Quello che sta succedendo oggi (come epilogo ai fatti dei giorni scorsi) è impressionante.
Io non sono solito commentare fatti di cronaca, ma non riesco a non esimermi dal parlare del caso "Eluana".
Come tutti sanno Eluana Englaro è una ragazza in come da 17 anni. La Cassazione, dopo anni di dibattiti, ha finalmente dato l'autorizzazione a sospendere l'alimentazione alla ragazza.
E, nel peggiore dei modi, è partita una diatriba mediatica sul fatto che sia giusto o meno far finire la vita di questa persona.
È in atto in queste ore un teatrino politico che fa ribrezzo, dove persone dalla dubbia moralità (per non dire indubbia amoralità) quali sono i nostri politici invocano il rispetto per la vita umana solo quando fa comodo a loro.
È tutto un bieco, orribile, disgustoso gioco politico.
E lo scenario è lo stesso del famoso "family day", dove persone separate e divorziate manifestavano contro i Dico. La stessa è anche l'ipocrisia.
Quella di chi non ha mai immaginato per un solo istante come può sentirsi un genitore che per 17 anni (diciassette! sono più di seimila giorni!) ha dovuto sopportare il dolore di una figlia in coma.
Un coma che ogni giorno che passa ti dà sempre meno speranza.
E la decisione - che sarà stata soffertissima - di interromperne l'alimentazione per poterla lasciar morire.
E questa massa di criminali, corrotti, mafiosi e quant'altro ci speculano sopra per i propri tornaconti elettorali (perché poi tutto si riduce a quello).
Io - lo giuro! - ho le lacrime agli occhi se penso a quel povero genitore.
2 commenti:
ne ho già scritto. le mie lacrime sono anche di rabbia, e impotenza, e frustrazione.
adesso è morta. Il QN stamattina pubblica un editoriale dal titolo "ci mancherai". Sicuro. E io credo di sapere perchè...
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