Dalia si arrabbia quando la chiamo così, ma c'è poco da fare: a un mese e mezzo dalla nascita la cosa che più salta all'occhio è la grandezza di questa bimba.
Nata di 3,650 kg, Elena ha già superato i 5 kg. Ma ancora più rilevante è l'altezza; ormai non entra più nella "navetta".
Se continua così diventerà una giocatrice di basket.
O una lottatrice di Sumo?
28 maggio 2009
27 maggio 2009
Gli scoop musicali di Suevele: l'addio di Stefano D'Orazio ai Pooh
Prendo spunto da un bellissimo e inimitabile post dell'amico Monty sui Led Zeppelin, per commentare a mio modo l'annuncio dell'addio di Stefano D'orazio ai Pooh e al mondo della musica in generale. Ecco com'è andata in realtà.
Interno giorno.
Ci troviamo negli studi bergamaschi dei Pooh.
Dodi suona scale sulla chitarra elettrica (non amplificata), Red ricalca la propria mano su un foglio, Robi guarda l'orologio battendo nervosamente il piede per terra.
Improvvisamente entra Stefano D'Orazio.
Robi: "ma dov'eri finito?"
Stefano: "eh, sai: il traffico, il casino..."
Red (senza alzare gli occhi dal foglio): "Seee. Sarai stato dalla manicure come le ultime tre volte."
Stefano: "Bruno, non cominciare: ma lo sai cosa vuol dire per le mie unghie suonare la batteria tutti i giorni?"
Red: "Ma se non la suoni da almeno un mese! E non chiamarmi Bruno che mi fai incazzare, te l'ho già detto."
Robi: "Dai, ragazzi, piantatela: dobbiamo venire a capo di questo nuovo disco. Abbiamo solo due tracce, per adesso. Cosa ne dite di questo pezzo che ho scritto sul rapporto padre/figlio?" e fa per mettersi al piano.
Stefano: "Ne avrai già scritto 25 di pezzi così".
Robi: "E se ne facessimo uno sugli anziani?"
Stefano: "ne hai scritti già 12"
Robi: "sugli amori che non ci sono più?"
Stefano: "49"
Robi: "sui tempi che cambiano?"
Stefano: "38"
Robi (sbuffa): "insomma cosa facciamo?"
Red: "perché non facciamo un tour come cover band degli Abba? Tutti quei vestiti anni 70... e poi io e te, Rob, facciamo gli acuti meglio di Frida e di quell'altra là"
Stefano: "ma senti questo... mi avete già incastrato con quella cagata di Beat ReGeneration, adesso basta! Mi sono veramente rotto i coglioni. Ragazzi, ho deciso che me ne vado!"
Robi (sbuffa): "Dai, Stefano, non ricominciare..."
Red (senza alzare gli occhi dal foglio, canticchia): "You are a dancing queen..."
Stefano: "No, Robi: stavolta lo dico sul serio. Non ne posso più!"
Robi: "Dai, cazzo, Stefano lo sai che noi siamo un tutt'uno ormai, l'abbiamo già fatto cento volte 'sto discorso. Insieme siamo una forza. Da soli una merda. E poi nell'immaginario collettivo noi siamo buoni amici mattacchioni. Non puoi mollarci. Non può crollare il mito."
Stefano: "Non m'importa Robi. Ti giuro che 'sta volta è diverso: mi voglio ritirare; non ce la faccio più. Ho trovato anche un'amica che è disposta a fare la comparsata come mia moglie che dirà che siamo due adorabili vecchietti e che adesso ci godremo la famiglia, eccetera."
Red (trattenendo una risata): "See. Ma chi ci crede?"
Robi: "Stefano, non puoi farci questo. Non puoi e basta."
Stefano: "Sì, che posso. E voi mi lascerete in pace. Voglio fare la mia vita, ormai"
Red: "Gimme gimme gimme a man after midnight..."
Robi: "Cazzo, Dodi, digli qualcosa!"
Dodi (svegliandosi dal torpore). "Cosa?"
