28 settembre 2017

havas

Tra gli aggiornamenti che mi sento di fare su questo blog, sicuramente quello più rilevante riguarda l'ambito lavorativo.
Come forse ricorderete, mi sono licenziato da quella che era la mia vecchia agenzia. Ma proprio mia nel senso che ero uno dei soci. Questa separazione è avvenuta con non poco dolore ma soprattutto con parecchi rancori che mi hanno avvelenato la bile. Vi basti pensare che ancora mi capita di sognare i miei ex partner in situazioni in cui discuto e mi incazzo.
Da parte loro credo che non ci sia nessun tipo di ripensamento, purtroppo. Dico "purtroppo" non perché desidero tornare indietro, ma perché conosco i soggetti in questione e si saranno trovati mille giustificazioni pur di convincersi che abbandonarmi al mio destino era la cosa giusta da fare.
La delusione umana che ne è derivata è talmente grande che penso mi trascinerò le ferite ancora per parecchio tempo. E i miei incubi notturni non possono che avallare la mia ipotesi.

Dopo alcuni mesi a fare il freelance per vari clienti (avrei dovuto seguirne anche un paio che avevo nella struttura precedente, o almeno così mi era stato promesso e giurato, ma non se n'è visto manco mezzo e - soprattutto - nessuno mi ha chiamato per dirmi che così non sarebbe stato), ho iniziato a collaborare con alcune agenzie.
Fortunatamente questo è successo grazie ai buoni rapporti che ho sempre avuto con diversi ex colleghi. Tra le varie porte che si sono aperte quella più grande e gratificante è quella di Havas, agenzia di portata internazionale con diversi clienti di un certo spessore.
Attualmente ho un contratto con loro fino a fine anno e poi si valuterà se l'operato è stato buono e se mi rinnoveranno il contratto o diversamente mi lasceranno a casa.

Due sono le cose che mi rendono soddisfatto in questo momento, una di carattere lavorativo, l'altra di stampo personale.
La prima è che mi hanno messo nel reparto "digital", nonostante la mia esperienza in materia fosse limitata. Questo fatto mi permette di imparare un sacco di linguaggi nuovi e di venire in contatto con programmi nuovi, che sto lentamente approciando. Mi perdonerete la retorica se vi dico che il bello di lavorare in questo campo è che non ci si ferma né tantomeno ci si annoia mai.

La seconda riguarda la vita quotidiana. Una delle grandi battaglie - perse, of course - nella precedente agenzia consisteva nel cercare di creare un ambiente lavorativo piacevole, dato che (altra retorica) si passa minimo 8 ore tra le mura dell'ufficio, tanto vale farlo divertendosi. La costante ansia di un mio ex socio e le manie di controllo dell'altro, avevano reso il posto una sorta di lager, tanto che gli amici che mi venivano a trovare stentavano a credere che quella fosse un'agenzia di pubblicità.
Nell'open space dove lavoro adesso, grazie a una età media che - levando me - si aggira intorno ai 28 anni, c'è una sensazione di costante piacevole casino. Tutti si aiutano l'uno con l'altro, c'è musica, si ride e si scherza. E si lavora, pure parecchio. Ma la leggerezza con cui si vivono le giornate è impagabile.

Se volete un esempio, guardate il video qua sotto. Era un venerdì sera d'estate, verso le 19,00. Ovviamente avremmo voluto essere già tutti usciti dall'ufficio. Ma già che ci tocca lavorare, tanto vale prenderla con filosofia.



Nessun commento: