Pronto? Sì, ciao Nick, sono Filippo, come va? Sei nervoso? Eh eh eh (battuta e risatina di cortesia)
Senti: purtroppo domani non riesco a venire al tuo matrimonio. No, no, non è successo niente di grave.
È che... guarda, proprio non c'ho voglia. Scusami, eh!, ma proprio non ce la faccio.
Cioè: io vorrei fare festa con te eccetera, ma essendo il TUO matrimonio riuscirò a parlarti sì e no 10 secondi.
E riguardo a tutti gli altri invitati... che ti devo dire?... sono compagni di liceo con cui non ho niente a che spartire da 20 anni. Sì, a parte Marco, certo.
Tutta brava gente eccetera, ma sono rimasti ancorati a un'immagine di me che non esiste più. E io non ho voglia di fare la pantomima di quello che non sono più. Da svariati anni, fra l'altro.
Insomma, io so già che vengo lì e mi rompo le palle.
La vera verità, Nick, è che non ho proprio più voglia di fare le cose che non mi va di fare.
Come dici? Sono invecchiato? Sì, certo, è una spiegazione plausibile.
Però ho capito che ho troppo poco tempo libero, e quel poco che ho lo voglio dedicare a cose che mi piace fare. Sì, lo so: non è una cosa carina da dire a uno che sto paccando il giorno prima del suo matrimonio, hai ragione.
Cioè: io e te abbiamo fatto un sacco di cose insieme (oddio, proprio un sacco no... diciamo alcune), ma sono cose che risalgono al paleolitico. L'ultima volta che ci siamo visti, in occasione di un tuo concerto, a malapena mi riconosci e - soprattutto - eri circondato da gente che io manco so chi siano; non li ho mai visti in vita mia.
Ecco, io e te ormai apparteniamo a due mondi abbastanza lontani. O almeno così mi pare di capire.
Quindi, guarda, grazie mille dell'invito e tutto, ma non vengo.
Congratulazioni.
Ciao.
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