29 settembre 2013

Fortress

Visto il numero di ballate nel precedente AB III, qualche ragazzetto pseudometallaro deve aver incontrato gli Alter Bridge per la strada e li ha apostrofati con un "ma che? vi siete rammolliti?".
E mi immagino Myles Kennedy che dice (testuale) "mo' jela faccio vedere io chi si è rammollito, Mark passame un po' a chitara e vie' qua che suoniamo fino a farci sanguinare i polpastrelli".

Questi i misteriosi retroscena del nuovo disco degli Alter Bridge, dal titolo Fortress, scoperti dai vostri inviati del blog Suevele.

Solo così si può spiegare una partenza a razzo in un disco che si apre con il trittico "Cry of Achilles" - "Addicted to Pain" - "Bleed it Dry".
O è così oppure hanno sentito il trittico in apertura di King Animal dei Soundgarden e si sono guardati in faccia dicendo (sempre testualmente, ma questa volta Mark Tremonti) "'co zio, questi vecchietti ci stanno prendendo a badilate sui denti, tiriamo fuori i maroni e facciamoje vede noi. Myles passame 'a chitara e vie' qua!"

Insomma: Fortress è un bel dischetto, che non dà molta tregua al metronomo, ne' tantomeno alle ricerche stilistiche: è un bel disco tamarro da ascoltare per pomparsi adrenalina nelle vene.
Mi rendo conto che, per chi pretende sempre qualcosa di più da un gruppo, queste 12 tracce possano essere un po' una delusione, perché alla fine della fiera questi sono gli Alter Bridge: chitarre distorte, basso e batteria muscolari, voce di Kennedy.

A proposito della voce: una delle due varianti rispetto ai precedenti lavori della band è un brano con Mark Tremonti alla voce principale. Chi segue un minimo questa band sa infatti che Tremonti ha recentemente fatto un disco solista, dove canta lui e bisogna ammattere che ha una discreta voce. Certo: non è Myles Kennedy, che ha un'estensione vocale da far impallidire Freddie Mercury (se fosse vivo). Però quando nel ritornello le due voci si uniscono, l'effetto non è niente male.

L'altra variante, invece, è il brano "the Uninvited", in cui i ragazzi si cimentano con le alternanze di tempi (pari e dispari), che è un po' diverso dagli altri, quanto meno nella strofa.

Ma dicevamo: un disco con un bel marchio di fabbrica ben stampato addosso.
Non porterà nuovi adepti, ne' deluderà i vecchi fan. 
"Calm the Fire" e "Cry of Achilles" al momento le mie preferite.


Nessun commento: