Anche per questa puntata di "indovina la citazione", mi duole dirvi che indovinarlo all'ultima è troppo facile! Dai, dai, provate.
01 - Se volete il mio parere siamo eterosessuali per approssimazione, non per
scelta. È solo una questione di chi ti tira. È solo una faccenda di
estetica, non c'entra una mazza la moralità.
02 - Tu trovi che quest'approccio di solito funziona? O lasciami indovinare,
non l'hai mai tentato prima. Infatti normalmente non fai approcci alle
ragazze, ho ragione?
La verità è che sei un ragazzo sensibile e calmo
ma, se fossi pronta a correre il rischio, potrei scoprire il tuo lato
nascosto: brillante, avventuroso, appassionato, tenero, leale - TAXI! - un
po' cattivo e un po' pazzoide ma, ehi, non è questo che intriga noi
ragazze?
03 - Ursula Andress! La quintessenza delle pupe di Bond! È quello che dicono
tutti. L'incarnazione - giusto? - della sua superiorità su di noi.
Bellissima, esotica, grande sensualità eppure, del tutto inaccessibile a
chiunque a parte lui. Cagate! Insomma, ammettiamolo dico io: se si fa
uno di Edimburgo si può fare tutti noi no, cazzo?
04 - È una merda essere scozzesi! Siamo il peggio del peggio, la feccia di
questa cazzo di terra, i più disgraziati, miserabili, servili, patetici
avanzi che siano mai stati cagati nella civiltà.
Ci sono quelli che
odiano gli inglesi, io no! Sono solo delle mezze seghe! d'altra parte
noi siamo stati colonizzati da mezze seghe, non troviamo neanche una
cultura decente da cui farci colonizzare. Siamo governati da palle
mosce!
05 - Prendete l'orgasmo più forte che avete mai provato. Moltiplicatelo per mille. Neanche allora ci siete vicini.
06 - Scegliete la vita; scegliete un lavoro; scegliete una carriera;
scegliete la famiglia; scegliete un maxitelevisore del cazzo; scegliete
lavatrici, macchine, lettori CD e apriscatole elettrici. Scegliete la
buona salute, il colesterolo basso e la polizza vita; scegliete un mutuo
a interessi fissi; scegliete una prima casa; scegliete gli amici;
scegliete una moda casual e le valigie in tinta; scegliete un salotto di
tre pezzi a rate e ricopritelo con una stoffa del cazzo; scegliete il
fai da te e chiedetevi chi cacchio siete la domenica mattina; scegliete
di sedervi sul divano a spappolarvi il cervello e lo spirito con i quiz
mentre vi ingozzate di schifezze da mangiare. Alla fine scegliete di
marcire, di tirare le cuoia in uno squallido ospizio ridotti a motivo di
imbarazzo per gli stronzetti viziati ed egoisti che avete figliato per
rimpiazzarvi; scegliete un futuro; scegliete la vita. Ma perché dovrei
fare una cosa così? Io ho scelto di non scegliere la vita, ho scelto qualcos'altro, le ragioni? Non ci
sono ragioni, chi ha bisogno di ragioni quando ha l'eroina?
27 aprile 2012
26 aprile 2012
operazione Tyler Durden
Settimana scorsa è cominciato il mio tentativo di perdere un po' di peso in vista dell'estate. Prendendo spunto da un blog che seguo l'ho chiamato "operazione Tyler Durden".
Sia chiaro: io non ci assomiglio neanche lontanamente a Tyler Durden (che poi sarebbe Brad Pitt in "Fight Club"). E non ci assomiglierei neanche dopo 2 anni di allenamenti e 3 o 4 plastiche facciali.
Ma a qualcuno o qualcosa bisogna ispirarsi, no?
Insomma, ho cominciato neanche una settimana fa. O forse dovrei dire ri-cominciato. Gioco a calcio una volta alla settimana (insufficiente per una persona di 41 anni che mangia come un bufalo) e ho sempre avuto l'abbonamento alla palestra.
Ma averlo non significa andarci in 'sta benedetta palestra. Infatti da Natale a settimana scorsa ci sono andato ben due volte.
Adesso l'impietosa bilancia segna 90 chili e mi sento un budino. Il che significa
Priorità: dimagrire e tirare su un po' di massa muscolare.
Tempistica: due mesi.
Ce la farò? E non dite subito "no", cazzo, che così mi scoraggiate.
