29 ottobre 2008

Caparezza vs Gelmini

È stato approvato il decreto legge Gelmini per la riforma della scuola.
Tristissimo giorno per la cultura in Italia.
il governo sta smantellando tutte le istituzioni.
È quasi d'obbligo la citazione da Caparezza.


Pimpami la Storia
Bella prof!
Che schifo Garibaldi, vestito dai saldi, peloso come Garfield.
Via la camicia rossa e dagli una t-shirt Trussardi su jeans Cavalli.
Sulla faccia lenti a goccia Ray Ban
e poi taglia la barba a 'sta capoccia da Imam.
Un nunchaku da Jackie Chan gli dà più charme,
ora si che Gary ch’ha i più fieri dei fans. Bella!

Mondiale la seconda guerra ma su 'sto libro è dato che abbiamo ingoiato merda!
E’ regolare che non studia nessuno, scrivi "Italia batte resto del mondo 18 a 1".
I campioni siamo noi, siamo noi perciò aggiungi “Po po po po po”.
Il capitano fa goal, bordello come i Gogol,
storia XL non una small, pimpala!

Questa è la storia prof, la vera storia prof,
lo dice uno che se esce dal culo fa plof.
Bella prof, pimpami la storia… che storia!

Si stava meglio quando si stava peggiorando,
gli oppositori traditori peggio di Ronaldo
non li mandavano al fresco di una cella
ma al caldo dei Caraibi su navi di Jack Sparrow.
Prof, il ventennio pimpamelo,
scrivi che i partigiani quel tempo lo vissero
di relax in pedalò, piedi nudi nei sabò,
25 aprile giorno dei caduti di Salò.
Umberto di Savoia non andò via, ma che Repubblica! la gente vota Monarchia.
Non c’è partita tra re e democrazia, come mettere la PSP col Game Gear.
E la costituzione è un cd con una traccia, l’ultima hit da spiaggia.
Il nonno di Eminem minaccia: “Tutta l’Europa deve suonare il piano Marshall!”

Questa è la storia prof, mi prende un sacco prof,
tipo che quella di un cosacco di nome Popoff.
Bella prof, pimpami la storia… che storia!

Dalla mia storia cancella fricchettoni con la spada nel braccio,
non nel cuore come Little Tony.
Questi fattoni sempre sotto i riflettori.
Scrivi che gli hippy se ne stavano zitti e buoni.
Gli anni di piombo, le stragi, i sequestri, ma no!
non mi interessano argomenti come questi.
Io di quei tempi voglio ricordare solo “La liceale nella classe e i ripetenti”.
Così funziona e per fortuna fa trend,
il vecchio libro lo rottamo tipo Duna Weekend.
Adesso serve un finale potente
che terrorizzi l’occidente più dell’urlo di Chen.
Da qui in avanti qualunque cosa succeda,
scrivi che la colpa è di Al Qaeda.
Me l’hai pimpata di brutto prof,
vedrai patiti della storia fin dalla scuola media. Questa è la storia prof, la vera storia prof e non c’è niente da ridere non è Zelif Off.
Bella prof, pimpami la storia… che storia!




nella foto: manifestazione studentesca a Torino

17 ottobre 2008

mode vintage

C'è una cosa che mi irrita particolarmente e sono le mode vintage.
E non sto parlando delLA MODA, sia chiaro: ognuno può andare in giro vestito come gli pare, per quanto mi riguarda. Se vedo uno in giro vestito come "Starsky&Hutch" per me è un coglione, ma se piace a lui...
Intendo questo costante sentimento nostalgico che è diffuso tra molta gente.

Su Facebook c'è pieno di gente che mette le foto vecchie; e fin qua, nulla di male. Ma i commenti alle foto? Quasi sempre: "ah, bei tempi!".
Capisco che - per puro istinto di sopravvivenza - uno tenda a ricordarsi le cose belle della vita (altrimenti saremmo tutti suicidi già a 25/30 anni).
Ma lo pensate veramente? Io se penso al liceo, per esempio, ricordo che mi sono divertito un sacco, ma sono stato anche parecchio male. E non solo, facendo un rapido calcolo, sono convinto di stare meglio adesso.

Ma non è questo il punto: in edicola impazzano i dvd di Remì ("Remì", dio mio! il cartone animato più triste dell'universo), di Spazio 1999 e cose così. E ciò che è terribile è che la gente se li compra. (e secondo me non li vedrà mai, ma vabbè).
E via mail? "Sei nato negli anni 70, se..." oppure "Sei cresciuto negli anni 80, se..." e giù a ricordare i telefilm, le mode, ecc.
In televisione ci sono sempre più programmi che fanno vedere spezzoni di vecchie trasmissioni.
Per non parlare delle compilation delle sigle dei cartoni animati.

