Le bimbe crescono.
Anita è da una settimana che va all'asilo... ooops! volevo dire scuola materna, e sembra trovarsi bene.
Si stanca molto, ma è contenta.
Elena è la solita patatona: sempre felice e giocosa.
Nonostante i soprusi e i capricci della sorella maggiore, non si lamenta di niente e, anzi, appena la vede sorride e si agita tutta contenta.
Da lunedì le abbiamo messe a dormire nella stessa stanza.
Elena ha preso il lettino di Anita, mentre Anita ha avuto un nuovissimo letto "Kritter" (made in Ikea, ovviamente).
Un piccolo avvertimento: non montate mai un lettino all'ora di cena, come ho fatto io.
La vostra figlia cui il letto è dedicato si esalterà e passerà un paio d'ore a saltarci sopra dalla gioia, anziché andare a dormire.
Imparate dagli errori. I miei errori.
in foto: il letto Kritter, come da catalogo.
30 settembre 2009
25 settembre 2009
lo giuro!
Lo giuro: nella palestra dove vado ogni tanto a pausa pranzo c'è un istruttore che sembra Brad Pitt nel film "Burn after Reading".
Mi dispiace deludere le donne: non è uguale anche fisicamente, anche se un pochino pochino ci può assomigliare.
È l'atteggiamento che è quello.
Quando si mette (come oggi) nel tapis roulant accanto al mio e mentre corre fa gli esercizi con le braccia riesco a stento a trattenere le risa.
Vi basti sapere, giusto per conoscere il tipo, che l'altro giorno smadonnava come un turco perché non funzionava la presa per il phon.
Sì, perché lui - dopo l'allenamento e prima di iniziare il suo lavoro da istruttore - appena fatta la doccia sta 10 minuti (dieci!) a phonarsi i capelli.
Ah, per la cronaca: la presa non funzionava perché non l'aveva inserita bene.
Rendo l'idea?
Mi dispiace deludere le donne: non è uguale anche fisicamente, anche se un pochino pochino ci può assomigliare.
È l'atteggiamento che è quello.
Quando si mette (come oggi) nel tapis roulant accanto al mio e mentre corre fa gli esercizi con le braccia riesco a stento a trattenere le risa.
Vi basti sapere, giusto per conoscere il tipo, che l'altro giorno smadonnava come un turco perché non funzionava la presa per il phon.
Sì, perché lui - dopo l'allenamento e prima di iniziare il suo lavoro da istruttore - appena fatta la doccia sta 10 minuti (dieci!) a phonarsi i capelli.
Ah, per la cronaca: la presa non funzionava perché non l'aveva inserita bene.
Rendo l'idea?
24 settembre 2009
interrazialità
Questa cosa è successa domenica, ma trovo il tempo per scriverla solo adesso.
Il fine settimana scorso abbiamo trascorso due bellissimi giorni in un agriturismo, ospiti da amici.
Visto che la padrona di casa ha recentemente adottato una bambina cinese, da buon genitore scrupoloso, mi premuravo di spiegare ad Anita l'interrazialità e l'uguaglianza.
Non so perché ho iniziato il discorso: di solito non ce n'è bisogno, perché i bambini non hanno queste barriere mentali.
Stavo compiendo uno di quei discorsi da "volemose bene" e spiegando che ci sono i bimbi con la pelle rosa, quelli con la pelle gialla (che poi gialla non è, ma vabbè) e quelli con la pelle marrone, quando sono stato prontamente interrotto da Anita:
"proprio come Briatore?"*
* per chi non fosse a conoscenza della canzone in questione, sappia che è una citazione da "La Faccia di Briatore" dal disco "Tempi Bui" dei Ministri.
Il fine settimana scorso abbiamo trascorso due bellissimi giorni in un agriturismo, ospiti da amici.
Visto che la padrona di casa ha recentemente adottato una bambina cinese, da buon genitore scrupoloso, mi premuravo di spiegare ad Anita l'interrazialità e l'uguaglianza.
Non so perché ho iniziato il discorso: di solito non ce n'è bisogno, perché i bambini non hanno queste barriere mentali.
Stavo compiendo uno di quei discorsi da "volemose bene" e spiegando che ci sono i bimbi con la pelle rosa, quelli con la pelle gialla (che poi gialla non è, ma vabbè) e quelli con la pelle marrone, quando sono stato prontamente interrotto da Anita:
"proprio come Briatore?"*
* per chi non fosse a conoscenza della canzone in questione, sappia che è una citazione da "La Faccia di Briatore" dal disco "Tempi Bui" dei Ministri.
23 settembre 2009
scuola materna
Mentre vi scrivo, Anita sta trascorrendo le sue prime ore alla Scuola Materna Carabelli, praticamente sotto casa.
