15 ottobre 2014

ascolti autunnali

ovvero: di vecchie conoscenze, di new entry e di dubbli amletici


U2 - Songs of Innocence
Domenica sera, quando Fabio Fazio a "Che tempo che fa?" descriveva il nuovo album degli U2, per un attimo ho pensato di aver sbagliato disco. "Viaggio a ritroso" "ritorno alle origini", ma de che?
Pur essendo da sempre innamorato degli U2, non posso negare le evidenze: questo è un disco pop carino. Niente di più.
Loro ormai sono dei mestieranti che sanno confezionare dei bei pezzi (neanche a farlo apposta, ospiti da Fazio, Bono e The Edge hanno cantato le mie due preferite dell'album) e sanno ancora come toccare le corde della gente. Ma è sempre lo stesso disco che gira. Da anni, ormai.

Black Sabbath - 13
Lo so: questo disco è dell'anno scorso. Però io l'ho scaricato e ascoltato solo da un mesetto. Beh, riprendiamo il discorso sugli U2. Bono, ahò, me senti? Non è che dovete sparare fuori un disco ogni 2/3 anni. Mica siete obbligati. Siete gli U2, santoiddio, mica una banda emergente qualsiasi.
Prendi spunto da questi vecchietti qua. Questi non facevano un disco da vent'anni e senti cos'hanno partorito: un disco coerente con la loro storia. Ed è un cazzo di gran bel disco.
Bono, se te serveno i soldi pe' 'r mutuo, fatti un paio di tour mondiali, non fare gli accordi con la Apple. Te lo dice un amico, fidate.

the Last Internationale - We will Reign
Un bel rock dal sapore un po' sixty (putroppo non è una novità, di questi tempi) sta sollazzando le mie orecchie già da quindici giorni. Si tratta dei The Last Internationale, il nuovo gruppo di Brad Wilk (Rage against the Machine, Audioslave).
Secondo Tom Morello (chitarrista in entrambe le band sopra citate, nonché caro amico di Wilk e pure produttore del disco, insieme al sempiterno Brendan O' Brien) si tratta di un giusto mix tra "il blues scarno e arrabbiato dei Black Keys con le invettive politiche dei Rage Against The Machine e una frontwoman tosta. Spero che diventino il nuovo fenomeno della musica mondiale". Beh, caro Tom, ce lo auguriamo anche noi.
Ah, il disco esce il 4 novembre. E non chiedetemi come faccio ad ascoltarlo già da 15 giorni, che lo sapete benissimo.

the Pineapple Thief - Magnolia
chiiii? Boh, ma chennesò! Leggo tante di quelle recensioni in giro che ogni tanto perdo il filo.
Mi ero annotato nome del gruppo e titolo dell'album sul telefono e me lo sono andato a cercare.
Beh, è un indie rock molto piacevole. Non sto dicendo quell' "indie" intimista, da hipster, che dopo due brani ti sfrancica i maroni (alla Kings of Convenience, per intenderci). No, no: questi qua hanno anche dei bei pezzi tirati, in alcuni casi poi scomodano gli archi, ecc.
Insomma: niente di nuovo, ma tutto ben confezionato. Ascolto "out of the box" del momento.

e poi, vabbè, sono usciti anche i nuovi dischi dei Manic Street Preachers (lo dico per Elena, che ogni tanto viene qua a leggere) e di Thom York, ma non c'è veramente niente di nuovo da dire, un po' come per gli U2.


2 commenti:

monty ha detto...

Sono contento ti piaccia 13, non
ti vedevo orientato a quelle
sonorità :)
Quello degli U2 io li sto ascoltando con una frequenza inquietante...
Gli altri non li conoscevo, recupererò.

Filo ha detto...

Beh, Angelo, l'ultimo lascialo pure perdere. È il classico disco passeggero, che tra tre mesi manco ascolto più.
Quello dei The Last Internationale invece è caldamente consigliato.