24 giugno 2016

they were Red Hot

Hai voglia a dire "listen without prejudice": arrivare alla fine del nuovo disco dei Red Hot Chili Peppers è stata una sofferenza. Ci ho provato - giuro! - a cavarci qualcosa di buono, ma le canzoni sono così mosce che proprio ti scende la catena.
Ma porcaccia di una miseria, i Red Hot avevano un impianto ritmico che ti faceva saltare sulla sedia, qua invece di Chad Smith non c'è manco l'ombra. Forse l'ha sostituito Will Ferrell, il comico che è effettivamente il suo sosia (se non avete mai visto la gag di loro due da Jimmy Fallon, ve la consiglio)


Insomma, nel disco c'è qualche sprazzo di Flea; il nuovo chitarrista è abbastanza impalpabile; Chad Smith - come dicevo - non pervenuto.
Si sono trasformati in una band pop/indie come ce ne sono tante.

E come se non bastasse lo sconforto, sul mio iTunes - dove gli album di ciascun artista sono ordinati in ordine alfabetico - quando termina l'ultima canzone di questo nuovo "The Getaway", parte "What Hits!?" con l'esplosiva "Higher Ground" (una delle mie preferite dei californiani), giusto a sottolineare la differenza abissale tra il nuovo e il vecchio.
Non potrebbero cambiare nome alla band? Forse sarebbe il caso...