Le ho detto di chiamarmi e raccontarmi tutto, quando torna a casa.
Sto già aspettando che il telefono squilli.
Le ho detto di chiamarmi e raccontarmi tutto, quando torna a casa.
Sto già aspettando che il telefono squilli.
21 settembre 2009
giustizieri della musica
Anni fa Simona Ventura mi era simpatica: tra "Mai dire Gol" e i primi tempi di "Le Iene", la trovavo simpatica e irriverente al punto giusto.
Poi, come molte persone nell'ambito dello spettacolo, ha sbracato.
In un crescente autocompiacimento è stata proiettata nell'olimpo della tv e parallelamente nelle mie antipatie.
L'apice l'ha raggiunto con "Quelli che il calcio...": trasformando una trasmissione piacevole in un pot pourri di gossip, mignotte e riciclo di personaggi viscidi (anche Mastella fa l'inviato!).
Inoltre ho sempre trovato un'enorme ingiustizia che grandi personaggi della musica passassero per quel programma senza avere una degna intervista da parte di qualcuno competente (mi ricordo una volta in cui ad Alanis Morrissette non fu fatta neanche una domanda dopo l'esibizione).
Beh, ieri c'è stata la giusta rivincita: c'erano ospiti i Muse i quali, appena partito il playback hanno dato vita a un'improbabile esibizione live, a causa di un evidente scambio di ruoli: Matt Bellamy, chitarrista/cantante nonché mente del gruppo, era alla batteria, il batterista Dominic Howard al basso e voce e il bassista Chris Wolstenholme alla chitarra.
Ovviamente di questo scambio di ruoli sembra non essersene accorto nessuno, tantomeno la Ventura che, a fine esibizione, intervista Howard convinta che sia il leader del gruppo.
Per i fan dei Muse, la scena è stata esilarante; per i detrattori della Ventura, molto di più.
Considerando che io appartengo a entrambe le categorie, potete immaginare...
in video: la partecipazione di ieri dei Muse a "Quelli che il calcio". Geniali.
Poi, come molte persone nell'ambito dello spettacolo, ha sbracato.
In un crescente autocompiacimento è stata proiettata nell'olimpo della tv e parallelamente nelle mie antipatie.
L'apice l'ha raggiunto con "Quelli che il calcio...": trasformando una trasmissione piacevole in un pot pourri di gossip, mignotte e riciclo di personaggi viscidi (anche Mastella fa l'inviato!).
Inoltre ho sempre trovato un'enorme ingiustizia che grandi personaggi della musica passassero per quel programma senza avere una degna intervista da parte di qualcuno competente (mi ricordo una volta in cui ad Alanis Morrissette non fu fatta neanche una domanda dopo l'esibizione).
Beh, ieri c'è stata la giusta rivincita: c'erano ospiti i Muse i quali, appena partito il playback hanno dato vita a un'improbabile esibizione live, a causa di un evidente scambio di ruoli: Matt Bellamy, chitarrista/cantante nonché mente del gruppo, era alla batteria, il batterista Dominic Howard al basso e voce e il bassista Chris Wolstenholme alla chitarra.
Ovviamente di questo scambio di ruoli sembra non essersene accorto nessuno, tantomeno la Ventura che, a fine esibizione, intervista Howard convinta che sia il leader del gruppo.
Per i fan dei Muse, la scena è stata esilarante; per i detrattori della Ventura, molto di più.
Considerando che io appartengo a entrambe le categorie, potete immaginare...
in video: la partecipazione di ieri dei Muse a "Quelli che il calcio". Geniali.
16 settembre 2009
sproporzioni
Mi chiama Dalia, appena uscita dalla pediatra.
Mi dice che Elena è alta 75 cm. No, dico: 75 cm a 5 mesi!
Se continua così mi toccherà comprare una macchina cabrio.
in foto: Anita, che forse ha capito le potenzialità di Elena, inizia a trattarla bene.
Mi dice che Elena è alta 75 cm. No, dico: 75 cm a 5 mesi!
Se continua così mi toccherà comprare una macchina cabrio.
in foto: Anita, che forse ha capito le potenzialità di Elena, inizia a trattarla bene.
15 settembre 2009
fedeltà alla marca
Non conosco bene questa marca.
Non so neanche dove poter trovare i loro vestiti.
Ma da quando ho visto questo spot, ieri sera in tv, beh... mi riconosco in pieno nel loro target.
Mi avete colpito in pieno.
Non so neanche dove poter trovare i loro vestiti.
Ma da quando ho visto questo spot, ieri sera in tv, beh... mi riconosco in pieno nel loro target.
Mi avete colpito in pieno.
