In una notte piovosa, una giovanissima madre in difficoltà abbandona il suo neonato in una "baby-box" (spazio in cui le donne lasciano i bambini di cui non possono prendersi cura) di un ente benefico. A prenderlo, però, non sono dei medici, ma due uomini che gestiscono un'attività di contrabbando di bambini (benché in maniera un po' naive). Il film è una sorta di road movie in cui i due uomini cercano la coppia giusta a cui affidare il bambino. A grandissime linee la trama è questa, e credetemi che non aggiungo altro per non rovinarvi le varie sorprese.
Passando alle impressioni personali, posso dirvi che Le Buone Stelle non è esente da difetti, ma mi è piaciuto molto. Sì, perché certe "licenze" le concedo volentieri, se il film mi lascia qualcosa nelle viscere.
Il perno centrale sicuramente è la famiglia: quella di origine, quella che ti scegli, quella che ti costruisci, ma anche quella allargata, fatta di affetti e di legami profondi. E il viaggio intorno a cui si srotolano le vicende, crea una famiglia allargata, in cui non si capiscono bene i ruoli, ma in cui ognuno può dare il proprio contributo.
Si ride, ci si commuove, ci si appassiona. Per me il cinema è questo.
3 commenti:
Mai sentito. Ma conoscendo l'attore in primo piano me lo scarico.
è nuovo di pacca. C'è stata l'anteprima mercoledì.
Visto. Caruccio. Grande cast.
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