29 novembre 2012

forse ho capito

Ogni tanto ho dei momenti di lucidità (rari, per carità), in cui la verità mi appare a galla, nitida e trasparente.
Pochi giorni fa, per esempio, ho finalmente capito perché Renzi risulta così ostico agli elettori di sinistra, tanto da essere considerato da alcuni un clone di Berlusconi.

Perché non ha quella classica aria sfigata da uomo di sinistra.
O meglio: perché non è emaciato come Fassino, non è obsoleto come D'Alema, non ha lo sguardo arcigno della Bindi, non ostenta la superiorità dell'intellettualoide come Vendola, non si veste con gli stessi vestiti degli anni 70 come fa Bersani, non ha le occhiaie come Michele Serra e tante altre caratteristiche che da anni (o almeno da quando io voto, cioè a partire da Occhetto) hanno delineato la classica figura dell'uomo di sinistra.

Ha l'aria di un ragazzo giovane e dinamico. E sa comunicare in maniera efficace.


27 novembre 2012

You've been away for too long

Cazzuto. Questo è un disco veramente cazzuto.
Se la opening track (nonché singolo che anticipava l'uscita del disco) proiettava indietro di 15 anni, la traccia numero due, "Non-State Actor", è un pezzo da paura, che entra di diritto tra i miei preferiti della band.

Insomma, per farvela breve, il disco scorre via tra riffoni di chitarra, tempi dispari e atmosfere cupe. Esattamente come succedeva ai tempi di "Superunknown", anche le ballad sono pesanti e malinconiche. "Bones of Birds" è di una bellezza mistica; forse la mia preferita dell'album.

E allora che differenza c'è rispetto a prima? Sono impietoso, lo so, però l'unica differenza è nella voce di Cornell, che - ahinoi - non è più la stessa. Anche se tra riverberi, sovraincisioni e altri escamotages c'è da dire se la cava più che bene. (ci sarà poi da vedere cosa combinerà live, ma vabbè, son problemi suoi).

Insomma: se le reunion di gruppi che sembravano definitivamente defunti fossero tutte di questo stampo qui, ben vengano le reunion!


25 novembre 2012

primarie

Sono andato a votare per le primarie del centrosinistra.
È la prima volta che faccio una cosa del genere.
Mentre mi registravo, mentre ero in coda per votare e addirittura anche mentre votavo ho avuto la sensazione che fosse tutto inutile, perché so già che vincerà Bersani.

Ma sono andato lo stesso e ho votato Matteo Renzi.
L'ho fatto perché per la prima volta in vita mia mi sono sentito rappresentato da uno dei candidati e quindi mi sentivo motivato ad esprimere la mia preferenza.



20 novembre 2012

dei telefilm polizieschi e di The Wire

In principio fu Hill Street giorno e notte, telefilm poliziesco che si distaccava da tutti gli altri perché raccontava storie di strada, veraci e calate in una realtà scomoda. Il poliziotto buono ma beone; il capo del distretto separato e antipatico, ma retto e giusto; e soprattutto Mick, poliziotto infiltrato, tipo Serpico, cattivo fino al midollo ma che non poteva esimersi da lunghe telefonate sdolcinate con sua mamma.
In casa nostra fece breccia proprio per questo motivo. Dopo tutti i Derrick o strade di San Francisco, quello era avvincente, perché non sapevi se i buoni l'avrebbero spuntata. O addirittura se qualcuno moriva.

Poi fu la volta di The Shield. Penso che ancora adesso sia il più riuscito, tra questo tipo di telefilm polizieschi. C'era un po' di Vic Mackey in ognuno di noi: poliziotto corrotto e corruttore che però perseguiva un suo ideale di giustizia. Il suo Strike Team per me è leggenda.
Anche qui non potevi mai immaginare cosa sarebbe successo.

In questi giorni è il turno di The Wire, telefilm ambientato a Baltimora (la città con il più alto tasso di criminalità degli States, almeno così dicono).
Al momento ne ho visto due intere stagioni. E la trovo appassionante per la pluralità degli interpreti e anche per la varietà delle azioni.
Ieri sera, in pieno trip, mi son visto tre puntate di fila, andando a dormire a un'ora indecente.
Il bello (e il brutto) delle serie che si scaric... ehm... che si comprano in DVD originali, volevo dire.

Tutto ciò anche per spiegare, ai profani, chi è il tizio che campeggia, da stamattina, nella header del blog.
Si chiama Omar ed è uno dei personaggi più divertenti della serie.

in foto: Mick, personaggio storico di Hill Street Giorno e Notte.

14 novembre 2012

20 minuti

20 minuti: tanto dura il tragitto tra casa e l'ufficio.
Dopo la corsa per portare in tempo Anita a scuola, è il mio momento di relax "lucido", senza i residui della giornata appiccicati addosso.
L'aria frizzantina dell'autunno mi pizzica la faccia e stimola i pensieri quelli più di ampio raggio.
Sono i miei 20 minuti di deserto. Senza fretta, perché, anche andando piano comunque arrivo in ufficio in anticipo.

Penso molto e riesco ad analizzare le cose con lucidità.
Alcune di queste cose sarebbero anche meritevoli di essere scritte con calma e condivise con voi pochi lettori di questo blog. Un po' perché sono cose a cui tengo e un po' perché mi piacerebbe sentire l'opinione di chi ha voglia di commentare.
Mi manca solo una app che trasmetta dal mio cervello direttamente all'iPhone.
Qualcuno si sbrighi a inventarla, o altrimenti questo blog sarà sempre poco aggiornato.
C'è qualche ingegnere illuminato tra di voi?

in foto: un angolo assai poco "metropolitano" di viale Tunisia, dove passo tutte le mattine.

07 novembre 2012

un po' di ottimismo

Tra ritmi di lavoro massacranti e le solite (anche se poche) sane tensioni della vita di padre, almeno oggi, c'è un buon motivo per stare allegri. È la rielezione di Barack Obama.

Ripensiamoci un attimo: un uomo di pelle nera, semisconosciuto fino a 4 anni fa, che promette di aiutare i ceti più deboli e di smantellare poco per volta la strategia guerrafondaia americana.
Magari non si può parlare di miracolo, ma certo è una bella iniezione di fiducia.