06 novembre 2006

Tuffi dagli scogli

Oggi è una giornata un po' così. Così come? Non lo so.
Sono pervaso da una serie di emozioni che ruotano intorno a una specie di malinconia.
Penso che all'origine di tutto ci sia la nostra ennesima "trasferta" a Berzano.
Abbiamo cominciamo un gruppo di condivisione* insieme ad altri ragazzi e ho lasciato decantare le cose che ci siamo raccontati per un giorno. Da ieri sera sono particolarmente riflessivo. Ho ascoltato le storie di persone che si fanno largo a gomitate pur di trovare la propria strada e realizzare i propri sogni. Hanno abbandonato lavori "sicuri", luoghi familiari e quant'altro. Adesso sono felici.
E io? Cosa aspetto a trovare una strada che sia un po' più mia? E quella che sto cercando di intraprendere sarà quella giusta? Avrò coraggio e resistenza per portare avanti le mie scelte? Saprò affrontare tutte le difficoltà?
Io dico di sì. Ma ci devo provare. Devo partire.
È un po' come quando da bambino mi tuffavo dagli scogli tra Celle e Varazze. Il momento topico era quando staccavo (dopo lunghe esitazioni) i piedi dallo scoglio. Poi il volo e l'entrata in acqua erano come una liberazione. Ed ero felice.



Colonna sonora del giorno: Emiliana Torrini, "Fisherman's Woman"

* cos'è un gruppo di condivisione: un tot di coppie che si frequentano condividendo umori, problemi, paure, gioie, esperienze. Lo schema è quello del racconto e della non-discussione; ovvero ognuno racconta le proprie esperienze riguardo a un argomento e gli altri sono tenuti ad ascoltare ma a non intervenire. Non c'è discussione, solo condivisione. Appunto.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Forse era di questo che mi volevi parlare... o forse no.
Dove l'hai pescata 'sta foto? Sembra quasi la "piscinetta" dietro la barca di cemento!

Filo ha detto...

L'ho pesacata su google-immagini. Sembra, vero?
Comunque ti ho scritto lo stesso. Questa era solo una parte.

Anonimo ha detto...

Per come la vedo io, dovresti provare a vederti in modo più distaccato. So che sembra la solita cagata shanty, però se ti guardi poco oltre le spalle vedrai, oltre ai capelli caduti, una casa da single, una mutuo, ecc...
Sono tutte cose subito lì, dietro di te.
Hai già mollato i piedi solo che, credo, sei ancora in volo.
che poesia, minchia.

Anonimo ha detto...

non c'è provare. solo fare. (yoda)

che dire, fili, è un'altra delle cose che condividiamo (anche se probabilmente per te è diverso), a quanto pare. anche io ci sto provando, racconto dopo racconto, concorso dopo concorso, editore dopo editore, ma mi sono imposto pazienza. nessuna fretta, ma mai abbandonare l'idea.