Se chi suevele a capodanno, suevele tutto l'anno, direi che per il 2014 siamo a posto.
Sì, perché queste testè trascorse vacanze di Natale sono state discretamente tragiche.
E badate bene che io non sono uno che si piange addosso; cerco sempre il risvolto positivo delle cose.
È molto facile che mi sentiate dire un "vabbè, se non altro" con attaccato una cosa bella che sono riuscito a fare in una situazione non felice.
Invece queste vacanze son state proprio una schifezza. Non c'è un "se non altro".
Un epidemia di febbre altissima con bronchite in attachment ha colpito consecutivamente Elena, poi Matilde (la cuginetta), Anita e infine Dalia.
In pratica siamo stati chiusi in casa dal 24 sera al 5 compreso.
Siamo usciti - finalmente - il 6 gennaio. Peraltro giornata meravigliosa, infatti abbiamo pranzato all'aperto con un po' di pizza e focaccia.
E se qualcuno volesse commentare "beh, almeno ti sei riposato", gli dico subito che le uniche due occasioni in cui sono uscito, è stato per fare il trasloco dei miei in campagna.
L'anno prossimo mi sa che me ne sto a casa.
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