Un blog è un diario. È un po' la logica che ho sempre seguito nello scrivere in questo spazio personale.
Una sorta di testimonianza della mia vita, un ricordo per quando avrò voglia di leggerlo.
E se dovessi riportare quello che mi è successo nelle ultime ore dovrei scrivere almeno 3 o 4 post.
E non sto parlando di eventi eclatanti, intendiamoci.
Però diciamo che dalle 19,00 di ieri sera fino a stamattina alle 13,00 nell'ordine mi è successo:
• di volare al Pronto Soccorso per un'allergia fulminante di Anita che le ha fatto due occhi gonfi come mongolfiere;
• di andare alle prove dello spettacolo dell'asilo portandomi appresso Elena, perché non si voleva staccare da me;
• di fare un bel giro notturno per Milano in cerca di una medicina per l'allergia di Anita;
• di andare a una colazione di compleanno (l'avete mai fatta voi? io mai);
• di suonare alla festa dell'asilo di Elena;
• di andare a prendere Anita all'uscita della scuola, per festeggiare l'ultimo giorno del suo primo anno alle elementari.
Volendo, ma proprio volendo, potrei scrivere un post per ogni argomento.
Ma non lo farò. Perché se proprio mi avanzerà del tempo, preferisco andarmene a dormire.