23 aprile 2012
la fine (?) di un falso mito
Alcuni lo dicevano da tempo: la Lega
è come l’UDEUR del nord. Ovvero familismo, compravendita di voti,
interecettazione di fondi pubblici ecc.
Il guaio è che la Lega faceva
di "Roma ladrona" (pronunciato in Bossi style, con tanto di voce rauca e occhio ignorante) la sua bandiera. E questo rende il loro caso
ancor peggiore rispetto al caso di Lusi della Margherita di
qualche settimana fa, o ai vari casi della Prima Repubblica, che si celavano dietro a un "rubano tutti, lo faccio anch'io".
Tutti i partiti rubano, è chiaro. Ma se quelli
trovati con le mani nella marmellata si vantavano di
essere i cavalieri di un’Italia diversa (o Padania diversa?) be’ altro
che monetine: il pestaggio mediatico è garantito. E pure doveroso.
Fa tristezza constatare che i popoli italici, benché mascherati
dietro a sigle politiche, regioni o tradizioni diverse sono tutti
familisti, corruttori e corruttibili e parassitano la comunità
attraverso lo stato continuamente e senza vergogna.
fotografia scattata stamattina in corso XXII marzo, angolo via Fratelli Bronzetti.
18 aprile 2012
cos'è successo a Gerald Bostock
Nel 1972 uscì un magnifico concept album di rock progressivo dal titolo "Thick as a Brick", firmato da una band meravigliosa che si chiama Jethro Tull, e che narrava le gesta di un ragazzino di dieci anni, Gerald Bostock, bambino prodigio e poeta in erba.
Disco epocale e da me largamente amato.
E poi cosa è successo? È successo che quarant'anni dopo, arriva una sorta di sequel, ad opera di Ian Anderson, cantante, compositore e vera anima dei Jethro Tull: "Thick as a Brick 2" (titolo non molto originale, ma vabbè).
Proseguono le vicende di Gerry Bostock, ormai 50enne. O meglio: di quello che avrebbe potuto diventare. Si valutano i vari "What-Ifs, Maybes and Might-Have-Beens" della vita e dei vari bivi che ci troviamo davanti e per quale motivo decidiamo di svoltare da una parte o dall'altra.
Cioè: non è che io abbia capito tutto, eh! La verità è che uno dovrebbe stare lì a leggersi tutte le parole. Ma siamo sinceri: non ne ho fisicamente il tempo. E questo dando per scontato che la mia conoscenza dell'inglese mi permetta di capire tutto.
Quel che posso dire di sicuro è che il disco è di molto piacevole. E a un vecchio dinosauro come me, sembra di tornare indietro nel tempo. Cioè: sembra veramente un disco scritto un anno dopo il primo capitolo, l'atmosfera è identica, anche se qua non abbiamo un'unica grande traccia, come nel disco del 1972, ma tanti piccoli brani.
C'è da dire che io non mi aspettavo quasi niente da questo disco. Elemento per me fondamentale, perché è notorio che aspettativa = delusione. Specie quando si parla di sequel.
Divertenti anche i vari giochi di trasposizione nell'arco degli anni. A partire dalla copertina: allora era la copertina del giornale "Saint Cleve Chronicle"; adesso è - ovviamente - trattata come un'Home Page del sito Saint Cleve.
Se volete saperne di più in generale, andate direttamente al sito ufficiale di Ian Anderson.
Disco epocale e da me largamente amato.
E poi cosa è successo? È successo che quarant'anni dopo, arriva una sorta di sequel, ad opera di Ian Anderson, cantante, compositore e vera anima dei Jethro Tull: "Thick as a Brick 2" (titolo non molto originale, ma vabbè).
Proseguono le vicende di Gerry Bostock, ormai 50enne. O meglio: di quello che avrebbe potuto diventare. Si valutano i vari "What-Ifs, Maybes and Might-Have-Beens" della vita e dei vari bivi che ci troviamo davanti e per quale motivo decidiamo di svoltare da una parte o dall'altra.
Cioè: non è che io abbia capito tutto, eh! La verità è che uno dovrebbe stare lì a leggersi tutte le parole. Ma siamo sinceri: non ne ho fisicamente il tempo. E questo dando per scontato che la mia conoscenza dell'inglese mi permetta di capire tutto.
