Tra le tante lacune che ho nel mio patrimonio culturale compare anche quella sull'eterna guerra Israele-Palestina, lacuna anche abbastanza grave, visto che è avvenuta a non molti chilometri dall'Italia.
Potrei a questo aggiungere una nota ironica, ovvero che ho scioperato talmente tante volte per la situazione palestinese, quando ero al liceo, che qualcosa dovrebbe essermi rimasta in testa. In realtà, penso come per molti altri, per me era solo una scusa per saltare scuola.
Certo, crescendo qualche cosa si impara e le occasioni di approfondire un qualsiasi tema, dall'approdo di internet in avanti, sono sempre presenti, quindi non sono totalmente all'oscuro di quanto successo in quelle terre.
Ma sentirselo sbattere in faccia con un racconto diretto, beh, quella è un'altra cosa. Tanto che anch'io come Amal, la protagonista di Ogni Mattina a Jenin mi sono trovato a chiedermi: "come può il mondo permettere che questo succeda?"
Insomma, questo è un libro tanto bello quanto struggente. All'inizio ho fatto un po' di fatica a entrarci con la testa, ma poi sono stato assorbito completamente. Ovviamente non è un libro facile: ti ritrovi davanti a tanti di quegli orrori e a situazioni assurde, che bisogna avere lo stomaco forte, per poterle affrontare. Però lo consiglio vivamente, soprattutto a coloro che hanno bisogno di un ripasso di storia contemporanea.
Piccola precisazione doverosa: essendo in buona parte un racconto in prima persona, la visione della storia non è imparziale.
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