Robi: "Cazzo, Stefano, non puoi farci questo. Siamo in piena crisi economica. Come faccio a finire di pagare la villa sul lago per Scientology?"
Stefano: "Affari tuoi, Robi, mi spiace. Ho deciso e basta".
Robi: "Facciamo almeno un ultimo disco insieme. L'ultimo, dai. Te lo giuro!"
Stefano: "Avevi detto così anche l'ultima volta"
Robi: "Giuro giuro giuro: ultimo disco e ultimo tour e poi vai per i cazzi tuoi con chi vuoi. Prometto."
Stefano: "..."
Robi: "Dai, che figata. Ho anche già il titolo: "Ancora una notte insieme". Che ne dici?"
Stefano (alza gli occhi al cielo): "Ossignùr"
Interno giorno.
Ci troviamo negli studi bergamaschi dei Pooh.
Dodi suona scale sulla chitarra elettrica (non amplificata), Red ricalca la propria mano su un foglio, Robi guarda l'orologio battendo nervosamente il piede per terra.
Improvvisamente entra Stefano D'Orazio.
Robi: "ma dov'eri finito?"
Stefano: "eh, sai: il traffico, il casino..."
Red (senza alzare gli occhi dal foglio): "Seee. Sarai stato dalla manicure come le ultime tre volte."
Stefano: "Bruno, non cominciare: ma lo sai cosa vuol dire per le mie unghie suonare la batteria tutti i giorni?"
Red: "Ma se non la suoni da almeno un mese! E non chiamarmi Bruno che mi fai incazzare, te l'ho già detto."
Robi: "Dai, ragazzi, piantatela: dobbiamo venire a capo di questo nuovo disco. Abbiamo solo due tracce, per adesso. Cosa ne dite di questo pezzo che ho scritto sul rapporto padre/figlio?" e fa per mettersi al piano.
Stefano: "Ne avrai già scritto 25 di pezzi così".
Robi: "E se ne facessimo uno sugli anziani?"
Stefano: "ne hai scritti già 12"
Robi: "sugli amori che non ci sono più?"
Stefano: "49"
Robi: "sui tempi che cambiano?"
Stefano: "38"
Robi (sbuffa): "insomma cosa facciamo?"
Red: "perché non facciamo un tour come cover band degli Abba? Tutti quei vestiti anni 70... e poi io e te, Rob, facciamo gli acuti meglio di Frida e di quell'altra là"
Stefano: "ma senti questo... mi avete già incastrato con quella cagata di Beat ReGeneration, adesso basta! Mi sono veramente rotto i coglioni. Ragazzi, ho deciso che me ne vado!"
Robi (sbuffa): "Dai, Stefano, non ricominciare..."
Red (senza alzare gli occhi dal foglio, canticchia): "You are a dancing queen..."
Stefano: "No, Robi: stavolta lo dico sul serio. Non ne posso più!"
Robi: "Dai, cazzo, Stefano lo sai che noi siamo un tutt'uno ormai, l'abbiamo già fatto cento volte 'sto discorso. Insieme siamo una forza. Da soli una merda. E poi nell'immaginario collettivo noi siamo buoni amici mattacchioni. Non puoi mollarci. Non può crollare il mito."
Stefano: "Non m'importa Robi. Ti giuro che 'sta volta è diverso: mi voglio ritirare; non ce la faccio più. Ho trovato anche un'amica che è disposta a fare la comparsata come mia moglie che dirà che siamo due adorabili vecchietti e che adesso ci godremo la famiglia, eccetera."
Red (trattenendo una risata): "See. Ma chi ci crede?"
Robi: "Stefano, non puoi farci questo. Non puoi e basta."
Stefano: "Sì, che posso. E voi mi lascerete in pace. Voglio fare la mia vita, ormai"
Red: "Gimme gimme gimme a man after midnight..."
Robi: "Cazzo, Dodi, digli qualcosa!"
Dodi (svegliandosi dal torpore). "Cosa?"
