In cosa consiste? Ci si ritrova alla Messa delle 11,00 (ebbene sì, siamo una famiglia di forte impronta cattolica), poi ci si trasferisce sulla spiaggia dove i più valorosi fanno il bagno, se il tempo lo consente.
E già lì si hanno i primi segnali di che tipo di famiglia siamo: avete presenti i caciaroni rumorosi che rompono le balle? Aggiungetegli il sorriso stampato in faccia e una perenne tendenza a prendere e a prendersi per il culo e ci siamo.
Ma il meglio di se', la famiglia Marrè lo dà nella fase 3: il pranzo.
Si va tutti a casa dello zio Carlo (il più grande dei fratelli MB) dove si rispetta la formula "ognuno-porta-qualcosa", ma soprattutto dove vige la regola "chi prima arraffa, mangia di più".
Quando la zia Marta (moglie dello zio Carlo) porta la pasta in tavola c'è un assalto di piatti-forchette-spingi-anch'io-lui l'hai già presa-non è vero che fa sembrare gli Unni dei timidi Lord inglesi.
Ripeto: tutto questo ridendo e scherzando, sia ben chiaro. Ma la scena è da galeotti tenuti a dieta per un mese.
E se pensate che un atteggiamento del genere vi disgusterebbe, dovreste vedere cosa succede quando vengono portati i dolci (tipo il Salame al Cioccolato) dove il numero di fette è limitato. Apriti cielo.
E quando Laura (moglie di Lorenzo ed ottima cuoca) fa la panna cotta? Ancora peggio.
Dopo il tormentato pranzo, si torna sulla spiaggia per una partita a calcio o, come ieri, per una partita a biglie.
Per tracciare una pista sufficientemente adatta a contenere il numero di biglie, di solito si usa Matteo, che è uno dei cugini più piccoli. Solo di età, è chiaro: perché di stazza sarà alto almeno un 1,85 e pesa non meno di 100 chili.
Per tirarlo ci vogliono una persona per gamba e a metà percorso bisogna darsi il cambio con altri due.
La costruzione della pista occupa una buona mezz'ora.
La gara invece è un continuo di spinte, accuse di baro e scherzi atti a far sbagliare l'avversario e dura fino a quando qualche mamma non dice "dai, che dobbiamo andare". Allora automaticamente quello in atto diventa l'ultimo giro.
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Beh, questo è un assaggio di quella che è la nostra festa.
Visti da fuori, dobbiamo essere alquanto originali, per usare un eufemismo.
Ma a me piace così. E mi piace pure tanto.