30 luglio 2013

papa Francesco e i gay

Da quattro mesi circa abbiamo un nuovo papa. Non ne ho mai scritto prima, perché non avevo la minima idea di chi fosse Jorge Mario Bergoglio, prima di diventare - appunto - papa Francesco.

Ma bisogna dire che sin dall'inzio del suo pontificato i segnali che ha dato sono stati più che ottimistici: presentarsi con l'abito bianco e una semplice croce alla sua prima uscita e usare il nome "Francesco" hanno dato subito un chiaro messaggio di povertà e di umiltà.
E altrettanto ha fatto nel proseguo del suo mandato, avvicinandosi ai poveri, sostenendo gli immigrati o condannando alcuni vescovi di Buenos Aires che si rifiutavano di battezzare bambini di coppie non sposate o separate.

E così arriviamo a ieri, quando su un tema delicato quale è l'omosessualità, interrogato sulle presunte lobby gay in Vaticano ha detto: "Le lobby tutte non sono buone. Mentre se uno è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, chi sono io per giudicarlo?"

Insomma: con la solita tempistica della chiesa, in ritardo di un centinaio di anni, forse ma forse cade il penultimo baluardo (l'ultimo riguarda l'uso dei contraccettivi) che separa le persone normali - tra cui mi annovero - e lo stato pontificio.
E tutto grazie a questo simpatico signore argentino che sembra venire fuori da un altro pianeta, ma che in realtà dice cose normalissime.

Forse è proprio questo il punto: dire cose normali e sensate sembra una rivoluzione.
No, giusto per capire in che tempi viviamo.


22 luglio 2013

voglio un'altra donna

Voglio un'altra donna di servizio.
L'efficientissima Dora è in Brasile ad assistere la madre malata.

Seminudo stiro, davanti alla finestra inutilmente spalancata, perché non passa una bava d'aria.
Il ferro butta fuori un calore infernale.

Mi destreggio tra lavatrici da fare, roba da stendere, e pasti frugali.
E scopo. Scopo tantissimo, perché la nostra casa fabbrica cumuli di polvere.

Più che macho, mi sento mocio.


16 luglio 2013

l'album biango

Devo fare ammenda: il nuovo disco di Elio e le Storie Tese all'inizio non mi aveva conquistato. Sarà stato perché tre canzoni le avevo già sentite (due a Sanremo + il geniale singolo/anteprima "Complesso del Primo Maggio"), sarà perché in questo disco ci sono poche partecipazioni di cantanti esterni al gruppo (consuetudine eliica).
Ma sarà anche perché sticazzi.

Voglio dire: non importa se prima mi lasciava un po' tiepidino. Passato il primo strato, quando ci si addentra nei dettagli, nelle ricerche stilistiche, nelle chicche, si sa che lì gli Elii danno il meglio di se.
Infatti domenica sera, mentre tornavo dal mare, me lo sono ascoltato a un volume decente, e mi sono gustato ogni singola nota e parola di questo ennesimo gioiello del gruppo milanese.

Potrei dire quanto è bella una canzone o l'altra, ma non conta nulla. Quello che conta è che gli Elii non hanno mai un calo, nonostante i decenni di carriera alle spalle. Una garanzia di qualità. Di minchiate di grande qualità.



11 luglio 2013

tipi da palestra - 2


A distanza di due anni e mezzo, torniamo a occuparci dei singolari personaggi che animano la palestra che frequento (qui la prima puntata).
Oggi parliamo di David Hasselhoff, Maria Sharapova e John Wayne.


David Hasselhoff
Avete presente Hasselhoff in Baywatch? Un po' in là con l'età, ricciolo, sempre abbronzato? Ecco sarà per questi elementi, o sarà perché indossa quasi sempre una canotta rossa, ma il tizio in questione, sulla 50ina, gira per la sala pesi portandosi appresso un petto enorme, ostendandolo pure. Sarebbe anche un bell'uomo, se non fosse che sembra uscito dagli anni 80/90. È troppo abbronzato, troppo gonfio... troppo di tutto.

Maria Sharapova
Sei figa. Lo sai. Lo sai benissimo. E te la tiri di conseguenza. Mentre la metà delle donne che vengono in palestra si veste da palombaro (devo ancora fare la ceretta!), lei ha degli shorts talmente short che una cintura non ci starebbe. Bionda, slanciatissima, imperturbabile, sale sul tapis-roulant e si mette a chattare o a telefonare. Chissà, probabilmente non suda neanche.

John Wayne
Io questo ragazzetto lo conosco da un po' di tempo. Frequentava la palestra anni fa, poi è sparito. Adesso è tornato (magari anche già da qualche mese, visto che io ho latitato per un po') ed è diventato il doppio. Intendiamoci, una signora muscolatura. Ma quello che fa ridere è l'atteggiamento: cammina con le braccia esageratamente larghe, come se a causa dei suoi pettorali non potesse fare altrimenti, e scruta tutti come il più navigato degli uomini. E avrà 30 anni a dir tanto.

09 luglio 2013

in loving memory of FrancoMB

È da un paio di giorno che vorrei scrivere una sorta di elogio funebre, in ricordo di mio zio Franco, morto domenica. Mi piacerebbe avere un aneddoto da raccontare, una frase da riportare, ma non ho niente.

Ho solo il ricordo di una persona tanto testona quanto simpatica. Che faceva sempre piacere incontrare. Che alternava momenti di scherno e ironia (peculiarità fondamentale della nostra famiglia) a parentesi di discussioni e interesse nei confronti degli altri (e se state pensando "Cosa c'è di strano? tutti sono così", non conoscete la nostra famiglia).

Una persona molto generosa. Che un giorno mi regalò una cravatta solo perché un paio di mesi prima gli avevo fatto i complimenti proprio per quella. Me la regalò così, senza motivo, senza una ricorrenza da festeggiare. Ecco, forse l'aneddoto l'ho trovato scrivendo di lui.

Ho comunque un bellissimo ricordo. Addio, zio Franco. Mi mancherai. E non è certo una frase di circostanza, questa.

01 luglio 2013

vegetarianesimo

Ultimamente due amici sono diventati vegetariani. Pochi anni fa invece due persone che erano vegetariane, sono tornate onnivore. Tutte persone ragionevoli, assolutamente non integraliste. Riflettevo a riguardo recentemente, visto che una delle due persone che sta diventando vegetariana mi ha confidato il suo nuovo "posizionamento alimentare" venerdì sera, dopo che gli avevo proposto un kebab (che poi: la carne non la mangia, ma il pesce sì... perché? Vabbè, ognuno fa quel che vuole).

Effettivamente il passo potrei farlo anch'io, visto che non sono un gran carnivoro.
La gente che mi parla di "una bella bistecca" o sbava per le costine di agnello trova in me un partner un po' restìo all'entusiasmo.
E altrettanto dicasi per il coniglio o per gli hamburger. Cioè sono cose che mangio.
Ma se il dottore mi dovesse dire "da domani basta", non farei una piega.

Domenica, però, mi accingevo a fare una pasta. E nel pensare a come condirla è venuto quasi spontaneo fare un soffritto di cipolla e poi buttarci della pancetta a cubetti. E mentre le mie narici godevano degli effluvi di quel sapore e lo stomaco iniziava a dilatarsi a dismisura, eccomi partorire l'ennesima futile top 5.

TOP 5 DEI MASTODONTICI IMPEDIMENTI PER UN MIO EVENTUALE VEGETARIANESIMO
in ordine di importanza, quindi dalla 5° posizione alla prima:

5 il Salame - quando vado a pranzo da amici e qualcuno (io?) tira fuori un bel salamino, non c'è santo che tenga: devo mangiarlo ad ogni costo.

4 la Salamella alla brace - come dicevo, non sono un fan della carne alla griglia, ma la salamella è un mondo a se. Sia come sapori, sia come libidine personale. Imperdibile.

3 il Ragù - che sia per accompagnare la pasta, o per fare le lasagne, sin da quando inizio a cucinarlo, il ragù mi piace da morire. Ma roba che quando ho finito di mangiare e sto sparecchiando prendo il pane avanzato e faccio la puccetta nella pentola. Mhhhh, che goduria...

2 il Risotto alla Salsiccia - piatto molto apprezzato in casa nostra. Da quando faccio la spesa alla Coldiretti, dove la salsiccia ha tutto un altro sapore, me ne divorerei piattate intere. Mi fermo giusto perché il riso gonfia.

1 il Pollo di Giannasi - chi frequenta questo blog già lo sa: il pollo di Giannasi è il più buono della città. Non ci sono storie. E mangiarlo mi fa godere, ogni volta. Vero masterpiece per carnivori.

in foto: il cordiale Team di Giannasi. Luilì in mezzo, in piedi, (di fianco al Signor Giannasi) ogni volta che mi vede, il venerdì sera, mi accoglie con "Pilippo, hai ordinato il pollo?"