E così, per il terzo anno di fila, mi trovo a trascorrere Natale tra le lenzuola, perché con una regolarità imbarazzante mi becco la febbre. Si potrebbero fare diverse battute a riguardo, dalle più scontate tipo "non hai più il fisico", alle caratterizzazioni regionali tipo "sei talmente genovese che quando devi spendere dei soldi per i regali, il tuo corpo non regge". Ve le concedo tutte e anzi, se ne avete di belle, scrivetemele pure.
La verità è che - come sa benissimo chiunque - il periodo prenatalizio è particolarmente intenso, sia lavorativamente che per gli impegni vari. Quest'anno sono stato così occupato sul lavoro che me ne sono altamente fregato del resto, ed è stato un bel sollievo: no festa della scuola, no recite, nessun saggio (per fortuna) e sant'amazon che ci ha assistito nel rifornimento regali.
Auguri a tutti.
25 dicembre 2017
10 dicembre 2017
orfano
Ormai son già passati cinque giorni, ma devo assolutamente trovare il tempo per dare il giusto tributo al mio motorino e alla sua prematura nonché fraudolenta scomparsa: martedì sera infatti mi sono fermato più del dovuto in ufficio e - verso mezzanotte - quando sono uscito per tornare a casa, il mio amato mezzo non c'era più.
La prima sensazione è stata quella di un vuoto totale, di smarrimento. Un secondo dopo è subentrata l'incredulità: ma chi cavolo se lo prende un motorino così scarcagnato? Ha più di 50mila chilometri e una carrozzeria non propriamente sfavillante, per non dire arruginita.
Di solito a Milano il mercato dei motorini funziona così: rubano quelli nuovi o seminuovi, li smontano e vendono i pezzi in giro. Dal mio mezzo cosa vuoi rubare? Pure il bauletto faceva schifo.
Insomma, probabilmente qualche balordo si sarà fatto un giro e l'avrà abbandonato appena finita la benzina (ce n'era pure poca, fra l'altro). Quindi il mio affezionato Liberty 125 sarà lì, abbandonato in qualche angolo di Milano, dove nessuno si accorgerà di lui, probabilmente.
Che brutta fine per il mio inseparabile compagno di avventure!
La prima sensazione è stata quella di un vuoto totale, di smarrimento. Un secondo dopo è subentrata l'incredulità: ma chi cavolo se lo prende un motorino così scarcagnato? Ha più di 50mila chilometri e una carrozzeria non propriamente sfavillante, per non dire arruginita.
Di solito a Milano il mercato dei motorini funziona così: rubano quelli nuovi o seminuovi, li smontano e vendono i pezzi in giro. Dal mio mezzo cosa vuoi rubare? Pure il bauletto faceva schifo.
Insomma, probabilmente qualche balordo si sarà fatto un giro e l'avrà abbandonato appena finita la benzina (ce n'era pure poca, fra l'altro). Quindi il mio affezionato Liberty 125 sarà lì, abbandonato in qualche angolo di Milano, dove nessuno si accorgerà di lui, probabilmente.
Che brutta fine per il mio inseparabile compagno di avventure!
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