Da ieri sera siamo di nuovo tutti a casa.
Terminata l'ultima settimana di quelle che chiamo le mie "vacanze milanesi" (ovvero da solo in città, senza famiglia), ieri sera abbiamo completato la transumanza e ho riportato a casa la famiglia dal dorato esilio cellese; ricomincia la vita normale.
Ogni anno mi dico che andrà meglio, perché tutto sommato le bimbe crescono e - prima della temibile adolescenza - diventano più responsabili, più ragionevoli, eccetera.
Quel che ne sarà dopo, per adesso non mi riguarda. O non voglio pensarci.
Tre settimane a Celle Ligure, quindi, a fare il mammo a tempo pieno, visto che Dalia doveva lavorare.
Non posso proprio dire di essermi riposato: fare la spesa, far da mangiare, portarle in spiaggia, eccetera è sì piacevole, ma abbastanza stancante.
(e con questa sento già l'eco di tutte le mamme che urlano "visto? e voi che pensate che stiamo a casa a non fare un cazzo!")
Come al solito sono stato colpito dall'accoglienza dei miei conterranei e dal rapporto qualità del servizio vs prezzo da pagare e mi convinco sempre di più che i liguri dovrebbero prendersi tante di quelle mazzate nei denti, che forse (e dico forse) si renderebbero conto di quanto riescano a essere inospitali.
E ve lo dice uno che a Celle è conosciuto e viene trattato da cellese.
Immaginatevi cosa possano pensare i "foresti".
2 commenti:
torta di riso?
finnniiiiiita!
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