Non abbiamo capito perché si sia messa a ridere così, però ci ha fatto talmente ridere...
29 novembre 2006
24 novembre 2006
c'è stato un periodo
C'è stato un periodo in cui mi facevo un sacco di domande, in cui mi struggevo sul significato della vita, in cui pensavo - come è sicuramente è successo a molti - che lo scemo del villaggio fosse l'unica persona veramente felice.
Poi ho scoperto la ganja.
Poi ho scoperto la ganja.
20 novembre 2006
domenica senz'auto
Ieri è iniziata l'annuale ipocrisia delle domeniche senz'auto.
Ormai lo sanno tutti che non servono a nulla e sono solamente un palliativo per i nostri polmoni.
La cosa positiva, però, è che la gente esce di casa con qualsiasi mezzo: bici, pattini, mezzi pubblici.
Sono tutti in giro con la convinzione che per un giornoalmeno ci si possa riapproriare della città.
E anche noi siamo usciti: in giro per il centro con la carrozzina, ci siamo concessi un pomeriggio di relax.
Non faceva neanche tanto freddo e c'era un sacco di gente. Ma proprio tanta.
E siamo pure tornati a casa a piedi, dal centro.
Ormai lo sanno tutti che non servono a nulla e sono solamente un palliativo per i nostri polmoni.
La cosa positiva, però, è che la gente esce di casa con qualsiasi mezzo: bici, pattini, mezzi pubblici.
Sono tutti in giro con la convinzione che per un giornoalmeno ci si possa riapproriare della città.
E anche noi siamo usciti: in giro per il centro con la carrozzina, ci siamo concessi un pomeriggio di relax.
Non faceva neanche tanto freddo e c'era un sacco di gente. Ma proprio tanta.
E siamo pure tornati a casa a piedi, dal centro.
13 novembre 2006
Battesimo
Ieri pomeriggio abbiamo battezzato Anita.
È stata bravissima, anche se:
- c'erano duecento macchine fotografiche e telecamere tipo canale 5 (tutte rivolte allo stesso bambino, che ovviamente non era il nostro);
- un sacco di gente l'ha toccata, presa in braccio, "ciccicicci quant'èbbella tuttasuopadre tuttasuamadre" e quant'altro;
- l'hanno immersa in acqua ben tre volte;
- alla festa c'erano palloncini che scoppiavano ogni due per tre;
- c'erano un sacco di bambini urlanti.
Direi che è quasi pronta per l'ascetismo.
08 novembre 2006
Antipatico
Sono antipatico. In questi giorni particolarmente.
O meglio: non faccio niente per nascondere la mia indisponenza nei confronti di persone o situazioni o cose.
Affanculo il buonismo.
Qualche giorno fa ho fatto una scenata alla "dr. Cox" di Scrubs a una mia collega che mi rompeva i coglioni in un giorno in cui ero particolarmente indaffarato.
Mi sono alquanto stancato di fare buon viso a cattivo gioco. Il che non vuol dire che io d'ora in poi tratterò tutti male, sia chiaro. Tratterò male chi, in mia insindacabile opinione, se lo merita.
Ma neanche "male". È solo una questione di non far finta che le persone mi siano simpatiche, quando in realtà non lo sono per niente.
In queste occasioni mi viene sempre in mente Max Gazzé, quando dice "un piccolo problema personale di filosofia: su come trarre giovamento dal non piacere agli altri, come in fondo ci si aspetta che sia"
O meglio: non faccio niente per nascondere la mia indisponenza nei confronti di persone o situazioni o cose.
Affanculo il buonismo.
Qualche giorno fa ho fatto una scenata alla "dr. Cox" di Scrubs a una mia collega che mi rompeva i coglioni in un giorno in cui ero particolarmente indaffarato.
Mi sono alquanto stancato di fare buon viso a cattivo gioco. Il che non vuol dire che io d'ora in poi tratterò tutti male, sia chiaro. Tratterò male chi, in mia insindacabile opinione, se lo merita.
Ma neanche "male". È solo una questione di non far finta che le persone mi siano simpatiche, quando in realtà non lo sono per niente.
In queste occasioni mi viene sempre in mente Max Gazzé, quando dice "un piccolo problema personale di filosofia: su come trarre giovamento dal non piacere agli altri, come in fondo ci si aspetta che sia"
06 novembre 2006
Tuffi dagli scogli
Oggi è una giornata un po' così. Così come? Non lo so.
Sono pervaso da una serie di emozioni che ruotano intorno a una specie di malinconia.
Penso che all'origine di tutto ci sia la nostra ennesima "trasferta" a Berzano.
Abbiamo cominciamo un gruppo di condivisione* insieme ad altri ragazzi e ho lasciato decantare le cose che ci siamo raccontati per un giorno. Da ieri sera sono particolarmente riflessivo. Ho ascoltato le storie di persone che si fanno largo a gomitate pur di trovare la propria strada e realizzare i propri sogni. Hanno abbandonato lavori "sicuri", luoghi familiari e quant'altro. Adesso sono felici.
E io? Cosa aspetto a trovare una strada che sia un po' più mia? E quella che sto cercando di intraprendere sarà quella giusta? Avrò coraggio e resistenza per portare avanti le mie scelte? Saprò affrontare tutte le difficoltà?
