31 gennaio 2013

chiedere aiuto

Perché ci costa così tanta fatica chiedere aiuto a qualcuno?
È un problema di orgoglio? Vogliamo mostrare che sappiamo cavarcela da soli?
Non capisco perché noi adulti dotati di raziocinio siamo sempre portati a porgere il nostro aiuto a qualcuno, ma tentenniamo quando dell'aiuto ne abbiamo bisogno noi.

Forse è un po' complice la società moderna, che ci vorrebbe tutti supereroi. Non escludo che parte della responsabilità sia anche di questa città, Milano, che congela i rapporti tra le persone e li riduce ad un mero scambio, per cui se tu fai un favore a qualcuno poi puoi abrogarti il diritto di chiederne uno in cambio. Ma qua forse ci addentriamo in un tema parallelo, che è quello della gratuità.

La vecchia pubblicità che recitava "l'uomo che non deve chiedere mai" ci fa sorridere per cotanto machismo ultra esibito, ma tutto sommato, se pensiamo ai SUV o agli scooteroni non mi sembra che la mania del machismo sia passata. Ma a essere colpita dalla sindrome del non chiedere aiuto è anche mia moglie, quindi devo escludere che sia questa la motivazione.

Più probabilmente abbiamo solo paura di mostrarci deboli. Chiedere aiuto tutto sommato vuol dire che abbiamo bisogno degli altri, di un tessuto sociale che ci accolga e che ci dia sostegno. Personalmente non ci trovo niente di male in tutto questo, anzi. E allora? Cosa aspettiamo a bussare alla porta del nostro vicino e aprire il dialogo? E non solo per dire "se hai bisogno, io ci sono", bensì per manifestare tutta la nostra incapacità di sopportare tutte le difficoltà cui la nostra vita quotidiana ci sottopone e chiedere apertamente "ho bisogno di sapere che sei al mio fianco".


24 gennaio 2013

bye bye Jimmy

The Wire è terminato. Cioè: era terminato già da tempo, ma io l'ho visto in ritardo e quindi per me è come se fosse finito ieri.

Mi sono appassionato parecchio a Jimmy McNulty, Bunk, Freamon, Omar, Bubbles e a tutti gli altri personaggi che hanno popolato le 5 stagioni della serie.
E come succede sempre, mi sono portato i personaggi a casa, nel senso che mi sembra ormai di conoscerli e - ovviamente - mi mancheranno.

Bella la storia, belle le interpretazioni, belle le musiche.
E un bravo agli sceneggiatori.


in foto: Jimmy McNulty, interpretato dall'attore Dominic West

08 gennaio 2013

top ten dischi 2012

Vi dirò la verità: non avevo intenzione di fare la classifica dei migliori dischi dell'anno appena trascorso. Un po' per mancanza di tempo, un po' perché non mi sono "preparato a dovere".

Però mi dispiace non mantenere questa tradizione. E poi c'è anche la questione che con gli amici "dinosauri" del forum ne abbiamo parlato, quindi fuori tempo massimo e molto approssimativamente sparo fuori i dieci titoli che mi sono rimbalzati nelle orecchie nei dodici mesi scorsi.

Al primo posto un ex aequo. Anzi: un trex aequo!
Sarà che non ho voglia di pensarci più di tanto, ma se penso al 2012 ho ben impressi tre titoli:
"King Animal" dei Soundgarden; "Head down" dei Rival Sons e "Write it on your Skin" di Newton Faulkner.



01 - Soundgarden - King Animal
Corsia preferenziale per una delle poche reunion che abbiano senso. Disco pazzesco che non perde nel difficile confronto con la discografia passata della band. Amore ritrovato.

01 - Rival Sons - Head down
Un altro tassello a favore della band americana che attinge a piene mani dal rock tradizionale. Amore suggellato dal bellissimo concerto ai Magazzini Generali.

01 - Newton Faulkner - Write it on your Skin
Se penso all'estate trascorsa non penso a qualche bikini succinto su una spiaggia esotica, ma penso a lui. Sto messo male? Può darsi. Ma luilì è un fenomeno; e questo suo terzo disco è una boccata d'aria fresca.

