14 maggio 2009

a volte ritornano

Questo inizio d'anno ha segnato dei ritorni per me importanti sulla scena musicale.
Ben quattro dischi che stavo aspettando sono usciti a poca distanza l'uno dall'altro.
Innanzitutto due gruppi ormai considerati "storici": U2 e Depeche Mode. Inoltre due artisti leggermente più recenti: Ben Harper e i Green Day.

Partiamo, ovviamente, dagli U2. Ad essere sinceri il primo ascolto del nuovo album è stato scioccante. Ho pensato che, dopo la nostra lunghissima storia, l'amore fosse ormai terminato (si era già notevolmente affievolito dopo i due lavori precedenti della band irlandese).
Poi fortunatamente per me (parlo da fan) il disco a poco a poco è cresciuto con gli ascolti, anche se rimane la sensazione che sia stato realizzato con gli outtakes di "Achtung Baby".
Cerchiamo di essere obiettivi: non è un capolavoro. E non si può neanche dire che sia molto meglio degli ultimi due. A me sembra un passo avanti, sicuro. Però un gruppo di questa caratura soffre troppo il paragone con quanto fatto in precedenza.
In definitiva, possiamo dire che alcune canzoni belle riescono a portare il disco sopra la sufficienza, ma siamo lontani dagli standard che desidererei.

Ed ecco l'altro gruppo dal passato ingombrante: i Depeche Mode. Devo essere sincero: non sono mai stato un loro fan (gli ho sempre preferito produzioni più rock), ma col passare del tempo e con il mio progressivo avvicinarmi alla musica elettronica li ho rivalutati alla grande.
Ormai è retorica dire che pezzi storici ("Enjoy the Silence" su tutti) suonino quanto mai attuali, però corrisponde al vero. Ed ero pronto anche a questo giro a farmi stupire da loro.
Invece no. O meglio: il disco non è brutto, ma suona vecchio. O meglio: suona come un loro disco vecchio. Potrebbe essere un loro lavoro di metà anni novanta. E, da chi è sempre stato avanti, questo scherzetto non te l'aspetti.
Insomma, quello che traspare da "sounds of the Univers" è che ormai i Depeche siano diventati dei mestieranti. Che si vedano ogni due/tre anni per sfornare un disco (con relativo tour) con la stessa verve che ho io al lunedì mattina quando prendo il motorino per andare a lavorare.
Un disco solo per fan.

C'è ancora vita su Marte? (battuta per fan di BH) a quanto pare sì. Dopo gli ultimi deludenti dischi (a me non piaceva neanche il tanto osannato "Diamonds on the inside") Ben Harper torna in vita: il disco con i Relentless7 segna un ritorno alle vecchie sonorità più rock, condito da qualche canzone in stile southern.
Il disco è piacevole, anche se alcune canzoni sembrano plagiate dal suo stesso repertorio. Quello che mi lascia perplesso è che il rocker californiano risulta sempre un po' legato. Un po' come quando cerchi di comportarti in modo naturale, ma sai che hai gli occhi di qualcuno puntati addosso. Avete presente?
Provaci ancora, Ben.

Ma veniamo alle buone notizie: il ritorno dei Green Day. Era difficile replicare un'opera rock come "American Idiot", eppure il trio californiano riesce nell'impresa.
Diviso in tre atti ("Heroes and cons", "Charlatans and Saints" e "Horseshoes and Handgrenades") racconta la storia di una giovane coppia dei nostri giorni (Christian e Gloria) e della loro difficoltà nel raffrontarsi con una società che ti lascia sempre più solo e indifeso.
Fa ridere come in pieno periodo Barack Obama (vissuto come un nuovo new deal) Billie Joe e soci continuino a urlare e sfogare la loro rabbia contro tutto e tutti. E c'è spazio pure per l'autocritica.
Insomma, il nuovo "21st Century Breakdown" è un bel disco: ben confezionato e ben suonato. E, cosa che non guasta mai, con dei contenuti intelligenti.
Bravi. E (se ci riuscite) continuate così.

3 commenti:

sam ha detto...

Fai un errore che faccio sempre anche io.
Colpa dei Pearl Jam :D

Relentless, non Restless!! :P

Filo ha detto...

Grazie.
Correggo.

monty ha detto...

Su ben harper la penso come te.
La prima, splendida, fase della
sua carriera è chiusa dal
magnifico live from mars, da
diamonds comincia la parabola
discendente.
Non sono un fan storico ne un espertone,
ma io la vedo così.

Bel post ;-)