Ieri, a tavola, mentre mangiavamo le fragole con la panna.
Elena: "papà, posso metterti la panna sugli occhiali"
io: "certo che no! Perché vorresti mettercela?"
Elena: "così posso dire che hai gli occhiali appannati"
29 febbraio 2016
17 febbraio 2016
selvagge
Quando si parla di rock band al femminile, mi vengono sempre in mente le Go-Go's. Bisogna essere un po' in là con l'età per ricordarsele, lo so.
Suonavano una sorta di pop rock molto orecchiabile e dovevano buona parte del loro successo alla beltade di Belinda Carlisle, cantante del gruppo, successivamente dedita alla carriera solista.
Poi c'erano anche le Bananarama o le Bangles. Insomma, tutti gruppi che suggeriscono frivolezza e anche un po' di civetteria, complice anche il ruolo che la donna ha sempre avuto nell'immaginario del popolo rock.
Se invece provate a sentirvi in cuffie "The Answer", brano di apertura del bellissimo "Adore Life", secondo album delle inglesi Savages, tutto ciò che la vostra mente vi ha sempre suggerito riguardo al concetto di rock band composta di sole donne, improvvisamente sparisce.
Sì, perché le quattro ragazze londinesi sono portatrici sane di un tipo di rock bello ruvido e convincente. Chi ne sa più di me, le fa rientrare nella categoria post-punk.
Io che invece non ne capisco un belino, posso solo dirvi che questo disco mi sembra adattissimo per me e questo inverno 2016: ruvido, tosto, un po' scontroso e cupo.
Suonavano una sorta di pop rock molto orecchiabile e dovevano buona parte del loro successo alla beltade di Belinda Carlisle, cantante del gruppo, successivamente dedita alla carriera solista.
Poi c'erano anche le Bananarama o le Bangles. Insomma, tutti gruppi che suggeriscono frivolezza e anche un po' di civetteria, complice anche il ruolo che la donna ha sempre avuto nell'immaginario del popolo rock.
Se invece provate a sentirvi in cuffie "The Answer", brano di apertura del bellissimo "Adore Life", secondo album delle inglesi Savages, tutto ciò che la vostra mente vi ha sempre suggerito riguardo al concetto di rock band composta di sole donne, improvvisamente sparisce.
Sì, perché le quattro ragazze londinesi sono portatrici sane di un tipo di rock bello ruvido e convincente. Chi ne sa più di me, le fa rientrare nella categoria post-punk.
Io che invece non ne capisco un belino, posso solo dirvi che questo disco mi sembra adattissimo per me e questo inverno 2016: ruvido, tosto, un po' scontroso e cupo.
15 febbraio 2016
narcos - season 01
Una serie che è diventata una droga, verrebbe da dire, con il più banale gioco di parole che possa fare.
La realtà è che una droga proprio è stata, nel senso che mi ha creato dipendenza: con una media (quasi) di una puntata al giorno, me la sono sparata tutta in un paio di settimane.
Narcos è una serie praticamente biografica su Pablo Escobar, personaggio ambiguo un po' onesto e un po' bandido, raccontata con gli occhi di gli ha sempre dato la caccia, ovvero l'agente Murphy.
Divisa in 10 episodi, racconta l'ascesa e l'inevitabile caduta di uno tra i personaggi più curiosi degli ultimi 50 anni. Il tutto è reso molto convincente grazie a foto e filmati d'epoca inseriti all'interno della narrazione.
Visto che sono alquanto ignorante in materia di storia recente, questi sguardi sui personaggi e vicende realmente esistite mi aiutano a colmare qualche lacuna.
Ho molto apprezzato la miscela tra il biopic e l'azione. Tutto ben dosato, con uno sguardo rivolto all'aspetto umano, sia dei poliziotti che dei fuorilegge.
E così, come sempre, ci tocca scoprire che la sottile linea rossa che divide bene e male è sempre più sottile, a poco a poco che ci si avvicina all'uomo e ci si allontana dagli stereotipi e dai pregiudizi.
