Padre, madre e figlio tredicenne stanno facendo una gita verso le Cascate del Niagara, quando l'automobile ha un problema e i 3 sono costretti a fermarsi in un motel. Durante la notte il piccolo Julian uccide i 2 adulti, avvelenandoli e poi confessa l'omicidio. Il mistero però si infittisce perché si scopre che in realtà i due non sono i genitori di Julian. E non solo: l'uomo ha con sé i documenti, mentre la donna, no.
Si occupa del caso la giovane detective Heather Novack, facendosi aiutare da un vecchio amico di suo padre, ossia Harry Ambrose (Bill Pullman). La vicenda si complica ulteriormente quando in commissariato si presenta Vera Walker (Carrie Coon) sostenendo di essere la madre di Julian, nonché la coordinatrice di Mosswood, una discussa comunità che rasenta il fanatismo della setta religiosa.
La seconda stagione di The Sinner è ambientata a Keller, un paesino nel nord deli USA che sembra un po' Twin Peaks poiché ci ricorda che nei piccoli comuni tutti pensano di conoscersi bene, ma in realtà ognuno nasconde i propri segreti. Puntata dopo puntata la trama si infittisce, l'attenzione si sposta dal bambino omicida al contesto in cui è cresciuto, passando attraverso storie personali, il difficile rapporto tra genitori e figli, i segreti della setta, le complicità delle istituzioni, ecc.
In mezzo a tutto questo c'è sempre lui: Bill Pullman, ovvero il detective Ambrose, costantemente a caccia della verità col suo fare particolare, la sua capacità di empatizzare, ma soprattutto tutte le sue debolezze.
Quello che piace tantissimo di questo personaggio è che Ambrose non è il solito poliziotto cinico, disilluso e dalla battuta sagace. Si tratta di un uomo debole, timido, intelligente ma insicuro, pieno di fragilità. Impossibile che non adorarlo. Anche perché, come già detto a proposito della stagione 1, Bill Pullman è veramente stratosferico.