04 - Imperial State Electric - Pop War
Ecco un altro disco che ho ascoltato tantissimo e non mi ha stancato mai. L'ennesimo tassello alla sterminata discografia di Mr Andersson mi ha tenuto compagnia molte volte con mia buona soddisfazione

05 - Green Day - ¡Uno!
Ho salutato con entusiasmo il ritorno in s tudio dei Green Day, ma devo dire che 3 dischi di fila per me è troppo. Mi sono fermato al primo. Che mi è piaciuto, per carità. Ma a ¡Dos! e ¡Tré! non ho dato le stesse opportunità.

06 - The Darkness - Hot Cakes
Mi ripeto: loro lì mi fanno ridere un sacco. Il disco ha bei pezzi, ha bei riff di chitarra e quella strana amalgama tra hard rock e pop che mi piace un sacco. Ma soprattutto una notevole dose di ironia, che non guasta mai.

07 - Cody ChesnuTT - Landing on a Hundred
Ogni anno c'è un disco che arriva sul filo di lana. E che se fosse uscito un paio di mesi prima - chissà - magari si sarebbe piazzato meglio in classifica. Quest'anno tocca a quest'uomo dall'aspetto e dalle corde vocali ereditate dalla migliore produzione sonora dal soul anni 60. Rivelazione.

08 - Muse - the 2nd Law
I Muse a uno scalino così basso della mia classifica è un po' una novità. La verità è che il disco che lì per lì mi aveva fatto cadere come un teenager che rivede la fidanzata dopo un mese di vacanza, alla fine si è ammosciato con gli ascolti. Alcuni pezzi meravigliosi, tipo "Animals". Ma altri imbarazzanti, tipo "Panic Station". Lascia un po' l'amaro in bocca.

09 - The Shins - Port of Morrow
Quando si ha voglia di ascoltare musica un po' intima e sussurrata, per me è l'ora dell'indie rock.  E questo disco devo dire che è uno dei migliori che abbia ascoltato negli ultimi anni. Molto piacevole e che resiste all'usura del tempo.

10 - Mark Lanegan - Blues Funeral
Copio e incollo dal blog di Monty: "Possibile che quest’uomo non sbagli un disco? O quantomeno, che dissemini costantemente i suoi lavori di note di rilievo, remarks che li rendono sempre, in qualche modo, speciali? O siamo noi ad avere un serio problema di dipendenza dalle sue corde vocali? Il dubbio non è sciolto da Funeral blues, che in compenso però, oltre alla solita classe a pacchi regala anche inaspettati momenti di elegantissimo pop."


E anche per quest'anno è tutto.

04 gennaio 2013

chi mal comincia...

Tanto per cominciare bene l'anno ho una confessione da farvi: rischio un esurimento nervoso al 4 gennaio. E non sono mica contento di scrivere questa cosa.
Cioè: se state aspettando la battuta a seguire, a questo giro sappiate che non c'è.


Un breve riassunto:
il pomeriggio del 21 dicembre, mentre tutta Italia si congedava dal proprio posto di lavoro, ho ricevuto una telefonata scoraggiante, una convocazione ad una gara e un'altra telefonata per fissare una riunione il giorno 9 (classico: il cliente va in vacanza, ma pensa che tu non ci vada).

24 mattina: in ufficio fino alle 14,30
27: telefonata minatoria con il cliente e conseguente litigata
28 (anche se a Celle): giornata passata a risolvere il casino del giorno prima
2 gennaio: comincio alle 8,30 e finisco alle 21,00
3 gennaio: comincio alle 9,30 e finisco alle 20,30
4 gennaio (oggi): come gli altri 2 giorni

Non voglio fare la vittima. È per dire che mentre molti erano in ferie, a me sembra di non aver "staccato" mai.
Ed ho il fegato più grosso, molto più grosso (citaz. da Daniele Silvestri)

A questo punto è chiaro che o le cose cambiano oppure devo prendere provvedimenti.
Il "vorrei cambiare vita" si trasforma in "devo cambiare vita".
Che è diverso.

Happy New Year!