18 gennaio 2019

il problema dei Queen

Poco prima di Natale è uscito "Bohemian Rhapsody", il film su Freddie Mercury, ed è stato un gran successo al botteghino, tanto che fra poco, mi hanno detto, uscirà pure la versione "karaoke" del film, in cui - nei momenti musicali - si potranno cantare le canzoni insieme ai Queen.
Lasciando perdere il senso di schifo che mi dà l'idea di una sala con 200 pecoroni che cantano insieme canzoni strafamose (non è quello che forse faccio anche io ai concerti???), devo dire che ho sempre avuto un problema coi Queen. Ed è difficile parlarne senza sembrare snob.

Avendo due fratelli più grandi, la mia formazione musicale è stata un po' prematura rispetto a quella dei miei coetanei. I primi 33 giri che sono entrati in casa mia erano dei Dire Straits, quando avevo 10 anni. E per la musica, così come per il cibo, o altro, il gusto si sviluppa, si evolve, esplora.
Quindi a 14/15 anni ascoltavo i Pink Floyd, gli Iron Maiden, gli AC/DC, gli U2. Anche tanta rumenta, per carità, non lo nego.
Però - fatto salvo per poche canzoni - i Queen li ho sempre trovati troppo pop e pure molto furbetti.
E così, nel periodo in cui godevo a sentire le chitarre distorte e i riffoni di chitarra, le canzoncine tipo "We will rock You" o "We are the Champions" mi sembravano delle gran paraculate.
Non mi dispiacevano gli assoli di Brian May, per carità, ma - prima ancora di saper dell'esistenza del marketing - tutte quelle strizzatine d'occhio al pubblico, con i ritornelli facili da cantare non mi sono mai piaciuti. Mi vantavo di essere più duro e puro.

Ricordo quando uscì "Radio Ga-Ga", probabilmente una delle canzoni più brutte che abbia mai sentito ad opera di un gruppo rock, che veramente ebbi un moto di schifo. Quando passava alla radio, abbassavo il volume o cambiavo stanza (cambiare stazione non era contemplato).
Insomma, tutto questo per dire che ho seguito attentamente la carriera dei Queen, ma sempre da lontano, senza che entrasse nel mio spettro musicale.
E adesso che con questo film vengono ancora più osannati dal grande pubblico, io guardo tutti dal mio piedistallo snob, e dico: "bah, musica per chi non ne capisce".



1 commento:

monty ha detto...

Sui Queen non ho mai avuto un'idea precisa e scolpita nella roccia.
Ho molto amato alcuni album (Sheer heart attack; A night at the opera; Live killers e i più recenti The miracle o Innuendo), così come ne ho totalmente ignorato altri.
Che siano stati attenti alle mode e paraculi è un fatto. E' anche vero che non è da tutti creare canzoni che raggiungano la popolarità dei loro pezzi pop più famosi.

P.S. E comunque due post in pochi giorni, eh