31 dicembre 2009

auguri

Se ne va il 2009, che ci ha dato tantissimo.
Soprattutto è stato l'anno di Elena.
Ma non solo. Speriamo il 2010 sia altrettanto bello.
Auguri a quei 4 gatti che leggono 'sto blog.

25 dicembre 2009

a christmas carol

Alla faccia dell'indipendenza.
Ieri pomeriggio Elena, a un cert punto, si è messa a gattonare.
Pensavo fosse già una bella novità, per il nostro Natale.
E invece stamattina, nel box, si è alzata i piedi da sola, appoggiandosi al bordo del box.
Beh, son soddisfazioni.

Ora partiamo per Celle.
A presto.

20 dicembre 2009

shopping natalizio

Com'è bello vivere il Natale con la famiglia, le figlie.
Uscire nell'aria frizzantina di dicembre e in macchina tutti insieme percorrere le vie illuminate per poi andare nei negozi di giocattoli, dove le bimbe vedono i giochi e li scelgono, con te che dici "se sarai brava, Babbo Natale magari te lo porterà" e mentre lo dici incontri lo sguardo complice di tua moglie che ti sorride.
E pensi a come tutto ciò sia magico.



See.
Ci avete creduto?
Forse questo succede in altre famiglie. Nella mia no di certo.
A casa nostra la situazione è la seguente: Elena ha un raffreddore fotonico, con tanto di naso chiuso e di conseguenza notti un po' insonni; Anita è convalescente e con la tassativa imposizione di non uscire; Dalia costretta a casa con le bimbe.
E io?
Sfreccio con il mio motorino tra le file di macchine clacsonanti; bestemmio come un turco per il freddo polare; entro come un Terminator nei negozi di giocattoli, sapendo già cosa devo comprare; sgomito tra gli scaffali e mi precipito alle casse; dopodiché, carico come un mulo, passo al prossimo obiettivo.
Entra e esci. Entra e esci.
A un certo momento mi stavo avviando verso casa con:
3 regali nel bauletto del motorino; 2 nello zaino; altri 2 tra le gambe, appoggiati sulla predellina poggiapiedi; e uno voluminoso stretto tra la mia schiena e il bauletto, che mentre guidavo lo spingevo con la schiena per non farlo cadere.
Il tutto mentre fuori ci sono -4 gradi.
No, dico: un martire.

17 dicembre 2009

complimenti

Siamo ancora in ospedale.
Giurano che domani ci fanno uscire. Io ormai non ci credo più, ma in cuor mio spero che sia veramente l'ultima notte che passiamo qui.

Ma veniamo a noi. O meglio a me e Anita, che in questi giorni di ospedale mi sembra che ci siamo legati molto l'uno all'altro; più dell'ordinario rapporto padre-figlia, intendo.
Ho ormai la barba lunga e chiedo ad Anita:
"Ti piace papà con la barba lunga? Me la taglio o la lascio lunga?"
"Tagliala" dice lei
"Perché?" le chiedo
"Perché sennò somigli a babbo natale. Hai anche la pancia come babbo natale."
Neanche il tempo di riprendermi da questo shock, che aggiunge:
"E hai il naso lungo come quello di Pinocchio"

minchia!

16 dicembre 2009

Greetings from San Carlo Hospital

Si dovrebbe concludere con questa notte una simpatica degenza di 3 giorni e 3 notti presso il reparto pediatrico dell'ospedale San Carlo Borromeo di Milano.
Siamo stati catapultati in questa realtà parallela a causa di una febbre altissima e di una sorta di orticaria che ha colpito Anita nel weekend scorso.
Dal Pronto Soccorso ci hanno spedito direttamente in questo ospedale perché sembra che fosse l'unico con posti letto disponibili in Pediatria.
Avendo Elena piccola e ancora allattata al seno, per ovvie ragioni il genitore "accompagnatore" sono stato io.
Dalia è venuta di mattina a darmi il cambio, in modo che io potessi fare colazione, farmi una doccia, eccetera. Il tutto con l'ausilio della zia Paola, nel non secondario ruolo di babysitter per Elena (e da stasera ci ha raggiunto pure la nonna).

