06 aprile 2008

vuoi venire a giocare con noi?

Weekend molto impegnativo, quello appena trascorso. Niente di trascendentale, per carità, però sicuramente interessante.
Sabato mattina, visto che mia mamma e Marta erano ancora a Milano, abbiamo deciso di fare una gita: siamo andati tutti a Luino, città natale di mia madre. La giornata era magnifica e starsene lì sul lungolago, mentre mia madre si nutriva di ricordi non è stato affatto male.



Nel primo pomeriggio siamo tornati indietro perché Franca e Marta dovevano tornare a Celle, mentre io e Dalia dovevamo fare il secondo incontro del nostro gruppo di condivisione. Chi sa di cosa si tratta, sa anche che questi sono appuntamenti molto densi e che uno torna a casa bello carico di cose a cui pensare.*
Il pomeriggio/sera, insomma, è stato molto interessante ed è finito nella classica cena “ognuno porta qualcosa” dove si beve, si magna e si sparano un po’ di cazzate, che non fa mai male.

Oggi invece siamo andati a messa e poi a fare la spesa per la settimana. Poi, verso le 15,30 siamo partiti alla volta di Cuggiono dove Lisa (fidanzata di Livio) ha inscenato, insieme ad altri attori non professionisti una bella versione teatrale del “Gatto con gli Stivali” per bambini.
Anita era letteralmente a bocca aperta e - poverina - in due o tre occasioni era pure spaventata. Però le è piaciuto tantissimo, infatti, dopo lo spettacolo, era molto allegra e aveva voglia di giocare con gli altri bambini.

Ma a questo proposito, veniamo al titolo del topic.
Sabato pomeriggio, mentre facevamo il gruppo di condivisione all’aperto, nel cortile dell’oratorio di Sant’Eugenio c’erano un bel po' di ragazzi e bambini che giocavano. A un certo spunta una bimba di circa tre anni, vede Anita in braccio a Dalia, la osserva un po’ di secondi e poi le dice “vieni a giocare con noi?” e lei: “sì”.
E scende dalle gambe della mamma e segue la bimba.
Ora: io sarò esagerato, lo so, ma non avete idea di che impressione mi ha fatto. Come se mi abbandonasse e - giustamente - preferisse la compagnia di altri bimbi come lei, alla nostra.
Per un po’ non sono riuscito a sentire quello che dicevano gli altri.


* per chi invece non sa di cosa si tratta, ed è interessato, sappia che un giorno di questi spiegherò nel dettaglio in cosa consistono questi gruppi.

1 commento:

Anonimo ha detto...

sei propio un papà chioccia... ti vedo già con la lupara fermo sulla porta quando tenterà di uscire con il primo ragazzo