Il primo impatto con Marrakech è surreale. Sembra di essere in un film,
tipo "Nirvana" di Salvatores: vicoli stretti, micronegozi che vendono la
qualunque, un sacco di gente che cammina, più qualche motorino o
bicicletta in transito o - giuro! - qualche carretto trainato da un
asino.
Non proprio una vacanza relax, diciamo.
Eppure è una città che ti manca già da quando metti piede all'aeroporto Menara, per il volo di ritorno.
I colori accesi della mercanzia, l'odore delle spezie e questa strana
sensazione di vivere in una sorta di villaggio globale (benché molto
radicato nel territorio) ne fanno una città impossibile da dimenticare.
(segue)
Nessun commento:
Posta un commento