Quel che posso dire di sicuro è che il disco è di molto piacevole. E a un vecchio dinosauro come me, sembra di tornare indietro nel tempo. Cioè: sembra veramente un disco scritto un anno dopo il primo capitolo, l'atmosfera è identica, anche se qua non abbiamo un'unica grande traccia, come nel disco del 1972, ma tanti piccoli brani.
C'è da dire che io non mi aspettavo quasi niente da questo disco. Elemento per me fondamentale, perché è notorio che aspettativa = delusione. Specie quando si parla di sequel.
Divertenti anche i vari giochi di trasposizione nell'arco degli anni. A partire dalla copertina: allora era la copertina del giornale "Saint Cleve Chronicle"; adesso è - ovviamente - trattata come un'Home Page del sito Saint Cleve.
Se volete saperne di più in generale, andate direttamente al sito ufficiale di Ian Anderson.
13 aprile 2012
la gita scolastica ai tempi di Facebook
Anita è in gita con la scuola. Sì, a 5 anni e mezzo è in gita con la scuola, proprio così.
Se me lo avessero detto un paio di anni fa non ci avrei creduto.
4 giorni e tre notti senza la famiglia, sotto la tutela di alcune maestre coraggiose e disposte a sobbarcarsi il peso di una ventina di bambini ancora in età da "voglio la mia mamma".
Capita però che le maestre siano anche particolarmente avvezze all'uso della tecnologia. E quindi di avere l'opportunità di seguire tua figlia mentre visita un castello o fa un gita in motoscafo o altre attività.
E così la separazione è meno difficoltosa, nonostante la tenera età.
Viva Facebook, quindi, se ci permette di seguire a distanza questi avvenimenti. E viva le maestre che si sono premurate di tutto.
in foto: Anita, Amelie e Camilla, mentre mangiano un gelato (beh, questo lo vedevate da soli)
Se me lo avessero detto un paio di anni fa non ci avrei creduto.
4 giorni e tre notti senza la famiglia, sotto la tutela di alcune maestre coraggiose e disposte a sobbarcarsi il peso di una ventina di bambini ancora in età da "voglio la mia mamma".
Capita però che le maestre siano anche particolarmente avvezze all'uso della tecnologia. E quindi di avere l'opportunità di seguire tua figlia mentre visita un castello o fa un gita in motoscafo o altre attività.
E così la separazione è meno difficoltosa, nonostante la tenera età.
Viva Facebook, quindi, se ci permette di seguire a distanza questi avvenimenti. E viva le maestre che si sono premurate di tutto.
in foto: Anita, Amelie e Camilla, mentre mangiano un gelato (beh, questo lo vedevate da soli)
11 aprile 2012
06 aprile 2012
indovina la citazione - 22
Film pieno zeppo di citazioni, di un regista che ama le citazioni.. Ne scelgo alcune, ma confido lo indoviniate entro le prime.
01 - Lei era una cosa unica. Certe volte la notte restavo a fissarla mentre dormiva. Ogni tanto lei si svegliava e se ne accorgeva. E si metteva a strillare.
02 - Il segreto sta nel non essere te, ma me. Tu sei bassino e piuttosto bruttino, ma anch'io sono abbastanza basso e brutto per avere successo per conto mio.
03 - Tu hai investito le tue emozioni in azioni fallimentari. Hai subito un crack: non sono più quotate in borsa. E allora tu che cosa fai? Devi reinvestire! Possibilmente in azioni più stabili, qualcosa che dia garanzia di sviluppo a lunga scadenza.
- Con chi mi vuoi fidanzare? Con la General Motors?
04 - Io voglio una donna eccezionale. Veramente eccezionale.
- Be', senti, Madame Curie è morta: chi c'è rimasto?
05 - Poi sta cominciando a piovere e mi sono ricordata che c'è un bel film con Ida Lupino sul 4° canale. Sai quello dove lei è felicemente sposata e all'improvviso si mette nei pasticci col miglior amico di suo marito?
- E poi come finisce?
- Lei li ammazza tutti e due e poi si suicida.
- È meglio uscire!
06 - Le interessa la danza signorina?
- Sparisci sgorbio!
...
- Che cosa ha detto?
- Che è un po' stanca.
07 - Devo avere delle bistecche surgelate e una bottiglia di Champagne.
- E che ci fai con lo Champagne? Devi varare una nave?
- No, volevo cucinare a casa per impressionare una ragazza: ho fatto il manzo Stroganoff nella pentola a pressione.
- E come è venuto?
