16 marzo 2012

indie fatto con cura

James Mercer mi è simpatico. Ho anche apprezzato molto la sua parentesi pseudo indie-folk-elettronica, ovvero il progetto Broken Bells.
Luilì torna oggi alla ribalta col nuovo album Port of Morrow a firma "The Shins".

Il ragazzo ha decisamente del talento e riesce a mettere insieme diverse influenze - dal rock dei seventiees alla batteria elettronica, per dirne due - ottenendo un risultato più che piacevole. Alcuni brani sono molto strutturati ("che vuol dire strutturati?" "non lo so, però non riesco a trovare un'altra espressione"), ma mai pesanti.

Siamo sempre dalle parti dell'indie rock, cone le barbe e l'aria da intellettuale, ma vi assicuro che il disco è molto carino e si lascia ascoltare volentieri. Eppoi sono solo dieci brani, su, che cosa vi costa dargli un orecchio?



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