Robi: "Cazzo, Stefano, non puoi farci questo. Siamo in piena crisi economica. Come faccio a finire di pagare la villa sul lago per Scientology?"
Stefano: "Affari tuoi, Robi, mi spiace. Ho deciso e basta".
Robi: "Facciamo almeno un ultimo disco insieme. L'ultimo, dai. Te lo giuro!"
Stefano: "Avevi detto così anche l'ultima volta"
Robi: "Giuro giuro giuro: ultimo disco e ultimo tour e poi vai per i cazzi tuoi con chi vuoi. Prometto."
Stefano: "..."
Robi: "Dai, che figata. Ho anche già il titolo: "Ancora una notte insieme". Che ne dici?"
Stefano (alza gli occhi al cielo): "Ossignùr"
14 maggio 2009
a volte ritornano
Questo inizio d'anno ha segnato dei ritorni per me importanti sulla scena musicale.
Ben quattro dischi che stavo aspettando sono usciti a poca distanza l'uno dall'altro.
Innanzitutto due gruppi ormai considerati "storici": U2 e Depeche Mode. Inoltre due artisti leggermente più recenti: Ben Harper e i Green Day.
Partiamo, ovviamente, dagli U2. Ad essere sinceri il primo ascolto del nuovo album è stato scioccante. Ho pensato che, dopo la nostra lunghissima storia, l'amore fosse ormai terminato (si era già notevolmente affievolito dopo i due lavori precedenti della band irlandese).
Poi fortunatamente per me (parlo da fan) il disco a poco a poco è cresciuto con gli ascolti, anche se rimane la sensazione che sia stato realizzato con gli outtakes di "Achtung Baby".
Cerchiamo di essere obiettivi: non è un capolavoro. E non si può neanche dire che sia molto meglio degli ultimi due. A me sembra un passo avanti, sicuro. Però un gruppo di questa caratura soffre troppo il paragone con quanto fatto in precedenza.
In definitiva, possiamo dire che alcune canzoni belle riescono a portare il disco sopra la sufficienza, ma siamo lontani dagli standard che desidererei.
Ed ecco l'altro gruppo dal passato ingombrante: i Depeche Mode. Devo essere sincero: non sono mai stato un loro fan (gli ho sempre preferito produzioni più rock), ma col passare del tempo e con il mio progressivo avvicinarmi alla musica elettronica li ho rivalutati alla grande.
Ormai è retorica dire che pezzi storici ("Enjoy the Silence" su tutti) suonino quanto mai attuali, però corrisponde al vero. Ed ero pronto anche a questo giro a farmi stupire da loro.
Invece no. O meglio: il disco non è brutto, ma suona vecchio. O meglio: suona come un loro disco vecchio. Potrebbe essere un loro lavoro di metà anni novanta. E, da chi è sempre stato avanti, questo scherzetto non te l'aspetti.
Insomma, quello che traspare da "sounds of the Univers" è che ormai i Depeche siano diventati dei mestieranti. Che si vedano ogni due/tre anni per sfornare un disco (con relativo tour) con la stessa verve che ho io al lunedì mattina quando prendo il motorino per andare a lavorare.
Un disco solo per fan.
C'è ancora vita su Marte? (battuta per fan di BH) a quanto pare sì. Dopo gli ultimi deludenti dischi (a me non piaceva neanche il tanto osannato "Diamonds on the inside") Ben Harper torna in vita: il disco con i Relentless7 segna un ritorno alle vecchie sonorità più rock, condito da qualche canzone in stile southern.
Il disco è piacevole, anche se alcune canzoni sembrano plagiate dal suo stesso repertorio. Quello che mi lascia perplesso è che il rocker californiano risulta sempre un po' legato. Un po' come quando cerchi di comportarti in modo naturale, ma sai che hai gli occhi di qualcuno puntati addosso. Avete presente?
Provaci ancora, Ben.
Ma veniamo alle buone notizie: il ritorno dei Green Day. Era difficile replicare un'opera rock come "American Idiot", eppure il trio californiano riesce nell'impresa.
