17 ottobre 2008

mode vintage

C'è una cosa che mi irrita particolarmente e sono le mode vintage.
E non sto parlando delLA MODA, sia chiaro: ognuno può andare in giro vestito come gli pare, per quanto mi riguarda. Se vedo uno in giro vestito come "Starsky&Hutch" per me è un coglione, ma se piace a lui...
Intendo questo costante sentimento nostalgico che è diffuso tra molta gente.

Su Facebook c'è pieno di gente che mette le foto vecchie; e fin qua, nulla di male. Ma i commenti alle foto? Quasi sempre: "ah, bei tempi!".
Capisco che - per puro istinto di sopravvivenza - uno tenda a ricordarsi le cose belle della vita (altrimenti saremmo tutti suicidi già a 25/30 anni).
Ma lo pensate veramente? Io se penso al liceo, per esempio, ricordo che mi sono divertito un sacco, ma sono stato anche parecchio male. E non solo, facendo un rapido calcolo, sono convinto di stare meglio adesso.

Ma non è questo il punto: in edicola impazzano i dvd di Remì ("Remì", dio mio! il cartone animato più triste dell'universo), di Spazio 1999 e cose così. E ciò che è terribile è che la gente se li compra. (e secondo me non li vedrà mai, ma vabbè).
E via mail? "Sei nato negli anni 70, se..." oppure "Sei cresciuto negli anni 80, se..." e giù a ricordare i telefilm, le mode, ecc.
In televisione ci sono sempre più programmi che fanno vedere spezzoni di vecchie trasmissioni.
Per non parlare delle compilation delle sigle dei cartoni animati.

Mi sembrano tutti con lo sguardo sempre rivolto al passato, che per me è simbolo di arretratezza culturale. Nonchè di mancanza di progetti o fiducia nel futuro.

Ma veniamo alla musica (argomento a me particolarmente caro): discutevo qualche giorno fa con un ragazzo che sostiene che il rock è morto e quelle balle lì. Io gli dico: ti sbagli di grosso; sono cambiate molte cose e il rock non è più "di moda", ma gruppi o cantanti molto validi ce ne sono a iosa.
Tutto è nato perché lui torna a vedere un concerto dopo un po' di tempo e cosa va a vedere? gli AC/DC. Che per carità, io li adoro, ma magari c'è anche gente un po' più fresca.
"Ma ormai complessi come i Soundgarden non ce ne sono più..." dice lui.
"Hai provato a sentire gli Alter Bridge?" rispondo.
"Non li conosco".

Ogni tanto penso che il mondo si stia congelando. Ognuno si ferma ad un determinato anno, a seconda della propria indole, e da quel punto lì si fermi.
Perché?



nella foto: Remì.
Che cazzo c'aveva da ridere con tutte le sfighe che gli capitavano?

6 commenti:

monty ha detto...

per l'aspetto musicale penso ci sia
molto snobismo, spesso quelli che
sostengono che il rock è morto
hanno smesso di ascoltare musica
da parecchio, e pensano che la
musica, per solidarità, si sia fermata.

jumbolo ha detto...

non mi rimane che applaudire: un post che vorrei aver scritto io.

Anonimo ha detto...

giusto l'altro giorno ho espresso più o meno lo stesso concetto con un amico che rimpiangeva i vecchi tempi su A modo mio dei Negrita! davvero, concetti simili... medesimo fastidio!!!!

la penso come te: arretratezza, scarsa fiducia. penso sia lo stesso tipo di automatico scoramento che ti fa vedere l'altra fila al Super sempre più veloce, è proprio un automatismo della minchiazza.

piangi i Negrita?
io rido con Ornette Coleman.....

fateci caso:

la generazione precedente è sempre meglio. sempre.

ai tempi era sempre diverso.

forse è solo la musica dei vent'anni, che è un piede di porco enorme e scava e riporta allo start.
avevi tutto da perdere e torneresti indietro con la consapevolezza d'oggi.

stronzate. questo lo pensa chi non si tiene cari gli sbagli e il sempre prezioso dubbio.

è un eterno percorso inverso, voglia di rientrare in quel cazzo di grembo! basta!
cresci,invecchia e muori! possibilimente rompendo meno possibile il cazzo! fattene una ragione! il tempo passa! tu e quel cornutazzo di red ronnie.

parlando di musica:

che vi devo dire... vedrò gli ac/dc ma riconosco che il loro (e di molti molti altri) tipo di stereotipo è molto comodo e viscido.

loro come i ramones, iron maiden... non sono che l'altra faccia dei film di de sica, boldi, pierino di vitali, bagaglino eccetera...

è il conformismo che c'ammazza e ci conforta. ti riporta indietro dove, paradossalmente, forse nemmeno sei stato.
ti fa essere in quel momento soprattutto ciò che NON sei stato!

e la scimmia di Remi era una stramaledetta metafora!!!!!

: )

Mau

Anonimo ha detto...

dimenticavo... collega tutto con un tuo vecchio post in cui lamentavi che la gente ride ancora di Frankenstin jr e il cerchio si chiude
: )

Mau

Anonimo ha detto...

I Finley! In confronto agli 883 sono merda! :D

Ammè Frankenstin Jr non è mai piaciuto.
Nemmeno la prima (e unica) volta che lo vidi.

La gente è nostalgica, perché ha paura. Una paura fottuta.

zesitian ha detto...

beh, una cosa è la nostalgia tout court, una cosa è la nostalgia per la qualità. la qualità di sceneggiatura di Spazio 1999, al netto del low budget per gli effetti speciali e dell'abbigliamento assai poco futuristico, è e rimane notevole. stesso dicasi per i dialoghi di alcuni film italiani, assai poco stereotipati e molto più vibranti. c'era una poetica, insomma, quando la poetica contava. oggi gli esempi si contano sulla punta delle dita. poi concordo: spesso la nostalgia pret a porter nasconde la paura del futuro, e la pigrizia di cercarselo nel presente.