14 giugno 2017

di nuovo tibie

Ci sono voci che ti infastidiscono e voci che ti scaldano il cuore già dal primo ascolto.
Conosco un sacco di gente irritata dalla voce di Carmen Consoli, per esempio. Così come c'è una mia amica che non può ascoltare i Muse a causa del timbro vocale di Matt Bellamy.

Al contrario, io adoro James Mercer già dalla prima volta che ci siamo "incontrati". La sua vocina indie mi culla verso un mondo parallelo fatto di calma e piccole gioie. Musicista molto interessante e autore di liriche spesso ironiche, il buon James trova nei The Shins il suo megafono favorito, essendone il compositore e ormai anche l'unico produttore nel nuovo lavoro "Heartworms".

Il disco - come il precedente "Port of Morrow" - per alcuni versi risente delle influenze elettroniche che Mercer ha percorso con il suo amico Danger Mouse nel progetto Broken Bells, come per esempio in "Cherry Hearts", la mia traccia preferita, o in "Dead Alive", che sembra proprio un pezzo dei BB.
Dall'altro lato, invece, per le ballate, si adagia sulle sue radici indie folk, come in "Middlehall" o nella title track "Heartworms".

Nel complesso un disco bello bello, che mi accompagna quotidianamente ormai da un paio di mesi.



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