Quando hai una famiglia, la ripartenza settembrina è sempre un trauma. O meglio: lo è anche per chi è single, ma dover avviare tutte le attività familiari, peggiora la situazione.
Iscrizione in piscina, iscrizione ad inglese, ripetere l'iter scuola-pediatra-scuola per la dieta senza uovo di Anita per la scuola, per esempio, sono solo alcuni dei compiti che tocca affrontare.
Lavorativamente invece mi tocca rituffarmi in una serie di incombenze, tra le quali spicca la mia preferita (in senso ironico, ne'): telefonare ai clienti, chiedere come stanno, se sono andate bene le ferie, ecc.
Chiariamoci: con i clienti con cui vado d'accordo è una passeggiata. Ad alcuni mi fa anche piacere chiederlo, come se fossero degli amici. Ma quando tocca a quelli con i quali lo fai solo per questioni di rappresentanza, beh, lì la pesantezza si fa insopportabile.
A dare una svolta - in negativo - a questo settembre '11 - c'è una cappa d'afa che, unita allo smog, ha reso l'aria irrespirabile. Risultato? prima s'è ammalata Anita e poi Elena. In più Dalia ha un'asma clamorosa, causata dalle polveri sottili.
Insomma, come se non bastassero i soliti pensieri post-ferie del tipo "cambio vita e apro un resort in Giamaica", c'è pure questo deterrente in più.
Decisioni drastiche si prospettano all'orizzonte.
1 commento:
Il cielo ha voluto bene a Dalia. :)
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