Diviso in tre atti ("Heroes and cons", "Charlatans and Saints" e "Horseshoes and Handgrenades") racconta la storia di una giovane coppia dei nostri giorni (Christian e Gloria) e della loro difficoltà nel raffrontarsi con una società che ti lascia sempre più solo e indifeso.
Fa ridere come in pieno periodo Barack Obama (vissuto come un nuovo new deal) Billie Joe e soci continuino a urlare e sfogare la loro rabbia contro tutto e tutti. E c'è spazio pure per l'autocritica.
Insomma, il nuovo "21st Century Breakdown" è un bel disco: ben confezionato e ben suonato. E, cosa che non guasta mai, con dei contenuti intelligenti.
Bravi. E (se ci riuscite) continuate così.
Ben quattro dischi che stavo aspettando sono usciti a poca distanza l'uno dall'altro.
Innanzitutto due gruppi ormai considerati "storici": U2 e Depeche Mode. Inoltre due artisti leggermente più recenti: Ben Harper e i Green Day.
Partiamo, ovviamente, dagli U2. Ad essere sinceri il primo ascolto del nuovo album è stato scioccante. Ho pensato che, dopo la nostra lunghissima storia, l'amore fosse ormai terminato (si era già notevolmente affievolito dopo i due lavori precedenti della band irlandese).
Poi fortunatamente per me (parlo da fan) il disco a poco a poco è cresciuto con gli ascolti, anche se rimane la sensazione che sia stato realizzato con gli outtakes di "Achtung Baby".
Cerchiamo di essere obiettivi: non è un capolavoro. E non si può neanche dire che sia molto meglio degli ultimi due. A me sembra un passo avanti, sicuro. Però un gruppo di questa caratura soffre troppo il paragone con quanto fatto in precedenza.
In definitiva, possiamo dire che alcune canzoni belle riescono a portare il disco sopra la sufficienza, ma siamo lontani dagli standard che desidererei.
Ed ecco l'altro gruppo dal passato ingombrante: i Depeche Mode. Devo essere sincero: non sono mai stato un loro fan (gli ho sempre preferito produzioni più rock), ma col passare del tempo e con il mio progressivo avvicinarmi alla musica elettronica li ho rivalutati alla grande.
Ormai è retorica dire che pezzi storici ("Enjoy the Silence" su tutti) suonino quanto mai attuali, però corrisponde al vero. Ed ero pronto anche a questo giro a farmi stupire da loro.
Invece no. O meglio: il disco non è brutto, ma suona vecchio. O meglio: suona come un loro disco vecchio. Potrebbe essere un loro lavoro di metà anni novanta. E, da chi è sempre stato avanti, questo scherzetto non te l'aspetti.
Insomma, quello che traspare da "sounds of the Univers" è che ormai i Depeche siano diventati dei mestieranti. Che si vedano ogni due/tre anni per sfornare un disco (con relativo tour) con la stessa verve che ho io al lunedì mattina quando prendo il motorino per andare a lavorare.
Un disco solo per fan.
C'è ancora vita su Marte? (battuta per fan di BH) a quanto pare sì. Dopo gli ultimi deludenti dischi (a me non piaceva neanche il tanto osannato "Diamonds on the inside") Ben Harper torna in vita: il disco con i Relentless7 segna un ritorno alle vecchie sonorità più rock, condito da qualche canzone in stile southern.
Il disco è piacevole, anche se alcune canzoni sembrano plagiate dal suo stesso repertorio. Quello che mi lascia perplesso è che il rocker californiano risulta sempre un po' legato. Un po' come quando cerchi di comportarti in modo naturale, ma sai che hai gli occhi di qualcuno puntati addosso. Avete presente?
Provaci ancora, Ben.
Ma veniamo alle buone notizie: il ritorno dei Green Day. Era difficile replicare un'opera rock come "American Idiot", eppure il trio californiano riesce nell'impresa.
Diviso in tre atti ("Heroes and cons", "Charlatans and Saints" e "Horseshoes and Handgrenades") racconta la storia di una giovane coppia dei nostri giorni (Christian e Gloria) e della loro difficoltà nel raffrontarsi con una società che ti lascia sempre più solo e indifeso.