La situazione si è rivelata assai pesante, soprattutto per le continue richieste e gli esami a cui Anita è stata sottoposta: il fatto che la mattina ci svegliasse un'infermiera per misurare la temperatura; che subito dopo un'altra ci portasse il vasetto per l'esame delle urine; che un'altra ancora ci venisse a somministrare un farmaco; e che dopo mezz'ora dovessi portare Anita a fare delle analisi; insomma tutte queste continue "richieste" hanno fatto sì che Anita praticamente iniziasse a piangere ogni volta che entrava qualcuno in stanza. Foss'anche solo per portare la colazione.

Adesso, se dio vuole, sembra tutto a posto. Finalmente i dottori hanno trovato risposta ai loro quesiti e, soprattutto, Anita non ha più la febbre e l'orticaria se ne sta andando.
Domattina ci dovrebbero dimettere. Speremm.



Parlavo all'inizio di realtà parallela non a caso. Il reparto pediatrico di un ospedale è veramente un mondo a se'. Fatto di persone straordinarie (dottori, infermiere, volontari) e di situazioni assurde, di quelle da farti maledire qualsiasi cosa o persona dal creatore in giù; basta poter avere qualcuno con cui prendersela.
Non voglio raccontarvi episodi strappalacrime o casi umani che vi facciano rimanere a bocca aperta, anche perché sono stati giorni "tranquilli", se capite quello che vi voglio dire.
Semplicemente: vedere l'innocenza dei bimbi a contatto con certe cose ti lascia veramente da pensare. Soprattutto per come reagiscono positivamente proprio loro, nonostante le difficoltà. Anche se, va sottolineato, tu sei il loro filtro e quindi, se perdi la speranza o il buonumore tu, tutto ciò si ritorce direttamente su di loro. Ma se riesci a mantenere il sorriso e a farli giocare... beh... ti ritorna tutto centuplicato.

Adesso vado in bagno e poi a dormire, dopo un'intensissima giornata.
E perdonatemi se, mentre percorro i corridoi silenziosi e semibui, mi viene da fischiettare il tema di Kill Bill (quello di Daryl Hannah finta infermiera); d'altronde la demenza è l'ultima a morire. In me, se non altro.

in foto: il nostro "residence", per questi giorni.

11 dicembre 2009

che cosa manca?



risposta: i legittimi proprietari del letto.

secondo quesito: che cosa c'è in più?
la risposta è difficle, eh!

03 dicembre 2009

molti libri, poco tempo

Ho un cliente che sta in Corso Buenos Aires, esattamente nello stesso stabile della libreria "Feltrinelli".
E lì dentro c'è come una calamita che mi attira.
Una calamita fatta di libri e di dischi, quindi bella potente.

Oggi a differenza di altre volte non ho resistito e sono entrato.
E come tutte le volte che entro, non riesco a uscirne a mani vuote.
Ho comprato l'ultimo libro di Ammaniti, l'ultimo di Hornby e "Venere privata", primo di una serie di 4 libri di Scerbanenco.



La domanda è sempre la stessa: troverò mai il tempo di leggere tutti 'sti libri?
Temo proprio di no.
Almeno nell'immediato.

02 dicembre 2009

Xmas time

Da stasera in casa nostra si respira aria natalizia.
Sono scappato dall'ufficio presto (alle 18,30! c'è gente che è già a casa a quell'ora; io invece mi sentivo quasi in ferie) e sono andato in cantina a prendere l'albero e altre scatole con accessori vari.
Nonostante Anita insistesse per aiutarci nell'appendere le palline ed Elena che tentava di mangiarsi i rami dell'albero, la prima serata di addobbi è filata liscia.

C'è poco da fare: da quando ho una famiglia il Natale e la sua preparazione assumono tutta un'altra valenza. Un'aura di magia.