16 aprile 2010

spaccati di Italia

Per poter far espatriare Elena, abbiamo bisogno di un documento di identità, rilasciato dal comune. E poi farlo vidimare in Questura.
Il tutto con la bambina ed entrambi i genitori presenti.
Così mi dice la tizia dell'anagrafe, qualche giorno fa, mentre rinnovo la carta d'identità.

Stamattina, quindi, dopo aver accompagnato Anita all'asilo, prendo la macchina e parto con Dalia ed Elena alla volta dell'anagrafe.
Non troppo traffico, trovo parcheggio quasi subito davanti al Comune. Entrando in un'anagrafe semideserta, veniamo serviti subito e con gentilezza.
Penso: vuoi vedere che è il mio giorno fortunato?



Niente di più sbagliato, mes amis. Se volete essere sicuri che la vostra giornata sia una giornata di merda, andate a farvi un giro in Questura.
Sulla soglia ci dà il benvenuto un poliziotto alquanto burbero che ci accoglie con un "Cosa vuole?", manco fossimo lì a chiedere un favore personale. Prendiamo il nostro numerino (n°31) ed entrando nella bolgia della sala di aspetto vediamo che stanno servendo il numero 14.
Pazienza: andiamo al bar a prenderci un caffè e cazzeggiare un po' e dopo un quarto d'ora torniamo, vedi mai che qui siano particolarmente celeri. Sono al numero 15.
Mi sento morire.

La sala d'aspetto della Questura è un'esperienza che somiglia a un girone infernale: tra poliziotti scontrosi e supponenti (come se tutti ci andassero ogni giorno in Questura), extracomunitari che non parlano bene italiano e vengono trattati da bestie, gente che è lì per denunce per cui ci vogliono sempre altri documenti, eccetera.
Per fortuna che Elena fa un po' di show e quindi rende più lieve quell'attesa inutile.
Attesa che dura 2 ore. No, dico: due ore.

E pensate che alla fine siamo approdati allo sportello perché è arrivato il nostro numero? Nossignori.
Siamo passati perché un poliziotto ha visto per l'ennesima volta che o io o Dalia uscivamo a far prendere un po' d'aria alla bambina e quindi ha deciso lui all'istante "i prossimi siete voi" e ci ha fatto accomodare nella stanzetta con gli sportelli.

Che dire?
Viva l'Italia.

3 commenti:

zesitian ha detto...

ci sono passato anch'io un paio di anni fa. senza normanna e normannino, però. ho portato un certificato suppletivo, il consenso della normanna, pagato non so quanti cavolo di bolli, e perso un paio di mattine perché mancava sempre qualche documento. nei giorni in cui si rinnovano i permessi, tra l'altro. la questura pare uguale in ogni città.

Anonimo ha detto...

Ma alla fine ce l'avete fatta a concludere? Hanno "vidimato"? Noi nel frattempo ci siamo messi a soffiare nel cielo perché, se va avanti così, sarà stato tutto inutile. La Ryanair ha sospeso i voli fino a mercoledì...la prendono larga. Sabien

drunkside ha detto...

i soliti raccomandati.