Fa ridere come in pieno periodo Barack Obama (vissuto come un nuovo new deal) Billie Joe e soci continuino a urlare e sfogare la loro rabbia contro tutto e tutti. E c'è spazio pure per l'autocritica.
Insomma, il nuovo "21st Century Breakdown" è un bel disco: ben confezionato e ben suonato. E, cosa che non guasta mai, con dei contenuti intelligenti.
Bravi. E (se ci riuscite) continuate così.
11 maggio 2009
vita all'aria aperta
Il weekend passato, visto il tempo mite, è stato occasione per stare un po' all'aria aperta.
Sabato siamo andati sul Naviglio, in un negozio equosolidale, a cercare le bomboniere per il battesimo di Elena; e ne abbiamo approfittato per fare una bella passeggiata (Anita: "il Naviglio nau fa goal?" -> traduzione di "il Naviglio naufragò", dalla canzone "c'era una volta un piccolo naviglio").
Nel pomeriggio sono venuti a trovarci Gabriele e Claudia con i loro 4 (quattro!) figli. Hanno tutta la mia invidia e la mia ammirazione. Se non avessi un mutuo/capestro, vorrei anch'io avere una famiglia così numerosa.
Domenica, invece è stato giorno di pic-nic!
Siamo andati al Parco Sempione a giocare (il trenino del Parco, nella sua semplicità è di una bellezza incredibile; e Anita - come tutti gli altri bimbi - ci si diverte un sacco) e ci siamo fermati a fare il pic-nic, insieme a Tommy, sua sorella e dei loro amici.
Non c'è altro da dire se non che è stata una bellissima giornata.
E come se non bastasse, alla sera, verso le 18,00 Elena ha iniziato (o almeno io credo) a fare dei piccoli sorrisi in risposta alle mie parole.
Certi giorni mi viene da piangere dalla felicità.
in foto: Anita al Parco mentre si sbafa uno dei miei formidabili sandwich.
Sabato siamo andati sul Naviglio, in un negozio equosolidale, a cercare le bomboniere per il battesimo di Elena; e ne abbiamo approfittato per fare una bella passeggiata (Anita: "il Naviglio nau fa goal?" -> traduzione di "il Naviglio naufragò", dalla canzone "c'era una volta un piccolo naviglio").
Nel pomeriggio sono venuti a trovarci Gabriele e Claudia con i loro 4 (quattro!) figli. Hanno tutta la mia invidia e la mia ammirazione. Se non avessi un mutuo/capestro, vorrei anch'io avere una famiglia così numerosa.
Domenica, invece è stato giorno di pic-nic!
Siamo andati al Parco Sempione a giocare (il trenino del Parco, nella sua semplicità è di una bellezza incredibile; e Anita - come tutti gli altri bimbi - ci si diverte un sacco) e ci siamo fermati a fare il pic-nic, insieme a Tommy, sua sorella e dei loro amici.
Non c'è altro da dire se non che è stata una bellissima giornata.
E come se non bastasse, alla sera, verso le 18,00 Elena ha iniziato (o almeno io credo) a fare dei piccoli sorrisi in risposta alle mie parole.
Certi giorni mi viene da piangere dalla felicità.
in foto: Anita al Parco mentre si sbafa uno dei miei formidabili sandwich.
08 maggio 2009
dichiarazioni d'amore
In casa, ora di cena.
Elena piange.
Anita si avvicina, le prende la mano e le dice: "quando piangerai io ti terrò sempre la mano".
Lì per lì mi sono commosso.
Poi ho pensato: "Seeee. Questa me la scrivo e tra una quindicina d'anni gliela rinfaccio".
Elena piange.
Anita si avvicina, le prende la mano e le dice: "quando piangerai io ti terrò sempre la mano".
Lì per lì mi sono commosso.
Poi ho pensato: "Seeee. Questa me la scrivo e tra una quindicina d'anni gliela rinfaccio".
