Sabato siamo stati a Berzano di Tortona per un corso post-matrimoniale, che si chiama "costruire famiglia".
Abbiamo conosciuto gente simpatica, abbiamo avuto l'occasione di parlare ancora un po' tra noi, siamo stati bene, insomma.
E abbiamo conosciuto Bruno Volpi, il fondatore del primo "condominio solidale". E' tutto il contrario di ciò che uno si aspetta: non ha carisma, non è "bello", è grezzo a sufficienza e sembra assolutamente una persona qualunque.
Ma quando apre bocca è uno spettacolo. Parla con la semplicità e l'immediatezza di uno che ha sempre anteposto la vita pratica alle chiacchiere. Ha avuto due bambini da sua moglie Enrica e poi ne ha adottati 4 o 5, sia grandi che piccoli.
E' la classica persona che mi riporta a una dimensione decisamente più "umana" della vita.
Mi ha fatto pensare molto: la gente ha la vocazione per il sacerdozio, chi per fare i soldi, chi per il lavoro in generale. E se io avessi la vocazione di dedicarmi alla famiglia? Potrei anche trasferirmi per costruire una famiglia in un posto più umano, chillosà. A cosa sarei disposto veramente a rinunciare? Quanti "sovrastrati" ho, di cui posso fare tranquillamente a meno?
4 commenti:
sarai un bravo papà!
ma questo tipo di cui parli è un sacerdote? non ho capito bene
No, non è un sacerdote. E' solo uno che ha vissuto 4 anni in Brasile e quando è tornato a Milano ha deciso che in qualche modo la sua vita doveva cambiare, perché non viveva secondo i valori in cui credeva...
capito. grazie.
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