28 aprile 2008

Parigi val bene un Blu-Blii

Ed eccoci di ritorno da Parigi.
È stata una vacanza bellissima, per niente riposante, ma molto intensa e divertente.
Come si dice negli ambienti alti, Parigi ci dà la merda su tutto: c'è tantissimo verde, la città in se' - beh! - è incantevole, e c'è una vivacità culturale che fa sembrare Milano una timida cittadina di provincia.
Magra consolazione: solo in una cosa vinciamo noi, nel fatto che le nostre linee della metropolitana hanno gli ascensori (anche perché più nuove). Là, a forza di fare su e giù per le scale della metrò con il passeggino, mi sono venuti dei garretti* notevoli.
Ma ovviamente è solo un dettaglio. Parigi è meravigliosa.

Abbiamo preso l'appartamento in pieno centro, nella zona pedonale "Montorgueil", piena di negozi, supermercati e bar.
Sfruttando il bel tempo, abbiamo fatto un sacco di giri: Montmartre, il Quartiere Latino, Belleville e naturalmente l'Ile de la Cite e il Louvre più tante altre cose.

Anita ci ha fatto un po' disperare perché voleva sempre camminare, ma ci ha fatto anche morire dal ridere. Mi piace ricordare in particolare:
- il saluto al ragazzo che lavora nel posto dove facevamo colazione tutti i giorni: sentendoci dire sempre "bonjour", una volta che l'ha incontrato fuori dal locale, gli ha detto "ciao Bonjour!" (come se fosse il nome.
- l'invenzione del Blu-Blii: una parola che si è inventata lei (o che ha sentito da qualche parte e l'ha distorta) e che diceva ogni tanto così a caso e poi si metteva a ridere. Una specie di nonsense. Un po' come suevele, dopotutto.



nella foto: appena tornati, Anita spiega a Gaia (una bambola rimasta a casa) dove siamo stati e cosa abbiamo visto.

*garretti= termine genovese per indicare i polpacci

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