Io dico di sì. Ma ci devo provare. Devo partire.
È un po' come quando da bambino mi tuffavo dagli scogli tra Celle e Varazze. Il momento topico era quando staccavo (dopo lunghe esitazioni) i piedi dallo scoglio. Poi il volo e l'entrata in acqua erano come una liberazione. Ed ero felice.
Colonna sonora del giorno: Emiliana Torrini, "Fisherman's Woman"
* cos'è un gruppo di condivisione: un tot di coppie che si frequentano condividendo umori, problemi, paure, gioie, esperienze. Lo schema è quello del racconto e della non-discussione; ovvero ognuno racconta le proprie esperienze riguardo a un argomento e gli altri sono tenuti ad ascoltare ma a non intervenire. Non c'è discussione, solo condivisione. Appunto.
Sono pervaso da una serie di emozioni che ruotano intorno a una specie di malinconia.
Penso che all'origine di tutto ci sia la nostra ennesima "trasferta" a Berzano.
Abbiamo cominciamo un gruppo di condivisione* insieme ad altri ragazzi e ho lasciato decantare le cose che ci siamo raccontati per un giorno. Da ieri sera sono particolarmente riflessivo. Ho ascoltato le storie di persone che si fanno largo a gomitate pur di trovare la propria strada e realizzare i propri sogni. Hanno abbandonato lavori "sicuri", luoghi familiari e quant'altro. Adesso sono felici.
E io? Cosa aspetto a trovare una strada che sia un po' più mia? E quella che sto cercando di intraprendere sarà quella giusta? Avrò coraggio e resistenza per portare avanti le mie scelte? Saprò affrontare tutte le difficoltà?
Io dico di sì. Ma ci devo provare. Devo partire.
È un po' come quando da bambino mi tuffavo dagli scogli tra Celle e Varazze. Il momento topico era quando staccavo (dopo lunghe esitazioni) i piedi dallo scoglio. Poi il volo e l'entrata in acqua erano come una liberazione. Ed ero felice.
Colonna sonora del giorno: Emiliana Torrini, "Fisherman's Woman"
* cos'è un gruppo di condivisione: un tot di coppie che si frequentano condividendo umori, problemi, paure, gioie, esperienze. Lo schema è quello del racconto e della non-discussione; ovvero ognuno racconta le proprie esperienze riguardo a un argomento e gli altri sono tenuti ad ascoltare ma a non intervenire. Non c'è discussione, solo condivisione. Appunto.
01 novembre 2006
Aggiornamenti vari
Anita
Anita cresce. Tanto e bene. Ieri le hanno fatto le prime vaccinazioni e, poverina, le ha fatto male. Per il resto sta benissimo. Chiacchiera un sacco e sorride sempre. Mi porto una gioia nel cuore. Costantemente. Ogni giorno.
Dalia
Lo immaginavo, ma non così tanto: Dalia è una mamma eccezionale. Con la bambina è sempre paziente e sorridente; non si avvilisce mai. Tutt’al più si addormenta. Ma chi la conosce sa che è una sua peculiarità.
Lavoro 1
In ufficio la situazione non è delle più rosee. Mi sento sempre molto fortunato perché faccio un lavoro che mi piace e perché lavoro gomito a gomito con degli amici. La situazione societaria invece lascia un po’ a desiderare. E il problema è che non c’è il minimo segno di cambiamento.
Lavoro 2
L’alternativa lavorativa prosegue: ieri sera sono andato a presentare un lavoro a Recco, nello studio di Worre (con cui sto collaborando). La presentazione non è andata ne’ troppo bene, ne’ troppo male. Diciamo che è stato un incontro interlocutorio. Adesso ariva il momento dei preventivi. Io non farò sconti, ne’ sparerò alto: se dovessimo avere l’appalto di questo lavoro, però, sarebbe il primo mattone per costruire qualcosa di nuovo. Speriamo.
Anita cresce. Tanto e bene. Ieri le hanno fatto le prime vaccinazioni e, poverina, le ha fatto male. Per il resto sta benissimo. Chiacchiera un sacco e sorride sempre. Mi porto una gioia nel cuore. Costantemente. Ogni giorno.
Dalia
Lo immaginavo, ma non così tanto: Dalia è una mamma eccezionale. Con la bambina è sempre paziente e sorridente; non si avvilisce mai. Tutt’al più si addormenta. Ma chi la conosce sa che è una sua peculiarità.
Lavoro 1
In ufficio la situazione non è delle più rosee. Mi sento sempre molto fortunato perché faccio un lavoro che mi piace e perché lavoro gomito a gomito con degli amici. La situazione societaria invece lascia un po’ a desiderare. E il problema è che non c’è il minimo segno di cambiamento.
Lavoro 2
L’alternativa lavorativa prosegue: ieri sera sono andato a presentare un lavoro a Recco, nello studio di Worre (con cui sto collaborando). La presentazione non è andata ne’ troppo bene, ne’ troppo male. Diciamo che è stato un incontro interlocutorio. Adesso ariva il momento dei preventivi. Io non farò sconti, ne’ sparerò alto: se dovessimo avere l’appalto di questo lavoro, però, sarebbe il primo mattone per costruire qualcosa di nuovo. Speriamo.
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