Allora: c'è stato il terremoto in Abruzzo.
Il nostro premier, in uno dei suoi ennesimi coup de théâtre sposta il G8 dalla Maddalena a L'Aquila.
E uno pensa: magari, tutto sommato non è un'idea sbagliata.
Però io non capisco. E più esattamente non capisco due cose.
1 - Per giorni e giorni tutti i mezzi di stampa ci hanno detto di non andare assolutamente in Abruzzo, che si rischia solo di intralciare i lavori della Protezione Civile, ecc. Ok, mi sta bene. E allora noi cosa facciamo? Gli mandiamo là un esercito di giornalisti, guardie del corpo, portaborse, e compagnia bella?
2 - Non so voi, ma io tendo ad essere una persona abbastanza riservata. E se sono vivo per miracolo; abito in una tenda (con il tempo di merda che c'è in questi giorni); non so per quanto tempo vivrò in quella tenda; le mie cose sono sepolte sotto cumuli di macerie, per cui ho giusto due felpe e un paio di jeans; visto tutto questo - dicevo - io non penso di aver voglia di farmi fotografare di fianco alla Merkel (per dirne una) con sullo sfondo la mia casa ridotta in macerie. O sono io che sono strano?
1 commento:
temo di ripetermi: in Italia non si fa politica, ma campagna elettorale permanente.
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