Forse l'unica pecca di Narcos è solamente quella di arrivare dopo i vari "Breaking Bad" e "True Detective", che hanno già esplorato questo dualismo.
La realtà è che una droga proprio è stata, nel senso che mi ha creato dipendenza: con una media (quasi) di una puntata al giorno, me la sono sparata tutta in un paio di settimane.
Narcos è una serie praticamente biografica su Pablo Escobar, personaggio ambiguo un po' onesto e un po' bandido, raccontata con gli occhi di gli ha sempre dato la caccia, ovvero l'agente Murphy.
Divisa in 10 episodi, racconta l'ascesa e l'inevitabile caduta di uno tra i personaggi più curiosi degli ultimi 50 anni. Il tutto è reso molto convincente grazie a foto e filmati d'epoca inseriti all'interno della narrazione.
Visto che sono alquanto ignorante in materia di storia recente, questi sguardi sui personaggi e vicende realmente esistite mi aiutano a colmare qualche lacuna.
Ho molto apprezzato la miscela tra il biopic e l'azione. Tutto ben dosato, con uno sguardo rivolto all'aspetto umano, sia dei poliziotti che dei fuorilegge.
E così, come sempre, ci tocca scoprire che la sottile linea rossa che divide bene e male è sempre più sottile, a poco a poco che ci si avvicina all'uomo e ci si allontana dagli stereotipi e dai pregiudizi.
Forse l'unica pecca di Narcos è solamente quella di arrivare dopo i vari "Breaking Bad" e "True Detective", che hanno già esplorato questo dualismo.
03 febbraio 2016
alla consolllllllle
Il mio amico Gulli si sposa. Sono felice felice per lui. Ma proprio tanto.
Anche perché si sposa una ragazza simpatica e carina.
Adesso non voglio stare a farvela troppo lunga sulla gente che a un certo punto della propria vita si sposa (giustamente, eh!) perché ha bisogno di compagnia. E quindi gli capita un po' chi gli capita.
No, loro due sembrano proprio essersi trovati.
Vabbè, ma chissenefrega di Gulli (lo dico solo perché so che sta leggendo).
La cosa divertente è che mi ha chiesto di fare il dj e quindi: ritorna dj Cemento. O dj Machete. O dj qualsiasi parola che mi veniva in mente a seconda della serata in cui dovevo mettere su della musica.
Insomma, sono un po' arrugginito in materia, quindi sto recuperando tutto ciò che è ed è stato danceable negli ultimi 3/4 anni.
E finalmente arriviamo al senso di questo post, se un senso c'è mai stato: volevo dirvi che è da un paio di mesi che sto in fissa dura con 'sta canzone
e sì, lo so: loro sono schifosamente giovani.
Sono comunque l'ennesima prova che gli inglesi, mannaggia a loro, continuano a produrre musica interessante.
and ooooo uooo uoooo i was a king under your control
Anche perché si sposa una ragazza simpatica e carina.
Adesso non voglio stare a farvela troppo lunga sulla gente che a un certo punto della propria vita si sposa (giustamente, eh!) perché ha bisogno di compagnia. E quindi gli capita un po' chi gli capita.
No, loro due sembrano proprio essersi trovati.
Vabbè, ma chissenefrega di Gulli (lo dico solo perché so che sta leggendo).
La cosa divertente è che mi ha chiesto di fare il dj e quindi: ritorna dj Cemento. O dj Machete. O dj qualsiasi parola che mi veniva in mente a seconda della serata in cui dovevo mettere su della musica.
Insomma, sono un po' arrugginito in materia, quindi sto recuperando tutto ciò che è ed è stato danceable negli ultimi 3/4 anni.
E finalmente arriviamo al senso di questo post, se un senso c'è mai stato: volevo dirvi che è da un paio di mesi che sto in fissa dura con 'sta canzone
e sì, lo so: loro sono schifosamente giovani.
Sono comunque l'ennesima prova che gli inglesi, mannaggia a loro, continuano a produrre musica interessante.
and ooooo uooo uoooo i was a king under your control
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