- Non lo so, è ancora appiccicato al muro.
01 - Lei era una cosa unica. Certe volte la notte restavo a fissarla mentre dormiva. Ogni tanto lei si svegliava e se ne accorgeva. E si metteva a strillare.
02 - Il segreto sta nel non essere te, ma me. Tu sei bassino e piuttosto bruttino, ma anch'io sono abbastanza basso e brutto per avere successo per conto mio.
03 - Tu hai investito le tue emozioni in azioni fallimentari. Hai subito un crack: non sono più quotate in borsa. E allora tu che cosa fai? Devi reinvestire! Possibilmente in azioni più stabili, qualcosa che dia garanzia di sviluppo a lunga scadenza.
- Con chi mi vuoi fidanzare? Con la General Motors?
04 - Io voglio una donna eccezionale. Veramente eccezionale.
- Be', senti, Madame Curie è morta: chi c'è rimasto?
05 - Poi sta cominciando a piovere e mi sono ricordata che c'è un bel film con Ida Lupino sul 4° canale. Sai quello dove lei è felicemente sposata e all'improvviso si mette nei pasticci col miglior amico di suo marito?
- E poi come finisce?
- Lei li ammazza tutti e due e poi si suicida.
- È meglio uscire!
06 - Le interessa la danza signorina?
- Sparisci sgorbio!
...
- Che cosa ha detto?
- Che è un po' stanca.
07 - Devo avere delle bistecche surgelate e una bottiglia di Champagne.
- E che ci fai con lo Champagne? Devi varare una nave?
- No, volevo cucinare a casa per impressionare una ragazza: ho fatto il manzo Stroganoff nella pentola a pressione.
- E come è venuto?
- Non lo so, è ancora appiccicato al muro.
05 aprile 2012
addio, Mia!
Chissà perché certe cose succedono mentre piove. E per di più durante la notte.
Certe volte la nostra vita sembra scritta da uno sceneggiatore.
Insomma stanotte, mentre pioveva, è morta la nostra gatta. Abbiamo dovuto farla sopprimere. O "addormentarla", dicendolo in maniera più delicata.
La cosa strana è che fino a un mese fa, o anche meno, stava bene. Poi improvvisamente ha avuto un tracollo verticale che l'ha portata prima a vomitare spesso, e poi a smettere di essere un gatto e a somigliare di più a una pelliccia di gatto. Lasciata lì.
Prima l'abbiamo portata da un veterinario, quando ancora era più o meno in salute, ma è stato impossibile visitarla, perché è sempre stata una gatta aggressiva. Da ieri, poi, si trascinava a fatica, e aveva proprio lo sguardo stanco e assente.
Così abbiamo aspettato che le bambine si addormentassero; abbiamo fatto venire lo zio Dauno a casa (per qualsiasi evenienza) e siamo andati al Pronto Soccorso veterinario dove l'hanno visitata, le hanno fatto le analisi del sangue e ci hanno detto che era molto malata e che non c'era più niente da fare. Così l'abbiamo salutata e l'abbiamo lasciata lì dove l'hanno addormentata.
Ciao, gatta matta. Mi mancherai.
Certe volte la nostra vita sembra scritta da uno sceneggiatore.
Insomma stanotte, mentre pioveva, è morta la nostra gatta. Abbiamo dovuto farla sopprimere. O "addormentarla", dicendolo in maniera più delicata.
La cosa strana è che fino a un mese fa, o anche meno, stava bene. Poi improvvisamente ha avuto un tracollo verticale che l'ha portata prima a vomitare spesso, e poi a smettere di essere un gatto e a somigliare di più a una pelliccia di gatto. Lasciata lì.
Prima l'abbiamo portata da un veterinario, quando ancora era più o meno in salute, ma è stato impossibile visitarla, perché è sempre stata una gatta aggressiva. Da ieri, poi, si trascinava a fatica, e aveva proprio lo sguardo stanco e assente.
Così abbiamo aspettato che le bambine si addormentassero; abbiamo fatto venire lo zio Dauno a casa (per qualsiasi evenienza) e siamo andati al Pronto Soccorso veterinario dove l'hanno visitata, le hanno fatto le analisi del sangue e ci hanno detto che era molto malata e che non c'era più niente da fare. Così l'abbiamo salutata e l'abbiamo lasciata lì dove l'hanno addormentata.
Ciao, gatta matta. Mi mancherai.
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