20 ottobre 2011

brucia la tua città

Ebbene no: non è un post sui fatti di Roma di sabato scorso.
Sto parlando di musica, ed esattamente di un gruppo che si chiama The Chapman Family, gruppo britannico al loro esordio. Ma, attenzione: brit + esordio non vuol dire necessariamente brit pop tipo canzoncina easy listening, capito?

Qua, siamo più dalle parti dei Placebo, o dei Blur quelli più ruvidi, con qualche spruzzatina di Cure (giusto per potervi far capire che qualche canzone ha un piccolo sfondo dark). Ma, come già detto, questi esempi sono solo per farvi capire in che ambito ci muoviamo.

Perché per il resto sono solo The Chapman Family. E cosa li differenzia dal resto? Non lo so esattamente, però una cosa ve la posso dire: non sembra un disco d'esordio. È troppo studiato, suonato, vissuto per essere tale.
E comunque un ascolto lo merita. Per me, veramente, più di uno, ma lascio a voi la scelta.


19 ottobre 2011

indovina la citazione - 20

- "Ma tu sai recitare?"
- "So mentire molto bene. E sono abituata a improvvisare."

- Tu sai guidare?
- Sì, da giovane ero camionista.
- Ah sì?
- A Parigi, subito prima di farmi le tette. Poi ho lasciato il camion e sono diventata puttana.
- Che cosa interessante!

- Non le sopporto le drag, sono delle svergognate, hanno confuso il circo col travestitismo, ma che dico circo: il mimo! Una donna è capelli, unghie lunghe, una bocca buona per spompinare o criticare, ma scherziamo? Dove si è mai vista una donna calva!

- "Sei stupenda!"
- "Niente come uno Chanel ti fa sentire rispettabile."
- "Sei rispettabile. E io? Non faccio un po' troia con questo vestito?"
- "Meglio! Perché queste suore aiutano solo puttane e travestiti, perciò..."

- Bene, quello che stavo dicendo è che costa molto essere autentica, signora mia. E in questa cosa non si deve essere tirchi, perché una è più autentica, quanto più somiglia all'idea che ha sognato di se stessa.

18 ottobre 2011

'a famigghia

E non c'eravamo neanche tutti, pensa un po'.
(per es. mancano Dalia ed Elena)


14 ottobre 2011

la famiglia sgarrupponi

Sempre di corsa. La sensazione è un po' questa, di essere sempre in ritardo. E quindi di corsa, a rincorrere. C'è poco da fare, noi saremo sempre una famiglia sgarruppata.

Vedo in giro quelle coppie che riescono a fare tutto e sono - almeno in apparenza - sempre sereni. Beh, noi non apparteniamo a quelle.
Che poi sono convinto che per molti è più un atteggiamento che un vero e proprio stato mentale.

Però devo dire che, per esempio, quando entro nelle case degli altri e vedo tutto in ordine nonostante ci siano uno o due figli piccoli, io penso di appartenere ad un altro pianeta.
Se qualcuno fa una visita non prevista a casa nostra trova in giro di tutto: matite, giochi, lego e via dicendo. Per non contare il fatto che anche io e mia moglie siamo così: Dalia appoggia tutto sullo stesso armadio di camera nostra, fino a che la pila non diventa insormontabile.

Ed io - per dirne una - appena torno a casa la sera mi levo le scarpe nel punto esatto in cui una delle due figlie mi bracca, che è nel tragitto (non infinito, eh!) tra la porta di casa e camera nostra. E sempre le scarpe lì rimangono fino al giorno dopo.

Ma non è solo quello. È l'atteggiamento mentale. Bollette non pagate, roba dimenticata in giro, il box doccia da cambiare da più di un anno, gli armadi sempre pieni di cianfrusaglie.

Ho la sensazione che non ce la faremo mai. Saremo sempre così: sgarruppati.

e vogliamo per caso parlare di quanta roba ci portiamo appresso ogni volta che ci spostiamo? ogni viaggio, un trasloco.

09 ottobre 2011

a perfect day

Blocco totale del traffico, oggi a Milano. Inutile, da un punto di vista meteorologico, perché, da quando è stato deciso, un forte vento spazza via lo smog e rende l'aria pulita come neanche Mastro Lindo sarebbe in grado di fare.
Inutile anche secondo l'uomo della strada che "fare il blocco del traffico la domenica non serve a niente".

Utile invece. Anzi: utilissimo. E sapete per chi? Per i milanesi.
Che per un giorno si godono la città al meglio. Si va in giro in bici, in pattini o qualsiasi altro mezzo ecologico, senza la paura di venire asfaltati da un SUV. E quindi: intere famiglie in bicicletta, gente per strada che ride e scherza come neanche a una festa di paese.

Per noi: tram, giro in centro, Castello Sforzesco (sotto richiesta reiterata da Anita) e parco Sempione, con tanto di festa degli agricoltori lombardi. E poi a casa, of course.

Il tutto con un - come dicevo - cielo terso e dei colori vividi che hanno reso Milano... (oddio lo dico? vabbè, lo dico) una città perfetta.


ah, e c'erano anche i truccabimbi. si capiva, ne'?

08 ottobre 2011

la verità

Elena: "Papà, non dire le sciocchezze come dico io, dimmi la verità".

04 ottobre 2011

fenomenologia del calcetto

Donne, vi siete mai chieste perché gli ometti amano così tanto il calcetto? Perché dedicano una (o due) sere a rincorrere una palla, anziché passare del tempo con voi?

La risposta, secondo me è da dividere in due motivazioni: quella fisica e quella mentale.

Quella fisica. È molto semplice: in quell'ora o più di corsa, l'uomo sfoga molte delle proprie tensioni fisiche. Si scarica, espelle le tossine. Terminata l'ora e fatta la doccia, noi maschietti siamo contenti, perché il nostro corpo è di nuovo in pace con se stesso (salvo infortuni).
Penso sia un po' paragonabile ad una vostra seduta all'hammam.

Quella mentale. Qual è il pensiero di un calciatore durante il match? Il massimo dello sforzo mentale è a chi passare la palla o cose del tipo "adesso faccio la finta di sinistro e poi tiro di destro".
Ovvero: nulla; vuoto; deserto. Qualcosa di simile ad un encefalogramma piatto.
Per un'ora alla settimana noi possiamo avere anche appena perso il lavoro, che non pensiamo a niente. Mentre voi quando uscite con le amiche discutete dei vostri problemi e tendete a rientrare nei pensieri della giornata, noi in quella sacra serata siamo in grado di resettare qualsiasi cosa.

Vi sembra stupido, faceto? Beh, non avete idea la minima idea di come sia fatto un maschio, allora.