18 settembre 2008

antifurto, senza "anti"

Quando nel non lontano 2003 comprammo la casa in via Tertulliano, la mia signora decise che avevamo bisogno di un antifurto e di una cassaforte, come se le nostre mura custodissero chissà quale tesoro nascosto.
Ancora ad oggi la cosa di maggior valore che abbiamo in casa penso sia un mobile che ci ha fatto Cuciuffo su misura, in wengé, che credo costi sui 1500 euro; ma soprattutto che pesa circa un quintale, quindi non è un oggetto per cui vale la pena rubare in casa nostra.

Ma se per la cassaforte un impiego c'è ed è quello di custodire oggetti di valore affettivo (come l'anello del nostro fidanzamento, alcuni oggetti della madre di Dalia, ecc.), per l'antifurto invece non c'è alcuna spiegazione logica.
Come dicevo, in casa non abbiamo nulla di valore; inoltre l'edificio in se', vista la zona e l'aspetto esteriore, non è particolarmente appetibile per eventuali ladri.

Non contento di non essere mai stato utilizzato, l'antifurto in questione, in questi 5 anni si è distinto per:
- un allarme partito senza nessun motivo una notte d'estate (senza temporali in corso o similia) con conseguente chiamata a un "pronto soccorso elettricista". Costo 200 euro.
- attivazione di allarme ogni volta che si apre un armadio in entrata e nuova chiamata ad un elettricista. Costo 100 euro.
- infine ieri si è messo a fare un suono più light ma costante, quel tanto sufficiente da rompere i coglioni con nuovo intervento di un elettricista. Altri 100 euro.

Insomma: abbiamo fatto un gran bell'affare.
Per tutto il resto c'è Mastercard...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Filo, se mi dai il civico ci penso io a metterti a posto la coscienza!! :D

zesitian ha detto...

ma chi mette l'allarme poi deve venire a fare manutenzione annuale (tipo caldaia) e fare assistenza, il tutto a prezzi modici.
(a meno che l'antifurtaro non sia svanito con la cassaforte del precedente proprietario).