07 maggio 2009
prima visione tv
Ieri sera in tv c'era Arma Letale.
No, dico: Arma Letale! L'avete mai visto? Di sicuro! L'avranno dato 50 volte in tv, almeno una volta l'avrete visto.
Ecco, nella remota (per non dire nulla) ipotesi che qualche addetto ai palinsesti legga un giorno questo blog, vorrei sottoporre un elenco di film che dovrebbero essere banditi dalle tv nazionali almeno per i prossimi dieci anni, perché non ne possiamo più di vederceli propinare 1 (se va bene) o due volte l'anno:
- la serie di "Arma Letale" (il cliché del poliziotto matto e quello vicino alla pensione ci ha fracassato)
- la serie di "Beverly Hills Cop" (Eddie Murphy e la sua ormai insopportabile risata)
- "Il Principe cerca moglie" (ce lo propinano almeno due volte all'anno)
- "il Bambino d'Oro" (sempre lui)
- "Una poltrona per due" (rigorosamente sotto Natale)
- "Cobra" (il film più insopportabile di Sylvester Stallone; probabilmente anche lui si vergogna di averlo girato)
- la serie completa di "Rambo" e "Rocky"
- "Tango & Cash" (vogliamo parlarne?)
- la serie di "Karate Kid"
- "Trappola in alto mare" (ma in generale tutti quelli con sua espressività Steven Seagal)
- "Dirty Dancing" (mi ha fatto vomitare la prima volta, figuratevi ogni volta che lo vedo in tv)
- "Pretty Woman" (e bastaaaa!)
- "il Ragazzo di Campagna" (con Pozzetto)
- "Infelici e contenti" (con Ezio Greggio che fa il cieco e Pozzetto che fa il disabile)
- "Ricky e Barabba" (Pozzetto e il solito irritante De Sica)
- "Innamorato pazzo" (ma in generale tutti quelli con sua modestia Celentano)
- "il Ciclone"
- "Compagni di scuola" di e con Verdone
O signori del palinsesto, abbiate pietà di noi poveri utenti senza Sky che qualche volta, per distrarci dalle grane quotidiane, accendiamo la tv con la vana speranza di trovarci qualcosa di nuovo!
Cancellate questi film dai vostri archivi o nascondeteli in modo che nessuno li trovi e ce li propini per la centesima volta.
E poi le donne ci apostrofano:"ancora calcio?".
E per forza!
No, dico: Arma Letale! L'avete mai visto? Di sicuro! L'avranno dato 50 volte in tv, almeno una volta l'avrete visto.
Ecco, nella remota (per non dire nulla) ipotesi che qualche addetto ai palinsesti legga un giorno questo blog, vorrei sottoporre un elenco di film che dovrebbero essere banditi dalle tv nazionali almeno per i prossimi dieci anni, perché non ne possiamo più di vederceli propinare 1 (se va bene) o due volte l'anno:
- la serie di "Arma Letale" (il cliché del poliziotto matto e quello vicino alla pensione ci ha fracassato)
- la serie di "Beverly Hills Cop" (Eddie Murphy e la sua ormai insopportabile risata)
- "Il Principe cerca moglie" (ce lo propinano almeno due volte all'anno)
- "il Bambino d'Oro" (sempre lui)
- "Una poltrona per due" (rigorosamente sotto Natale)
- "Cobra" (il film più insopportabile di Sylvester Stallone; probabilmente anche lui si vergogna di averlo girato)
- la serie completa di "Rambo" e "Rocky"
- "Tango & Cash" (vogliamo parlarne?)
- la serie di "Karate Kid"
- "Trappola in alto mare" (ma in generale tutti quelli con sua espressività Steven Seagal)
- "Dirty Dancing" (mi ha fatto vomitare la prima volta, figuratevi ogni volta che lo vedo in tv)
- "Pretty Woman" (e bastaaaa!)
