26 febbraio 2010

right here, right now

Sarà capitato a tutti un giorno o l'altro di vedersi dall'alto e rendersi conto di quello che sei diventato.
O ancora meglio: ti vedi come ti vedono gli altri.

A me è capitato ieri, durante uno shooting, in maniera nitida.
Eravamo stati a pranzo con il cliente e io ero in mezzo alla tavolata con fotografo, assistente e compagnia cantante. Poi siamo tornati nello studio fotografico e, mentre altri chiacchieravano, io ero al computer, che lavoravo, mentre parlavo con un altro cliente con uno dei miei due cellulari.
Ed eccomi lì: quasi quarant'anni, una famiglia, una piccola agenzia di pubblicità con un amico, una certa parlantina, saper quando parlare e quando stare zitto e tutta un'altra serie di fattori che mi hanno fatto pensare: belin, mi sa che sono diventato grande.



In foto: sul set, scimmiotto la posa di una delle modelle.
Esser diventato grande non vuol dire necessariamente che abbia anche smesso di fare il pirla.
Photo courtesy by Stefano Uvietta.

15 febbraio 2010

temperature

Questa notte, Anita si sveglia e si infila nel nostro letto.
Si agita perché se sta sotto il piumone ha caldo; se sta fuori dal piumone ha freddo.
Quindi è tutto un dentro/fuori, finché non sbotta:
"Uffa! Non sono mai tiepida."

10 febbraio 2010

droghe leggere

3 turni di aerosol al giorno sono duri da far digerire a una bambina di dieci mesi.
Bisogna tenerla ferma e farla respirare dentro all'apposito aggeggio.
E visto che di cse da fare in casa nostra ce ne sono già abbastanza, Dalia è ricorsa a una droga. Una di quelle devastanti e da cui - temo - Elena non tornerà mai più indietro: l'aiuto dei Teletubbies.

Elena ne va pazza. E guai a metterle qualche altro cartone o programma.
Così Dalia accende l'aerosol, mette su Youtube e via con Thinky Winky, Dipsy, LaLa e Poo.
Anche se la cosa che le piace di più in assoluto è il sole con la faccia di bimbo: cerca addirittura di prenderlo con le mani.



Ironia della sorte: anche Anita si sta affezionando ai Teletubbies. Quindi Dalia riesce a tenerne ferme due in un colpo solo.
Mica male, eh!

09 febbraio 2010

hard times

A casa sono giornate difficili. Per questioni di salute, intendo.
Mi piace pensare che il peggio sia passato, ma ho paura a dirlo a voce alta per questioni scaramantiche.
Probabilmente è solo per il fatto che è il primo inverno in cui siamo in quattro e, si sa, i bimbi piccoli portano malattie e le trasmettono pure; fatto sta che domenica a un certo punto il bollettino recitava:
3 bronchiti (Dalia e le 2 bimbe)
2 febbri (io e Elena)
2 raffreddori (Anita e Elena)
1 vomito (io)
Ce ne sarebbe "a basta" da fare un viaggetto a Lourdes.
Ma il peggio è la gestione della giornata: tra le varie incombenze "normali" (spesa, pasti, lavatrici, ecc) e quelle "extra" (aerosol, antibiotici, lavaggi nasali, ecc) le 24 ore in famiglia diventano un calvario.
Anche perché non è che un bambino impazzisca dalla voglia di farsi spruzzare dell'acqua nel naso o farsi mettere una supposta nel sedere; quindi li devi pure convincere o - molto più spesso - circuire.

Ma come dicevo penso (o solo spero) che il peggio sia passato. Ad oggi sia io che Dalia stiamo bene; le bambine stanno migliorando; e prima o poi questo cazzo di inverno finirà.
Speriamo presto.



in foto: l'elenco delle incombenze giornaliere pubblicato sulla nostra gazzetta ufficiale, ovvero il frigo.

05 febbraio 2010

controindicazioni barbose

C'è una piccola controindicazione nell'avere la barba: oggi, dopo la palestra, mi stavo phonando i capelli e, anche se non ne ho moltissimi, l'effetto barba+capelli svolazzanti mi ha catapultato immediatamente in un video dei Bee Gees. O in uno di Elio e le Storie Tese quando imitano i Bee Gees (magnifici).
La prossima volta che andrò in palestra mi porterò dei pantaloni a zampa d'elefante e una camicia con il collettone.

02 febbraio 2010

amico-nemico

Leggevo stamattina sulla Home Page del Corriere una notizia a dir poco stupida, in cui si dice (e, corredato da un video, si mostra anche) come Micheal Schumacher - ex campione del mondo con la Ferrari, da quest'anno passato alla Mercedes - abbia snobbato un bambino dotato di cappellino della Ferrari in testa, negandogli un autografo.
La classica sindrome del "o con noi o senza d noi", fa sì che quello che fino ad oggi era descritto come il più grande pilota di tutti i tempi, adesso sia il nemico pubblico numero 1. Cattivo e senza cuore.

Ora, non vorrei vantare preveggenze da Nostradamus, ma che Schumacher fosse antipatico si è sempre saputo. Ma taciuto.
Anche che fosse antisportivo, vedi famoso incidente con Jacques Villeneuve nell'ultimo Gran Premio del 1997, dove c'era in palio il titolo.
Ma ovviamente non lo si è mai dimostrato con troppa veemenza.
Sarebbe curioso vedere se succede un incidente analogo anche quest'anno tra Schumacher, sulla Mercedes, e un pilota della Ferrari.
Non so perché, ma penso che il simpaticissimo pilota tedesco non verrà trattato con la stessa indulgenza.