Mi sembrano tutti con lo sguardo sempre rivolto al passato, che per me è simbolo di arretratezza culturale. Nonchè di mancanza di progetti o fiducia nel futuro.

Ma veniamo alla musica (argomento a me particolarmente caro): discutevo qualche giorno fa con un ragazzo che sostiene che il rock è morto e quelle balle lì. Io gli dico: ti sbagli di grosso; sono cambiate molte cose e il rock non è più "di moda", ma gruppi o cantanti molto validi ce ne sono a iosa.
Tutto è nato perché lui torna a vedere un concerto dopo un po' di tempo e cosa va a vedere? gli AC/DC. Che per carità, io li adoro, ma magari c'è anche gente un po' più fresca.
"Ma ormai complessi come i Soundgarden non ce ne sono più..." dice lui.
"Hai provato a sentire gli Alter Bridge?" rispondo.
"Non li conosco".

Ogni tanto penso che il mondo si stia congelando. Ognuno si ferma ad un determinato anno, a seconda della propria indole, e da quel punto lì si fermi.
Perché?



nella foto: Remì.
Che cazzo c'aveva da ridere con tutte le sfighe che gli capitavano?

14 ottobre 2008

O-Six

Domenica (l'altroieri) abbiamo partecipato all'inaugurazione della saletta "Osix" più relativo cortile: uno spazio, all'interno della parrocchia, dedicato ai bambini dagli zero ai sei anni e relative mamme.
Questo progetto, che ha visto Dalia coinvolta inizialmente in quanto grafica e poi anche in altre funzioni, è stato realizzato con la collaborazione di un ente che si occupa dei bambini down. E la struttura è stata pensata in modo da ospitare le varie tipologie di bambini, down e non.
Con momenti dedicati a un gruppo e all'altro gruppo, ma anche - cosa fondamentale - con momenti insieme, per fare sì che:
1 - i bambini "normali" (odio dire questa cosa, ma non so come altro dirla) possano rendersi conto dell'esistenza di questa sindrome e vedere che possono tranquillamente giocare e crescere insieme agli altri;
2 - i bambini down non soffrano di nessun isolamento e si sentano del tutto integrati, come d'altronde dovrebbe essere.

All'inaugurazione c'era un sacco di gente, compresa una tv regionale e un discreto servizio di buffett, nonché un paio di animatori per bimbi.

Notavo, aggirandomi tra le persone, come i genitori dei bambini down fossero assolutamente felici e tranquillissimi. Direte voi: e perché non lo dovrebbero essere?
Non lo so. Però questa loro serenità mi ha colpito.
E mi ha fatto capire ancora di più che l'amore che ciascuno ha per il proprio figlio è totalmente incodizionato.

06 ottobre 2008

il Trentino e via Tertuliano

Premessa n° 1 - quando eravamo bambini, a luglio andavamo sempre in vacanza a Pera di Fassa. Mio compito era, la mattina presto, andare a comprare il pane: nell'aria tersa del mattino di montagna, andavo fino al panificio dove, appena aperta la porta, venivo inondato da un intenso profumo di pane.

Premessa n° 2 - l'Esselunga avrà tanti difetti ma sicuramente ha un pregio: monitora regolarmente i clienti per sapere in cosa può migliorare il servizio. Da qualche tempo, su sollecito della clientela appunto, si è messa a fare il pane; non più a scaldare quello surgelato che gli arrivava da fuori (e che, dopo mezza giornata, poteva essere usato come ariete per sfondare la porta, se avevi dimenticato le chiavi), ma proprio a farlo con regolare forno, e quant'altro.

Torniamo a noi: che c'azzecca il Trentino con via Tertulliano?
Niente. E da diversi punti di vista.
Ma visto il nuovo corso appena intrapreso (quello di alzarsi presto la mattina), mi succede una cosa strana: nell'aria tersa (sì, "tersa" avete capito bene) di queste mattinate ventose, inforco il motorino e, mentre mi avvicino al semaforo di viale Umbria, vengo investito da un inebriante odore di pane che mi catapulta indietro nel tempo e mi rimanda alle mattinate di vacanza in Trentino.
E la giornata comincia bene.

02 ottobre 2008

un'ora prima

Visto che la mia famiglia è abbastanza sbarellata, ho deciso di dare un giro di vite, come si suol dire.
Non possiamo continuare a fare cena alle 21,00 (se non 21,30) di sera, per poi mandare a letto la bimba alle 23,30. Ma questo è anche colpa del mio lavoro e dei miei orari d'ufficio.
Allora ho stabilito che da oggi in poi uscirò di casa un'ora prima per cercare di tornare a casa un'ora prima.
Ovvero: essere in ufficio alle 8,0/8,30 per uscire dall'ufficio al massimo alle 19,00.

Ci riuscirò? Credo di no.
O meglio: forse ad arrivare prima sì.
Ma tornare a casa prima... mmmhh...