Essere incinti è come la linea d'ombra di Conrad.
Si passa a un lvello successivo, con tutte le cose positive o negative che si possono trovare nella nuova "situazione".
Oggi sono depresso, perché, oggi come mai, mi sono reso conto che da quando siamo incinti abbiamo perso un casino di amicizie.
Ne abbiamo anche guadagnate (o recuperate) altre, per carità, quindi non è che io voglia fare "il piangina".
Però tutte le volte che perdo un'amicizia, io ci rimango male, anche se so che non dovrei, perché i percorsi delle persone si incrociano, si prendono e si lasciano di continuo, quindi è giusto che ognuno faccia la sua vita.
Ma continuo a rimanerci male.
Perché "Io gli amici li scelgo" come dice Moretti in "Bianca".
Non dò la mia amicizia a chiunque (e questo è anche un mio limite, a ben vedere).
E se quelli che hai e su cui conti ti abbandonano... beh.. ti girano i coglioni, no?
"...The sooner you realise that I'm perfectly happy
if I'm left to decide the company I choose..."
3 commenti:
"linea d'ombra"? non credo che una amicizia si possa "perdere". piuttosto - mi auguro - si evolve e cambia al cambiare delle persone. io la vedo più tipo "linea Maginot", ovvero una solidità alle spalle che ti serve per far fronte alle novità.
oppure tipo la Linea di Cavandoli, una cosa leggera e buffa che, anche se non è espressa con colori pieni, ti riconduce a qualcosa di bello.
boh...
filo puppa
hm, non saprei. a me non è accaduto. anzi, mi meraviglio a volte di non aver sentito cesure, in mezzo a passaggi così importanti, e rapidi, dalla convivenza al matrimonio alla paternità. quello che è successo a me è casomai un po' di elastico: a volte ci sono, a volte no, e quindi segue il ritmo di vita. altra cosa è, se ho capito cosa intendi dire, se un amico si allontana perché (semplificando, e di molto) vai a un concerto/birra/festa/weekend in meno. la domanda diventa: cosa è cambiato? è (sempre semplificando, e molto) un compagno di concerto/birra/etc. o è un amico? la differenza è che -per una lunga serie di motivi- riesci a immaginarti senza il primo, ma non senza il secondo.
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