Ma quanto mi piacciono gli Young the Giant? Lo so: è presto per dirlo, dopo solo due dischi. Però intanto la band californiana arriva al suo secondo lavoro confermando tutto quanto ha fatto di buono nel primo, che non è poco (signori Scimmie Artiche, vi fischiano le orecchie?)
Mi direte: e cos'avevano fatto di buono? Effettivamente non c'è nulla di nuovo in questo pop-rock, ma quando li ascolto, mi catapultano in una situazione "macchina, finestrini giù, giornata di sole e via verso il mare". E mica è poco. Infatti mi sono inventato questo termine del "sunny pop" che secondo me rende l'idea.
A parte tutto, trovo che i giovani giganti riescano a suonare un pop-rock divertente, che rispetta le regole del genere cui appartiene, ma con molta più classe e attrattiva di tanti altri gruppi analoghi.
In loop serrato in questi giorni pre-estivi. Vediamo se tra qualche mese avrò ancora voglia di ascoltarli, così come mi è capitato col precedente disco.
09 maggio 2014
05 maggio 2014
new generation
Anita (7 anni e mezzo) con il telefono in mano: "qual è la password per chiamare la nonna?"
in foto: il primo bagno in mare dell'anno
in foto: il primo bagno in mare dell'anno
02 maggio 2014
l'era del porco
Un altro libro divorato. Questo in tre giorni.
Ma roba che dovevo impormi di spegnere la luce e costringermi a dormire, che sennò avrei fatto il giro dell'orologio, pur di seguire le avventure di Lajos e i suoi amici.
Lo sfondo è Bologna. Il protagonista un giovane trentenne che si barcamena tra lavoretti, suonare la chitarra in un gruppo rock e tentativi di diventare un vero scrittore.
L'era del porco è uno di quelle storie "di vita vera" che appassiona noi maschietti, sempre in balia della sindrome di Peter Pan e degli eventi con cui la vita ci travolge.
Il libro ha un ritmo eccellente ed è scritto molto bene. I personaggi sono un po' gli amici che abbiamo avuto tutti. E la storia è quella che potremmo (o quasi) aver vissuto anche noi.
Molto divertente. Consigliato.
Ma roba che dovevo impormi di spegnere la luce e costringermi a dormire, che sennò avrei fatto il giro dell'orologio, pur di seguire le avventure di Lajos e i suoi amici.
Lo sfondo è Bologna. Il protagonista un giovane trentenne che si barcamena tra lavoretti, suonare la chitarra in un gruppo rock e tentativi di diventare un vero scrittore.
L'era del porco è uno di quelle storie "di vita vera" che appassiona noi maschietti, sempre in balia della sindrome di Peter Pan e degli eventi con cui la vita ci travolge.
Il libro ha un ritmo eccellente ed è scritto molto bene. I personaggi sono un po' gli amici che abbiamo avuto tutti. E la storia è quella che potremmo (o quasi) aver vissuto anche noi.
Molto divertente. Consigliato.
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