12 settembre 2009
la Tipa Honda SH
Lo scooter Honda SH è simile al Liberty Piggio (come il mio) o alla Vespa, ma è più tosto, ovvero più veloce e più resistente (e anche più costoso, of course). Basterebbe questo a farvi capire che tipo possa essere la guidatrice di un Honda SH, ma mi piace approfondire.
La tipa Honda SH guida in punta di sellino (come buona parte delle donne) ed è vestita solitamente in maniera elegante. Tailleur o jeans ordinati con camicia bianca si accompagnano spesso a una scarpa alta con tacco 12 o più.
Decisa e determinata alla guida, non si fa sopraffare dagli scooteristi maschi e, senza ingaggiare silenziosi duelli come gli uomini spesso fanno, tende però a tenere la manopola del gas ben aperta.
Classificazione: tende a guardare poco negli specchietti, ma nel complesso poco pericolosa.
Accessorio d'obbligo: occhiali da sole.
Sempre e in qualunque stagione.
Stile di Guida: aggressivo il giusto.
Espressioni facciale: sicura di se'.
Reazioni: buone.
Upgrade: nessuno.
La tipa Honda SH guida in punta di sellino (come buona parte delle donne) ed è vestita solitamente in maniera elegante. Tailleur o jeans ordinati con camicia bianca si accompagnano spesso a una scarpa alta con tacco 12 o più.
Decisa e determinata alla guida, non si fa sopraffare dagli scooteristi maschi e, senza ingaggiare silenziosi duelli come gli uomini spesso fanno, tende però a tenere la manopola del gas ben aperta.
Classificazione: tende a guardare poco negli specchietti, ma nel complesso poco pericolosa.
Accessorio d'obbligo: occhiali da sole.
Sempre e in qualunque stagione.
Stile di Guida: aggressivo il giusto.
Espressioni facciale: sicura di se'.
Reazioni: buone.
Upgrade: nessuno.
11 settembre 2009
10 settembre 2009
demenza su due ruote
In questi giorni, con il motorino, sto guidando troppo veloce.
Non contento di aver fatto il record di velocità all'uscita della curva dentro il nuovo tunnel di Porta Nuova (c'è un misuratore di velocità; fortunatamente non supportato da autovelox), mi sono accorto che sto prendendo un po' troppa confidenza con il mio Liberty quando, nella curva tra via Tiraboschi e via Muratori ho piegato talmente il mio mezzo di locomozione che ho grattato con il cavalletto.
Ho passato un nanosecondo di terrore. Poi mi sono dato del deficiente.
Ma stamattina secondo voi sono andato più piano?
Non contento di aver fatto il record di velocità all'uscita della curva dentro il nuovo tunnel di Porta Nuova (c'è un misuratore di velocità; fortunatamente non supportato da autovelox), mi sono accorto che sto prendendo un po' troppa confidenza con il mio Liberty quando, nella curva tra via Tiraboschi e via Muratori ho piegato talmente il mio mezzo di locomozione che ho grattato con il cavalletto.
Ho passato un nanosecondo di terrore. Poi mi sono dato del deficiente.
Ma stamattina secondo voi sono andato più piano?
04 settembre 2009
scuola materna
Stamattina siamo andati a vedere la Scuola Materna di Anita.
Ci siamo recati lì per un colloquio pre-inserimento.
Anita sembrava molto contenta, quasi emozionata; forse sta capendo che sta diventando grande.
Addirittura voleva fermarsi lì stamattina, anche se le abbiamo fatto presente che la sua classe comincia il 23 settembre.
Adesso le sto insegnando a contare i giorni che mancano sul calendario.
photo courtesy by Marta
Ci siamo recati lì per un colloquio pre-inserimento.
Anita sembrava molto contenta, quasi emozionata; forse sta capendo che sta diventando grande.
Addirittura voleva fermarsi lì stamattina, anche se le abbiamo fatto presente che la sua classe comincia il 23 settembre.
Adesso le sto insegnando a contare i giorni che mancano sul calendario.
photo courtesy by Marta
01 settembre 2009
fatica
Stamattina, mentre facciamo colazione, Anita mi prende la mano e mi dice: "Papà, io vorrei che tu non andassi in ufficio".
A parte la giusta dose di orgoglio per come mia figlia usa la consecutio temporum nonostante la giovanissima età, dico io: ma come si fa a uscire di casa?
Si fa veramente fatica.
nella foto: Anita e il Nonno intenti a disegnare, in quel di Olba.
A parte la giusta dose di orgoglio per come mia figlia usa la consecutio temporum nonostante la giovanissima età, dico io: ma come si fa a uscire di casa?
Si fa veramente fatica.
nella foto: Anita e il Nonno intenti a disegnare, in quel di Olba.
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