- "il Ragazzo di Campagna" (con Pozzetto)
- "Infelici e contenti" (con Ezio Greggio che fa il cieco e Pozzetto che fa il disabile)
- "Ricky e Barabba" (Pozzetto e il solito irritante De Sica)
- "Innamorato pazzo" (ma in generale tutti quelli con sua modestia Celentano)
- "il Ciclone"
- "Compagni di scuola" di e con Verdone
O signori del palinsesto, abbiate pietà di noi poveri utenti senza Sky che qualche volta, per distrarci dalle grane quotidiane, accendiamo la tv con la vana speranza di trovarci qualcosa di nuovo!
Cancellate questi film dai vostri archivi o nascondeteli in modo che nessuno li trovi e ce li propini per la centesima volta.
E poi le donne ci apostrofano:"ancora calcio?".
E per forza!
04 maggio 2009
Bar Sport
Ieri sera ero a Celle, in procinto di partire per Milano. La partenza era prevista per le 23,00 in modo da essere sicuri sia di non trovare troppa gente sulla strada del rientro, sia che una volta salite in macchina le bambine si addormentassero e io potessi guidare tranquillo.
Ma ieri sera c'era anche il derby Genoa-Sampdoria e per chi un minimo conosce il calcio sa che il derby è la partita per eccellenza.
Per tutto il primo tempo sono riuscito a resistere, ma poi, con la scusa che dovevo caricare i bagagli in macchina, ho piazzato la vettura davanti al bar e praticamente ho impiegato tre quarti d'ora a spostare 4 valigie (che casualmente è coinciso con la durata del secondo tempo; casualmente).
Insomma: sono stato al bar a vedere la partita e mi sono divertito un mondo. A un certo punto è andato via il segnale di Sky e un tizio ha iniziato a dire "schiaccia X" "No, prova con quel pulsante lì", e via di seguito.
Insomma, si è capito chiaramente che lui aveva più padronanza della piattaforma Sky e quindi, con buona probabilità, questo tizio ha Sky a casa! E uno potrebbe dire "ma perché non se l'è guardata a casa la partita?"
Ma scherzate? Sai la soddisfazione di commentare ad alta voce, fare battute, insultare l'arbitro, etc. di fianco ad altra gente in pieno clima da Bar Sport? C'è molto più gusto!
E comunque alla fine di tutto, quest post è solo una scusa:
per dire che ieri il Genoa ha vinto 3 a 1 con 3 gol del "Principe" Milito e per pubblicare questa foto qua sotto, che è meravigliosa.
Solo per noi genoani, ovviamente.
nella foto: il Principe ricorda il suo score personale ai cugini doriani un po' distratti
Ma ieri sera c'era anche il derby Genoa-Sampdoria e per chi un minimo conosce il calcio sa che il derby è la partita per eccellenza.
Per tutto il primo tempo sono riuscito a resistere, ma poi, con la scusa che dovevo caricare i bagagli in macchina, ho piazzato la vettura davanti al bar e praticamente ho impiegato tre quarti d'ora a spostare 4 valigie (che casualmente è coinciso con la durata del secondo tempo; casualmente).
Insomma: sono stato al bar a vedere la partita e mi sono divertito un mondo. A un certo punto è andato via il segnale di Sky e un tizio ha iniziato a dire "schiaccia X" "No, prova con quel pulsante lì", e via di seguito.
Insomma, si è capito chiaramente che lui aveva più padronanza della piattaforma Sky e quindi, con buona probabilità, questo tizio ha Sky a casa! E uno potrebbe dire "ma perché non se l'è guardata a casa la partita?"
Ma scherzate? Sai la soddisfazione di commentare ad alta voce, fare battute, insultare l'arbitro, etc. di fianco ad altra gente in pieno clima da Bar Sport? C'è molto più gusto!
E comunque alla fine di tutto, quest post è solo una scusa:
per dire che ieri il Genoa ha vinto 3 a 1 con 3 gol del "Principe" Milito e per pubblicare questa foto qua sotto, che è meravigliosa.
Solo per noi genoani, ovviamente.
nella foto: il Principe ricorda il suo score personale ai cugini doriani un po' distratti
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