Due settimane a Montecampione con le mie figlie: se la prima settimana di vacanza è stata all'insegna della spensieratezza, nella seconda parte delle ferie ho fatto - giustamente - il papà. Oltre ai doveri da casalinga, ho cercato di tenere le ragazze impegnate, di stimolarle con escursioni e cose così.
Ma c'è stato anche un secondo aspetto interessante: se nei primi 7 giorni c'erano ancora i miei (pochi) amici con cui farsi una bevuta serale o qualche gita durante il giorno, in quelli rimanenti, quando gli altri papà già riprendevano la routine lavorativa, mi sono ritrovato costretto a trascorrere più tempo da solo e di conseguenza fare i conti con me stesso.
Penso che la sfida più importante per me in questo momento sia riuscire a fare pace con me stesso e imparare a stare bene da solo. Se ripenso alla mia vita sono praticamente sempre stato fidanzato/sposato e in mezzo agli amici. Ecco, trasferendomi in un città che non conosco e dove non ho amici, dovrò imparare ad essere un po' eremita e capirmi meglio. Vorrei anche andare da uno psicologo. Magari non subito, ma sarebbe interessante.
3 commenti:
Mi verrebbe da farti gli auguri sul fatto di capirti meglio, e sai che sarebbe una battuta. Non è un compito facile, ma giassai. Io, anche se non sembra, ci ho lavorato parecchio fin da bimbo, magari è pure per quello che sono ancora messo così. Per lo psicologo, sicuramente esperienza interessante, per quelli da analisi però ci vogliono troppi soldi, quindi anche io (dopo quello della mutua che, ti sorprenderà, ma mi ha detto che non avevo nessuna malattia mentale) ho rimandato a DDD.
no, no: si vede che ci hai lavorato parecchio.
Poi i risultati sono quelli che sono, ma vabbè. :D
Scherzo anche io, ma mi piacerebbe parlarne, una volta. Magari quando mi vieni a trovare.
You bet!
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